Ascoltate lui, il Figlio amato!

La seconda domenica di Quaresima รจ tradizionalmente la domenica della trasfigurazione di Gesรน, ovvero il polo opposto alla prima dedicata alle tentazioni di Gesรน. Questโanno leggiamo il racconto presente nel vangelo secondo Marco e cerchiamo di mettere in evidenza le particolaritร di questa narrazione rispetto a quella degli altri sinottici.
Iniziamo contestualizzando il racconto di questo evento, che viene collocato durante il ministero di Gesรน, dopo la svolta della confessione di Pietro circa lโidentitร messianica di quel rabbi e profeta che annunciava la venuta del regno di Dio (cf. Mc 8,29). Marco sottolinea che dopo quella dichiarazione, sulla quale Gesรน impose lโobbligo del silenzio (cf. Mc 8,30), egli cominciรฒ (รฉrxato) a insegnare con parrhesรญa (cf. Mc 8,32) che il Figlio dellโuomo doveva soffrire molte cose, essere rifiutato dagli anziani, dai grandi sacerdoti, dagli scribi, poi venire ucciso e dopo tre giorni risuscitare (cf. Mc 8,31).
Questo insegnamento รจ seguito da una promessa solenne: โAmen, vi dico che alcuni qui presenti non gusteranno la morte prima di aver visto il regno di Dio venuto con potenzaโ (Mc 9,1). Parole enigmatiche, che riguardavano certamente i discepoli che ascoltavano Gesรน, ma riguardano anche noi che oggi leggiamo il vangelo. Dunque, confessione di Pietro, profezia di Gesรน sulla sua passione, morte e resurrezione e promessa della visione del regno di Dio sono ciรฒ che precede di sei giorni lโevento della trasfigurazione. Nel giorno della creazione dellโuomo (cf. Gen 1,26-31), lโuomo Gesรน รจ rivelato dal Padre come il Figlio amato, colui al quale deve andare lโascolto.
[better-ads type=”banner” banner=”84722″ campaign=”none” count=”2″ columns=”1″ orderby=”rand” order=”ASC” align=”right” show-caption=”1″][/better-ads]
Per questo Marco precisa: โSei giorni dopo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soliโ. Gesรน prende e porta in alto, con sovrana e libera iniziativa, i tre discepoli piรน vicini a lui, facenti parte del gruppo dei Dodici ma separati dagli altri in alcune occasioni, per essere testimoni privilegiati di esperienze uniche: la resurrezione della figlia di Giairo (cf. Mc 5,37-43), la trasfigurazione e poi la de-figurazione, lโagonia al Getsemani (cf. Mc 14,32-42). Tre situazioni vissute da Gesรน in disparte, in una solitudine condivisa solo con i tre prescelti per entrare nella sua intimitร con il Padre. Si potrebbe dire che Gesรน se li carica sulle spalle e li porta in alto, su un monte, luogo della rivelazione di Dio e della sua teofania; monte che la tradizione antica ha individuato nel Tabor (Tab โor, โvicino alla luceโ).
- Pubblicitร -
Ed ecco avvenire la rivelazione: โGesรน fu trasfigurato (passivo divino) davanti a loroโ. Unโazione di Dio muta le sembianze visibili di Gesรน, in modo che egli sia visto altrimenti. Matteo cerca di esprimere questo mutamento scrivendo che โil suo volto brillรฒ come il soleโ (Mt 17,2). Luca attesta che โlโaspetto del suo volto divenne altroโ (Lc 9,29), mentre Marco allude con molta discrezione al mutamento avvenuto, precisando perรฒ che โle sue vesti divennero splendenti, bianchissimeโ, di un biancore che nessuno sulla terra potrebbe dare alle vesti, essendo quella unโazione che solo Dio puรฒ compiere. Siamo di fronte al mistero da adorare, senza pretendere di spiegarlo o anche solo di narrarlo. Anche il profeta Isaia nellโora della vocazione aveva confessato: โHo visto il Signoreโ (cf. Is 6,5), alludendo a tale evento ineffabile con lโimmagine del manto di Dio che riempiva il tempio (cf. Is 6,1).
