โIl Signore disse a Davide: tu pascerai Israele mio popolo, tu sarai capo in Israele. Vennero dunque tutti gli anziani dโIsraele dal re in Ebron e il re Davide fece alleanza con loro davanti al Signore ed essi unsero Davide re sopra Israeleโ
Il 2 libro di Samuele, uno tra i libri storici del Primo testamento narra un passaggio critico nella storia di Israele. Si fa strada poco alla volta, tra le tribรน stabilizzate nel sud della Palestina lโesigenza di avere un re, capace di comandare come negli altri popoli. Israele รจ popolo che ha le sue radici nella fede di Abramo chiamato a partire e ad andare seguendola chiamata di Dio; nellโesodo poi trova lโevento fondante della sua vita nel cammino di liberazione dallโEgitto. Ora in Canaan sorge un nuovo desiderio di avere un re. Eโ un passaggio compiuto non senza polemiche e dibattiti. I popoli vicini conoscevano questa forma di governo: gli egiziani, gli hittiti, gli assiri, gli aramei, avevano occupato la scena del mondo medio orientale. Attorno al 1000 a.C. prima Saul poi Davide, in seguito alla sua opera di unificazione delle varie tribรน e di organizzazione politica, furono scelti per essere re in Israele dando cosรฌ inizio al periodo della monarchia.
Ma in Israele il re ha un profilo che lo distanzia dai modelli di capo politici e religiosi di altri popoli. Lโunico re di Israele rimane Jahwรจ: il re non รจ perciรฒ un capo che possa dominare e tanto meno una presenza divina da adorare e a cui rendere il culto come ad una divinitร (si pensi alla figura dei faraoni nel mondo egiziano). Il re รจ pastore chiamato a guidare il popolo, in rapporto alla voce dellโunico Dio. Per questo il re รจ unto, investito di un mandato a procurare per tutti la pace e il benessere: in quanto portavoce di Dio dovrร porre innanzitutto attenzione al povero alla vedova e al forestiero, perchรฉ Dio si preoccupa dei piรน indifesi.
Alla figura del re si collega il movimento della speranza che il messia, lโunto che porterร liberazione e pace, sarร proprio un re. I profeti richiameranno contro i re infedeli a questo orizzonte denunciando tutte le situazioni in cui il regno viene inteso come dominio e allontanamento dalla fede in Jahwe.
Quando Gesรน viene crocifisso lโaccusa politica รจ quella di essersi fatto re: โi soldati lo schernivano e gli si accostavano per porgergli lโaceto e dicevano: se tu sei il re dei Giudei, salva te stessoโ. Cโera anche una scritta sopra il suo capo: Questi รจ il re dei Giudei.โ Al contrario dello scherno dei soldati il malfattore sulla croce accanto a Gesรน gli presenta una preghiera: โRicordati di me quando entrerai nel tuo regnoโ. Al termine della vita di Gesรน, nellโora della croce, Gesรน stesso manifesta come compie in modo paradossale la attesa del regnare di Dio. Gesรน sta vicino a persone che sono gli ultimi, due malfattori: tutta la sua vita รจ stata un andare incontro ad esclusi e marginali. Mentre viene sfidato a porre gesti di potenza spettacolare, Gesรน accoglie la preghiera di chi gli chiede โricordatiโฆโ. Lโultimo gesto della sua vita รจ accoglienza e liberazione. Luca fa scorgere come Gesรน sia un re diverso: non spadroneggia, non manifesta onnipotenza e forza, ma รจ inerme. Regna dalla croce. Il suo trono regale รจ il luogo dellโumiliazione dove vivere la dedizione e il servizio fino alla fine. La sua parola di perdono รจ parola creatrice: ibera dalla morte e fa entrare nel paradiso, il giardino (termine di origine persiana) dellโincontro con Dio. Il suo regno รจ dono e va accolto nella responsabilitร a scorgere nella storia i segni della sua presenza e del suo crescere.
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p. Alessandro Cortesi opSono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia. Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.
