
Il commento al Vangelo di domenica 24 Novembre 2019 รจ curato dalle sorelle Clarisse di Borgo Valsugana, Trento.
Dio รจ re di cuori
Forse la solennitร di oggi ci pare anacronistica: non รจ piรน tempo di monarchie, per noi gente del XXI secolo. Ma la regalitร di Cristo รจ quella dellโamore. La solennitร di oggi ci parla del mistero eterno dellโunitร che Dio ha deciso di manifestare sin dal momento della nostra creazione come forma piรน alta dellโamore. Essa non avrebbe senso se non racchiudesse in sรฉ una sintesi appassionata della storia della salvezza. Questa รจ una storia dโamore al cui centro รจ posto lโuomo, come magistralmente canta san Francesco nella sua Regola non bollata: ยซOnnipotente, santissimo, altissimo e sommo Dio, Padre santo e giusto, Signore Re del cielo e della terra, per te stesso ti rendiamo grazie, perchรฉ per la tua santa volontร e per lโunico tuo Figlio con lo Spirito Santo hai creato tutte le cose spirituali e corporali, e noi fatti a tua immagine e somiglianza hai posto in paradiso. E noi per colpa nostra siamo caduti. E ti rendiamo grazie, perchรฉ come tu ci hai creato per mezzo del tuo Figlio, cosรฌ per il santo tuo amore, col quale ci hai amato, hai fatto nascere lo stesso vero Dio e vero uomo dalla gloriosa sempre vergine beatissima santa Maria, e per la croce, il sangue e la morte di lui ci hai voluti redimere dalla schiavitรน. E ti rendiamo grazie, perchรฉ lo stesso tuo Figlio ritornerร nella gloria della sua maestร per destinare i reprobi, che non fecero penitenza e non ti conobbero, al fuoco eterno, e per dire a tutti coloro che ti conobbero e ti adorarono e ti servirono nella penitenza: โVenite, benedetti dal Padre mio, entrate in possesso del regno, che vi รจ stato preparato fin dalle origini del mondoโยป (Fonti francescane 63-65).
prima letturaย ย
Siamo tue ossa e tua carne
Ogni esperienza dโalleanza ha un tratto comune: esprime un patto che unisce nella pace e nella collaborazione due soggetti, sia che si tratti di persone, sia che si tratti di popoli. Nella Scrittura lโalleanza ha a che fare con il mistero dellโunitร originaria e amorosa fra Dio e lโuomo, da cui deriva anche quella fra lโuomo e la donna. Lโalleanza ha quindi un tratto nuziale, percepibile anche in questo brano: le tribรน di Israele si presentano a Davide per ungerlo re con una dichiarazione che ricorda il canto nuziale di Adamo alla vista di Eva (ยซquesta volta ella รจ osso dalle mie ossa e carne dalla mia carneยป): ยซSiamo tue ossa e tua carneยป, siamo una sola cosa con te.
seconda letturaย ย
Ci ha trasferito nel regno del Figlio del suo amore
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ร sempre commovente leggere il canto di lode a Cristo e alla sua pasqua che Paolo innalza scrivendo ai colossesi. La regalitร di Cristo e del suo regno, nel quale siamo giร stati trasferiti (v. 13), รจ espressa come il progetto trinitario concepito da sempre per raccogliere lโintero universo, visibile e invisibile, conosciuto e sconosciuto, nellโunitร . Il mezzo attraverso il quale questo progetto si realizza รจ la croce e il sangue di Cristo. In lui ogni inimicizia รจ vinta e ogni male perdonato e superato. La grande pasqua cosmica del corpo unito al Capo รจ il contenuto del nostro stesso mistero battesimale che ci fa regnare sul male e sulla morte.
vangelo
Gesรน, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno
Proponendoci questo brano la liturgia ci vuol far comprendere e sperimentare che la regalitร di Dio sulla nostra esistenza di uomini, il suo modo di esercitare il potere, non รจ per la morte, ma per la vita. Nessuna monarchia, nessun potere politico ha mai dato la vita per il popolo, solo Dio lo ha fatto e continua a farlo. Eppure, la logica amorosa di Dio รจ fatta oggetto di sarcasmo, rabbia, incredulitร , ultimi tentativi di esorcizzare la morte nella derisione del bene, della mitezza e dellโumiltร . A volte la nostra incredulitร si manifesta come cinismo senza pietร , quando la nostra aggressivitร evoca a sรฉ il potere di dare la morte, salvo poi accorgerci che a essa tutti siamo condannati. Dio, in Gesรน, ha voluto essere ยซcondannato alla stessa penaยป in virtรน dellโalleanza sponsale stretta con lโincarnazione: Dio, facendosi uomo, ha accettato la nostra condizione creaturale di fragilitร e perfino la morte. Dio si รจ spinto fino a questo punto facendo della ยซcroce la chiave di volta della storia della salvezzaโฆ Solo nella croce si attua la piena liberazione dal male, se ne accettiamo le conseguenze su di noi per perdonarlo e superarlo, come ha fatto Gesรนยป (Carlo M. Martini). Dio si china sulle nostre malattie e infermitร e le prende su di sรฉ: quando Gesรน ci invita a prendere la nostra croce e portarla dietro a lui, ci invita a questโopera regale che รจ il perdono, che in qualche modo รจ sempre e solo possibile dalla croce, poichรฉ solo lรฌ il male รจ vinto. Per sempre, nellโamore.
Messale festivo 2019 delle Edizioni Messaggero Padova
Introduzioni alle celebrazioni, presentazioni e commenti alle letture del Vangelo sono curate delle suore clarisse del Monastero San Damiano di Borgo Valsugana (TN) * preghiere dei fedeli a cura della Comunitร di Bose