Ciรฒ che รจ avvenuto resta indicibile, e anche quando i padri della chiesa interpreteranno questo biancore splendente ricorrendo alla metafora delle โenergie divine increateโ, presenti nel corpo di Cristo, approfondiranno il mistero ma non lo descriveranno. Il bianco รจ il colore della luce, รจ il colore del mondo celeste (cf. Dn 7,9), del cielo aperto, e nulla sulla terra vi si avvicina o puรฒ produrlo. Sono le creature del cielo, gli angeli a essere luminosi, vestiti di bianco, e solo Mosรจ ha avuto un volto luminoso che rifletteva la luce, avendo visto Dio, Colui che era la luce (cf. Es 34,29-35). Gesรน non riflette la luce di Dio, ma grazie allโazione del Padre รจ luce divina, รจ la luce del Figlio amato.
In questa visione apocalittica si fanno presenti Elia e Mosรจ, i quali conversano con Gesรน: Elia, colui che secondo la profezia di Malachia precederร la venuta del Signore (cf. Ml 3,23-24), e Mosรจ, il profeta escatologico cui va rivolto lโascolto (cf. Dt 18,18), diventano i testimoni di Gesรน. Rappresentano la profezia e la legge che, concordi, riconoscono in Gesรน il loro pieno compimento. Gesรน dunque non รจ Elia redivivo (cf. Mc 6,15), nรฉ Mosรจ, nรฉ uno dei profeti ma, come dichiara la voce venuta dal cielo, รจ il Figlio, lโamato, al quale deve andare lโascolto. Elia, che riassume in sรฉ tutti i profeti, vede in Gesรน colui del quale tutti avevano profetizzato; Mosรจ, che aveva chiesto di vedere la gloria di Dio (cf. Es 33,18), รจ finalmente esaudito. La conversazione tra Gesรน, Elia e Mosรจ รจ un dialogo di concordanze, di convergenze, di compimenti. Marco non ci dice il tema di questo dialogo โ a differenza di Luca, che indica โlโesodoโ di Gesรน come lโargomento della conversazione (cf. Lc 9,30) โ ma testimonia la continuitร della fede, lโaccordo tra antica e nuova alleanza, la profezia e il suo compimento. Il messaggio รจ dossologico!
Allora Pietro interviene, forse anche a nome degli altri, e dice a Gesรน, chiamandolo โrabbiโ, che la situazione di cui sono testimoni รจ bellezza e beatitudine. Egli vorrebbe fissare e prolungare questa condizione e nel suo entusiasmo รจ disposto a costruire tre tende, non per sรฉ e per gli altri due discepoli, ma per Gesรน, Elia e Mosรจ. Egli รจ forse consapevole di vedere il regno di Dio venuto con potenza? Oppure quello era solo un momento di rivelazione e di illuminazione, lโesperienza di una presenza elusiva di Dio in Gesรน? In ogni caso, Pietro balbetta, prende la parola, senza sapere bene cosa dice, perchรฉ รจ preda dello spavento, come gli accadrร anche nellโora dellโagonia di Gesรน al Getsemani. Le sue sono parole comunque inadeguate rispetto al mistero che sta contemplando, segno della venuta del tempo messianico, del regno di Dio venuto nella carne di Gesรน.
