Commento al Vangelo di domenica 24 Febbraio 2019 – Congregazione per il Clero

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VII Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

Equilibristi sul filo della vita

Passiamo la vita come funamboli sospesi nel vuoto, con lโ€™ansia di precipitare, concentrando tutte le nostre energie per rimanere in equilibrio. Cerchiamo di non cadere mai dalla parte sbagliata, ci teniamo in equilibrio con i compromessi, diventiamo esperti di diplomazia, prestiamo attenzione a non assumere posizioni che potrebbero diventare compromettenti.

Perdiamo gran parte del nostro tempo a valutare la corretta reciprocitร  dei comportamenti degli altri nei nostri confronti: le relazioni diventano visite di cortesia, gli incontri si trasformano in affari diplomatici, le feste assumono lโ€™aspetto di circoli di ragionieri pronti a valutare se quanto รจ stato speso valesse davvero la pena. Cโ€™รจ gente che, prima di partecipare a un regalo di compleanno, cerca in archivio il pregresso del festeggiato nei suoi confronti. Vale la pena o non vale la pena?

La libertร  di precipitare

Le letture di questa domenica, al contrario, potrebbero essere lette come un richiamo forte a spezzare lโ€™equilibrio.

Nel racconto del primo libro di Samuele, Davide avrebbe la possibilitร  di uccidere Saul, che pure aveva tentato di eliminarlo. Lโ€™interpretazione di Abisai รจ chiara e si ammanta di motivi religiosi: ยซDio ti ha messo nelle mani il tuo nemicoยป (1Sam 26,8).

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Ma la risposta di Davide รจ lโ€™espressione di chi si sottrae alla logica della vendetta, anche se questo significa rimetterci in prima persona. Se anche Dio avesse messo Saul nelle mani di Davide, Davide lo riconsegna nelle mani di Dio. Quante volte invece capita di giustificare le proprie rivendicazioni additando considerazioni spirituali che nascondono in realtร  le logiche interiori piรน perverse.

Ogni volta siamo messi davanti allโ€™alternativa di assecondare chi ci fa del male o sottrarci a quella logica e giocare su un piano diverso. Se giochiamo la partita di chi ci percuote con i suoi giudizi, di chi ci strappa la nostra dignitร , di chi ci prende la vita senza il nostro permesso, allora diventiamo conniventi nel male. A volte, lโ€™unica cosa che possiamo prendere per stare meglio, come diceva Lucy dei Peanuts, sono le distanze. A volte possiamo solo tirarci indietro, non seguire lโ€™altro sulla sua strada.

Lโ€™amore รจ molto concreto e coinvolge tutto il nostro corpo. Per Gesรน amare vuol dire fare (coinvolge le nostre mani), benedire (la nostra bocca), pregare (il nostro cuore).

La reciprocitร  รจ il surrogato dellโ€™amore

Gli equilibristi sono in genere gli uomini della reciprocitร . Abbiamo fatto della reciprocitร  un valore portante della nostra cultura, dellโ€™educazione, delle buone maniere, ma certamente la reciprocitร  non รจ un concetto evangelico. Gesรน ci invita ogni volta a uscire da queste dinamiche da partita doppia, da questa mentalitร  da ragionieri, in cui la mia risposta รจ sempre misurata su quello che ho ricevuto io dallโ€™altro. Alla reciprocitร  Gesรน sostituisce lโ€™eccedenza. Rimanere sul piano della reciprocitร  significa rimanere in una logica pienamente umana, precludendosi la via del Vangelo.

Saremo degni di gratitudine quando avremo strappato la partita doppia, quando non ci aspetteremo piรน dallโ€™altro risposte adeguate a quello che noi abbiamo investito, quando prima del rispetto dei nostri diritti, ci impegneremo nel compiere il nostro dovere: ยซE come volete gli uomini facciano a voi, cosรฌ anche voi fate a loroยป (Lc 6,31). Come volete, non come fanno. Trasformiamo il nostro desiderio verso noi stessi in azione nei confronti degli altri, spezziamo lโ€™equilibrio, giochiamo dโ€™anticipo!

Dio con me non fa lโ€™equilibrista

Il criterio di questo stile di amore ovviamente non lo trovo in me, ma si tratta di diventare consapevoli dellโ€™amore che prima di tutto io stesso ho ricevuto da un altro: Dio non mi tratta secondo i miei meriti: ยซNon ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpeยป (Sal 102,10).

Ignazio di Loyola invita negli Esercizi spirituali a contemplare con meraviglia il fatto di essere stati salvati senza meritarlo. รˆ da questa consapevolezza che nasce la forza per spezzare lโ€™equilibrio. Dio infatti con me non ha ragionato in termini di reciprocitร : ยซQui sarร  domandare vergogna e umiliazione per me stesso, vedendo quanti si sono dannati per un solo peccato mortale, e quante volte io avrei meritato di essere condannato in eterno per i miei tanti peccatiยป (Esercizi spirituali 48).

Se usciamo dalla dinamica della reciprocitร , saremo i primi a beneficiarne. Siamo noi infatti che ci esponiamo al giudizio, alla condanna, allโ€™accusa quando accettiamo di entrare in queste dinamiche: ยซNon giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonatiยป (Lc 6,37-38).

Se il cammino del Vangelo ci conduce a somigliare a Dio, si tratta allora di un cammino che possiamo percorre solo se precipitiamo dalla corda dellโ€™equilibrista, la misericordia di Dio infatti รจ eccedenza, senza reciprocitร : ยซSiate misericordiosi, come รจ misericordioso il Padre vostroยป (Lc 6,36).

Leggersi dentro

  • Nelle tue relazioni sei particolarmente attento al modo in cui gli altri si comportano con te?
  • Se Dio ti volesse trattare secondo il criterio della reciprocitร , cosa dovrebbe fare nei tuoi riguardi?

P. Gaetano Piccolo SJ

Compagnia di Gesรน (Societas Iesu)Fonte

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