XXV Domenica del Tempo Ordinario – Anno B
Gesรน sta salendo verso Gerusalemme – nel Vangelo di Marco รจ descritta una sola salita verso la cittร santa – e insegna, cioรจ spiega come si compirร la sua missione: โIl Figlio dell’uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterร ยป. Ma i discepoli non capiscono. Anzi la loro domanda ricorrente, tacita o esplicita, รจ: โChi รจ costui?โ (cf Mc 1,27; Mt 21,10). Ma perchรฉ non comprendono? Perchรฉ hanno una mente chiusa, poco lungimirante. Non si puรฒ capire Cristo con una mentalitร , direbbe papa Francesco, โmondanaโ. Per entrare nel โpensiero di Cristoโ ci vuole, come abbiamo sentito tante volte, prima di tutto la disponibilitร ad accogliere la sua novitร , bisogna aprirsi a un modo nuovo di pensare, illuminato proprio da Gesรน. Una visione esclusivamente terrena non riesce a comprendere Cristo. Serve, invece, un pensiero spirituale ossia generato dallo Spirito Santo, senza il quale non siamo in grado di cogliere Cristo come dono del Padre (cf 1Cor 2,12). I discepoli, all’opposto, sono ancora fermi a interrogarsi su chi sia il piรน grande, perciรฒ tacciono quando Gesรน chiede di che cosa stavano parlando lungo la strada (cf Mc 9,33). La domanda del Maestro risveglia in loro la consapevolezza di essere caduti in un modo di discutere pragmatico, improntato alle opinioni dominanti. Ma intanto Cristo annuncia che โIl Figlio dellโuomo sarร consegnato nelle mani degli uominiโ (Mc 9,31). โEssere consegnatoโ traduce il verbo greco paradidomi che esprime una forte connotazione drammatica (cf Ger 38,19; Dan 7). Il Salvatore, infatti, โviene consegnato nelle mani di una generazione malvagia e perversaโ (cf Mt 17,17) dalla quale sarร โsbranatoโ (cf Rm 5,8). Sarร consegnato alla morte. Ma Gesรน trasforma la propria morte in dono, consegnandosi volontariamente: โPer questo il Padre mi ama: perchรฉ io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poichรฉ ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mioโ. (cf Gv 10,18).
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La โconsegnaโ di Cristo รจ opera eterna del Padre e Cristo si consegna al Padre in eterno. Il Figlio รจ consegnato dal Padre e questa consegna perciรฒ diventa la chiave di lettura e di comprensione della pasqua di Cristo e della pasqua di ognuno. La vita della Trinitร รจ questa continua reciproca offerta.
Le categorie umane della religione, che restano al livello pagano, non sono in grado di comprendere.
Lโistituzionalizzazione religiosa procede per classifiche, perchรฉ una religione solo umana รจ determinata esclusivamente dalla mentalitร del mondo. Non รจ lโaccoglienza della salvezza che viene da Dio, ma una prospettiva della natura idealizzata, spiritualizzata, perfezionata che quindi distingue e semplifica: ci sono i piรน bravi, i meno bravi, i piรน santi e i piรน peccatori, i piรน perfetti e i meno perfetti. Si corre sempre il rischio di ingabbiare anche Dio in queste comode categorie, solamente umane, di presunta perfezione. Cristo, invece, รจ venuto e ha rovesciato tutto. Nasce in un villaggio, vive in una casa che non รจ una reggia, e da quel paese da niente che รจ Cafarnao sceglie i discepoli. Si ferma e li chiama (cf Mc 9,35); li invita perchรฉ erano soli. Li interpella per farli uscire dai loro angusti orizzonti religiosi. ร una continua vocazione per rompere con gli orizzonti banali, umani, diffusi. Ed รจ una fatica, perchรฉ ancora rispunteranno le richieste di essere uno alla destra e uno alla sinistra nel suo regno (cf Mc 10, 35).
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Gesรน prende un paidรญon, un ragazzo che non ha niente, che non ha alcun potere, che non รจ figlio di qualcuno di importante ma รจ semplicemente un bambino di strada che รจ lรฌ a giocare. Non lo mette solo in mezzo, ma in greco รจ detto che lo abbraccia โteneramenteโ, con attenzione: un chiaro gesto di accoglienza. E proclama: โChi accoglie questo bambino accoglie meโ (Mc 9, 37).
Per salvarci, Dio non ha mandato una belva piรน potente di altre belve. Dio ha mandato un agnello perchรฉ condotto al macello. Cosรฌ le belve si manifestano nella loro veritร e possono essere trasformate a loro volta in agnelli. Questo รจ il rovesciamento. Per cercare Dio non si tratta di condurre uno strano tipo di vita. Dio si trova nelle vicende comuni dellโumanitร , anche se oscure e dolorose, perchรฉ lรฌ ha scelto di abitare.
La metafisica che non riesce a coincidere con il Bambino di Betlemme รจ falsa. E la dogmatica che non riesce a conformarsi con lโessere bambini, cioรจ paidรญa, non serve alla vita della fede e della Chiesa (cf Mt 18,3). Potrebbe sembrare difficile da accettare ma invece รจ liberante: Dio sceglie di essere lโultimo e lโagnello รจ sempre lโultimo.
Che cosa รจ tanto difficile da capire? Che Dio Padre manda il Figlio e il Figlio sarร consegnato nelle vicende degli uomini e passerร attraverso le vicende drammatiche, di mano in mano? Le mani del Padre diventano le mani dei perversi (cf Mc 14,36; 45-48), e, anche al rovescio, si accoglie il Figlio e si offre la propria vita a Dio attraverso lโaccoglienza delle vicende umane, nella carne lโuno dellโaltro.
P. Marko Ivan Rupnik – Fonte
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XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 23 Settembre 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Verde
- Sap 2, 12.17-20; Sal.53; Gc 3,16 – 4,3; Mc 9, 30-37
Il Figlio dell’uomo viene consegnato…
Mc 9, 30-37
Dal Vangelo secondoย Marco
30Partiti di lร , attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: ยซIl Figlio dellโuomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerร ยป. 32Essi perรฒ non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. 33Giunsero a Cafร rnao. Quando fu in casa, chiese loro: ยซDi che cosa stavate discutendo per la strada?ยป. 34Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse piรน grande. 35Sedutosi, chiamรฒ i Dodici e disse loro: ยซSe uno vuole essere il primo, sia lโultimo di tutti e il servitore di tuttiยป. 36E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: 37ยซChi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandatoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 23 – 29 Settembre 2018
- Tempo Ordinario XXV
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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