Commento al Vangelo di domenica 23 Settembre 2018 – p. Alessandro Cortesi op

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La domanda sullโ€™ingiustizia e sul male prodotto dalla malvagitร  umana attraversa i libri biblici. Il libro della Sapienza ne รจ testimonianza: si sofferma sullโ€™atteggiamento di chi trama per eliminare il giusto, ne ricerca i motivi che generano opposizione e violenza. Il giusto รจ di imbarazzo agli empi e si oppone alle loro azioni. La sua vita รจ un rimprovero manifesto e continuo. In queste parole sta racchiusa insieme e nella contrapposizione la vicenda dei giusti e dei malvagi che cercano di eliminarli: โ€˜Condanniamolo a una morte infamanteโ€™. Eโ€™ la storia del tramare degli ingiusti che pretendono di essere padroni della storia e dominatori degli altri uomini. Avvertono come il comportamento di chi cerca un operare nella giustizia sia per loro una denuncia silenziosa: non solo contrasta i loro disegni ma li mette in discussione. La loro sfida รจ rivolta nei confronti di Dio stesso: โ€ Se infatti il giusto รจ figlio di Dio, egli verrร  in suo aiuto e lo libererร  dalle mani dei suoi avversari. Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti, per conoscere la sua mitezza โ€œ.

Nella sua lettera Giacomo denuncia il desiderio scriteriato di possedere e di affermarsi a scapito degli altri: lโ€™altro รจ visto come un concorrente e nemico. Lโ€™invidia e la brama di possesso stanno allโ€™origine di guerre e conflitti: โ€œSiete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra!โ€. A questo modo di vivere che รจ disordine di una vita dominata dal desiderio e dallโ€™invidia รจ contrapposto un altro modo di vivere proveniente da un dono di sapienza: la sapienza che viene dallโ€™alto genera pace, mitezza, capacitร  di comprensione nel non pretendere di affermare se stessi a scapito degli altri, e misericordia. Avere sapienza per Giacomo non significa sapere tante cose, ma attuare scelte di vita e di relazione seminando la pace. La sapienza รจ cosรฌ un modo di guardare se stessi, gli altri le cose e genera uno stile di vita fecondo, di giustizia e di relazioni buone. โ€œPer coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustiziaโ€. La giustizia รจ frutto presente giร  nellโ€™opera faticosa di chi semina e promuove la pace: proviene da un dono e segue allโ€™opera di chi promuove la pace. La vera sapienza non รจ di chi vuole imporre con lโ€™aggressivitร e la violenza la sua ragione, ma di chi fa opera di pace. Giacomo indica una via di sapienza che interroga le relazioni tra le persone e i popoli. Proprio di chi ha scoperto il segreto che rende una vita saporosa e capace di frutti sta nel costruire pace, nel tessere scelte che vanno contro ogni soluzione di violenza e di guerra nei rapporti umani.

Marco nel suo vangelo vede Gesรน come colui che viene consegnato e ucciso dagli uomini sperimentando umiliazione e solitudine. Ma โ€˜dopo tre giorni risusciterร โ€™: quella vita che agli occhi degli uomini era inutile e senza realizzazione, trova la conferma del Padre che pronuncia il suo โ€˜sรฌโ€™ sulla vita di Gesรน, il Figlio, nel risuscitarlo al terzo giorno. Gesรน con il suo agire capovolge le attese dei suoi. I suoi non comprendono e le loro preoccupazioni rimangono fisse alla ricerca di affermazione e di superioritร  sugli altri. Per la strada si interrogano su chi รจ il piรน grande. โ€œDi che cosa stavate discutendo per la strada?. Ed essi tacevanoโ€. Gesรน affronta questa incomprensione ponendo un segno e una parola: โ€œSedutosi, chiamรฒ i Dodici e disse loro: ยซSe uno vuole essere il primo, sia lโ€™ultimo di tutti e il servitore di tuttiยป. E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: ยซChi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie meโ€. Nel mezzo pone un bambino e lo abbraccia. Chiede ai suoi quindi di vivere una logica diversa rispetto alle attese che nutrivano: camminare nel farsi servitori degli altri, non superiori e padroni, e richiama allโ€™accoglienza dei piccoli. I bambini sono coloro che hanno bisogno di aiuto e sostegno, paradigma di tutti coloro a cui non sono riconosciuti diritti e tenuti ai margini. Gesรน li pone invece al centro. Accogliere Gesรน e il Padre sta in relazione al porre nel mezzo e accogliere i piccoli.

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XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ Anno B

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Il Figlio dell’uomo viene consegnato…

Mc 9, 30-37
Dal Vangelo secondoย Marco

30Partiti di lร , attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: ยซIl Figlio dellโ€™uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerร ยป. 32Essi perรฒ non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. 33Giunsero a Cafร rnao. Quando fu in casa, chiese loro: ยซDi che cosa stavate discutendo per la strada?ยป. 34Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse piรน grande. 35Sedutosi, chiamรฒ i Dodici e disse loro: ยซSe uno vuole essere il primo, sia lโ€™ultimo di tutti e il servitore di tuttiยป. 36E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: 37ยซChi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandatoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 23 – 29 Settembre 2018
  • Tempo Ordinario XXV
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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