E cosรฌ una nube avvolge i tre discepoli nella sua ombra. ร la nube della Shekinah, della Presenza, รจ la dimora di Dio che nellโesodo รจ il segno della sua gloria. Quella nube che stava sul Sinai, che aveva guidato il popolo nel deserto e che aveva riempito il tempio di Gerusalemme fissandovi la dimora di Dio, ora qui รจ presenza divina, gloria del Figlio che, avvolgendo i tre discepoli, fa loro ascoltare la parola del Padre: โVenne una nube che li coprรฌ con la sua ombra e dalla nube uscรฌ una voce: โQuesti รจ il Figlio mio, lโamato: ascoltatelo!โ (cf. Sal 2,7; Gen 22,2; Dt 18,18)โ. Se nel battesimo al Giordano la voce del Padre era risuonata solo su Gesรน (cf. Mc 1,11), qui la rivelazione รจ per i tre discepoli: Gesรน รจ il Figlio, รจ veramente lโunico Figlio amato e a lui va lโascolto. Shemaโ Jisraโel (Dt 6,4): lโinvito rivolto a Israele ad ascoltare Dio diventa qui invito ad ascoltare Gesรน. Ascoltare lui, non le proprie paure, non i propri desideri, non le proprie immagini o le proprie proiezioni su Dio. Anche le sante Scritture (Mosรจ ed Elia) devono essere ascoltate attraverso di lui, che secondo il quarto vangelo รจ la Parola di Dio rivolta verso il Padre, la Parola che รจ Dio (cf. Gv 1,1).
โE improvvisamente, guardandosi attorno, non videro piรน nessuno, se non Gesรน solo, con loroโ. La narrazione dellโevento termina in modo brusco. I discepoli si guardano attorno e non vedono piรน nessuno, se non Gesรน, il Gesรน totalmente umano, umanissimo, che avevano sempre visto, il Gesรน loro rabbi e profeta che avevano seguito. Nulla di ulteriore appariva in Gesรน, ma quella trasfigurazione di cui erano diventati testimoni resterร nei loro cuori come enigma e poi, dopo la Pasqua, come mistero. Pietro lo ricorderร nella sua Seconda lettera, rievocando la propria qualitร di โtestimone oculare della sua gloria sullโalta montagnaโ (cf. 2Pt 1,16-18).
Dopo la prima domenica di Quaresima in cui abbiamo contemplato Gesรน tentato dal demonio, con grande sapienza lโordo liturgico ci fa contemplare Gesรน trasfigurato nella gloria del Padre. Siamo cosรฌ preparati alla memoria della sua agonia nellโorto degli Ulivi, avvenuta alla vigilia della sua passione, e poi alla sua resurrezione dai morti, quando il Padre lo farร rialzare alla vita per sempre. Come Pietro e gli altri discepoli tentiamo di seguire Gesรน, pur non comprendendolo sempre ed essendo incapaci di restare anche solo vigilanti accanto a lui. Ma Gesรน rimane fedelmente โcon noiโ, se almeno tentiamo di accogliere la voce del Padre che ci chiede di ascoltarlo.
p. Enzo Bianchi – Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo della domenica
Fonte: Monastero di bose
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
dellaย II Domenica del Tempo di Quaresima – Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 25 Febbario 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Viola
- Gn 22, 1-2. 9. 10-13. 15-18;
- Sal. 115;
- Rm 8, 31-34;
- Mc 9, 1-9
Mc 9, 1-9
Dal Vangelo secondo Marco
1Diceva loro: ยซIn veritร io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua potenzaยป.
2Sei giorni dopo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro 3e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle cosรฌ bianche. 4E apparve loro Elia con Mosรฉ e conversavano con Gesรน. 5Prendendo la parola, Pietro disse a Gesรน: ยซRabbรฌ, รจ bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosรฉ e una per Eliaยป. 6Non sapeva infatti che cosa dire, perchรฉ erano spaventati. 7Venne una nube che li coprรฌ con la sua ombra e dalla nube uscรฌ una voce: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโamato: ascoltatelo!ยป. 8E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro piรน nessuno, se non Gesรน solo, con loro.
9Mentre scendevano dal monte, ordinรฒ loro di non raccontare ad alcuno ciรฒ che avevano visto, se non dopo che il Figlio dellโuomo fosse risorto dai morti.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 25 Febbraio – 03 Marzo 2018
- Tempo di Quaresimaย II
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO