Commento al Vangelo di domenica 22 Settembre 2019 – Federazione Clarisse

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Il commento al Vangelo di domenica 22 Settembre 2019 รจ curato dalle sorelle del sito Federazione Clarisse.

1. Lettura e comprensione della Parola

Contesto

Gesรน non si rivolge ai farisei, ma ai discepoli e, attraverso di loro, alla comunitร . Lยดamministratore astuto non รฉ un ladro, ma qualcuno che ha saputo diminuire il suo profitto per guadagnare in amicizia. Ha riconosciuto che il denaro non รฉ tutto e che farsi degli amici, che lo possano soccorrere, รฉ il migliore investimento. Cยดรฉ una serie di raccomandazioni su come amministrare i beni materiali con i criteri del vangelo, per essere capaci di amministrare il vero bene. Non รฉ possibile che i figli delle tenebre siano piรน astuti dei figli della luce: per questo bisogna vivere in questo mondo, ma con i criteri del vangelo. Finalmente ci viene ricordato che servire Dio รฉ una dipendenza che ci rende liberi; servire il denaro, invece, ci rende schiavi.

2. Meditazione

1 Diceva ai suoi discepoli

Continua il lungo viaggio di Gesรน a Gerusalemme (Luca 9, 51 – 19, 27). Durante le sue varie tappe, Gesรน offre degli insegnamenti ai suoi interlocutori: la gente, i farisei, gli scribi, i discepoli. In questo caso, Gesรน sta dialogando con questi ultimi e propone loro una parabola, sul corretto uso dei beni di questo mondo e sullยดamministrazione concreta della propria vita. Ci sono, poi, tre applicazioni della stessa parabola, che aiutano il discepolo a lasciare dello spazio alla vita nuova, che il Padre gli offre.

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1-8 Lยดamministratore astuto

Gli amministratori non ricevevano, in Palestina, un salario per la loro gestione. Vivevano della commissione che riscuotevano, aggiungendo degli interessi, a volte esagerati, ai beni, che amministravano. Il pericolo e la tentazione di arricchirsi era grande. Di questo, sembra che sia stato accusato lยดamministratore della parabola e questo รฉ il motivo per cui il padrone lo licenzia.

Giร  che รฉ un uomo di affari si ferma a calcolare e a cercare una via di uscita di fronte a quella emergenza, nellยดambito del sistema economico in cui si muove e che conosce bene. Mette da parte due possibili soluzioni (zappare e mendicare), che รฉ incapace di affrontare, e programma una diversa alternativa: creare degli interessi, cercando alcuni complici. Colui che doveva cento barili dยดolio solo risponderร  per cinquanta; gli altri cinquanta erano la commissione, che riscuoteva lยดamministratore e alla quale rinuncia pur di guadagnarsi un amico. Rinunciando alla sua commissione, lยดamministratore non pregiudicava gli interessi del suo padrone. Invece di perdere la sua parte, la distribuisce. Allยดoffrire ai debitori il guadagno che lui pensava di ricevere, si conquista la loro simpatia e assicura la propria sussistenza. Lยดuomo ricco rimane sorpreso per lยดastuzia dellยดamministratore e non lo disapprova, perchรฉ questi rinunciรฒ alla parte alla quale aveva diritto.

9 Fatevi amici

Per Luca, ogni denaro รฉ disonesto. Ebbene: se uno lo usa per โ€œfarsi degli amiciโ€, fa un buon investimento non in termini di borsa o di banche, ma in termini umani e cristiani. Lยดamministratore infedele trova unยดuscita alla sua situazione drammatica attraverso una scoperta decisiva: la scoperta degli altri. Finora aveva pensato solo a sรฉ stesso, ai suoi interessi. Adesso scopre la realtร  dellยดamicizia. Ha a sua disposizione, ancora una volta, la proprietร  che deve amministrare, non piรน per sรฉ, ma a beneficio degli altri. E la sua salvezza passa attraverso questa apertura agli altri.

Anche Gesรน parla di ยซfarsi degli amiciยป con il denaro ingiusto, suggerendo che il denaro e i beni materiali devono essere uno strumento per una buona comunicazione tra le persone.

Alla fin fine, la parabola afferma due cose complementari: – che le ricchezze costituiscono sempre un serio pericolo per vivere lยดideale

evangelico e per instaurare nel mondo il Regno di Dio; – ma, anche, che lยดuomo puรฒ fare un uso razionale e giusto di qualcosa, che normalmente รฉ origine e causa di tremende ingiustizie. Il Regno รฉ amicizia condivisa. Abbiamo bisogno di essere ricevuti in quella casa eterna dellยดamicizia, che comincia giร  qui, sottomettendo il denaro al criterio della solidarietร .

10-12 Siamo degli amministratori

Solo a chi sa amministrare nel poco puรฒ essere affidato il molto. Solo a chi รฉ fidato โ€œnelle ricchezze altruiโ€ si puรฒ affidare โ€œla propriaโ€. Il denaro รฉ โ€œlยดaltruiโ€ e โ€œil pocoโ€; il regno di Dio รฉ โ€œil nostroโ€ e โ€œlยดimportanteโ€. Mediante la fedeltร  nellยดamministrazione dei beni terreni -condividendoli- ci rendiamo capaci di ricevere i beni del mondo futuro. Affideremmo i nostri affari piรน importanti a qualcuno che non รฉ capace di amministrare quelli degli altri? Questa domanda ci puรฒ aiutare ad approfondire nellยดinsegnamento di Gesรน. La pienezza del regno non si identifica, ma neppure รฉ separata dalla vita attuale. Si realizzerร  attraverso il nostro incontro con i fratelli e dยดaccordo con lยดuso che facciamo del

Le ricchezze facilmente si trasformano in uno strumento di potere e, prima o poi, di oppressione. Gesรน condanna la mancanza di visione e di coerenza di coloro che, mentre affermano di credere in Dio e nel mondo futuro, nel quale tutto sarร  di tutti, se la passano perdendo il tempo e la vita nellยดaffanno per possedere sempre di piรน. Eยด anche importante sottolineare il fatto che i beni materiali sono patrimonio di tutta lยดumanitร . Se sono sprecati, non si causa un danno al proprio patrimonio, ma a tutti. Parlando secondo lo spirito del Vangelo, lยดuomo non รฉ il padrone assoluto dei suoi beni e non puรฒ fare con essi quello che vuole e, certamente, neppure lo Stato li puรฒ usare a suo piacimento e secondo la sua volontร .

Gesรน non ha difeso nessun sistema economico-sociale, ma ha lasciato in chiaro che ogni sistema che cerchi come obiettivo principale il benessere materiale di pochi, รฉ ingiusto e crea una specie di idolatria della ricchezza.

13 Dio o il denaro

Eยด la frase chiave di questo testo del vangelo. Il servizio a Dio e il culto al denaro sono due opzioni incompatibili. Dio vuole essere amato con tutto il cuore e con tutte le forze. Lยดesperienza dice che anche le ricchezze assorbono lยดuomo tutto intero. Come si possono conciliare due realtร  opposte, che esigono il possesso completo di tutto lยดuomo? Eยด una conciliazione impossibile, รฉ impossibile essere fedeli a un Dio che รฉ Padre di tutti gli uomini e vivere, allo stesso tempo, schiavi del denaro e del proprio interesse. Cยดรฉ un solo modo di vivere come โ€œfigliโ€ di Dio, ed รฉ, vivere realmente come โ€œfratelliโ€ degli altri. Per questo chi vive al servizio dei suoi beni, denaro e interessi, non si puรฒ preoccupare dei suoi fratelli e non puรฒ, per tanto, essere figlio fedele di Dio. Eยด quello che hanno sottolineato sempre con grande energia i Santi Padri. San Basilio affermava: ยซCosรฌ sono i ricchi; si impadroniscono per primi di ciรฒ che รฉ di tutti e se ne impossessano, solo perchรฉ sono arrivati prima degli altri. Se ognuno si accontentasse di quello che รฉ indispensabile per sopperire alle proprie necessitร  e lasciasse ciรฒ che รฉ superfluo ai bisognosi, non ci sarebbero ricchi nรฉ poveriยป. E san Gregorio Magno: ยซAl dare quello che รฉ necessario agli indigenti non facciamo altro che dare loro quello che รฉ suo e, in nessun modo, nostro; paghiamo un debito di giustizia, e non unยดopera di misericordiaยป.

Sempre i profeti hanno affermato che รฉ incompatibile il culto a Dio, che prescinde dalla giustizia sociale. La giustizia รฉ la realtร  piรน importante per Dio. Le nostre dichiarazioni dogmatiche di fede o i nostri riti e liturgie sono del tutto secondarie, e perfino false, se non vanno accompagnate dalla giustizia. Dio non puรฒ essere servito insieme al denaro accumulato. Quando un gruppo cristiano vive indifferente alle necessitร  reali della gente, che cosa puรฒ sapere del Dio di Gesรน? Per la nostra societร , divisa tra sfruttatori e sfruttati, non โ€œpassaโ€ Dio. Una societร  che stima lยดuomo per quello che ha e non per quello che รฉ, non รฉ una societร  cristiana.

3. Comunicazione e risposta

  • Che cosa offre questo testo alla nostra fede?

  • Si puรฒ essere cristiani in un mondo neoliberale? Come? A che prezzo? A che condizioni?

  • In questa situazione di povertร  e di esclusione, siamo una comunitร  che รฉ al servizio del Dio della Vita, incoraggiandola, accogliendola, favorendola, dimostrando gratitudine?

Letture della
XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO C

Prima Lettura

Contro coloro che comprano con denaro gli indigenti.

Dal libro del profeta Amos
Am 8,4-7

ย 
Il Signore mi disse:
ย 
ยซAscoltate questo,
voi che calpestate il povero
e sterminate gli umili del paese,
voi che dite: โ€œQuando sarร  passato il novilunio
e si potrร  vendere il grano?
E il sabato, perchรฉ si possa smerciare il frumento,
diminuendo lโ€™efa e aumentando il siclo
e usando bilance false,
per comprare con denaro gli indigenti
e il povero per un paio di sandali?
Venderemo anche lo scarto del granoโ€ยป.
ย 
Il Signore lo giura per il vanto di Giacobbe:
ยซCerto, non dimenticherรฒ mai tutte le loro opereยป.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 112 (113)

R. Benedetto il Signore che rialza il povero.

Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre. R.
ย 
Su tutte le genti eccelso รจ il Signore,
piรน alta dei cieli รจ la sua gloria.
Chi รจ come il Signore, nostro Dio,
che siede nellโ€™alto
e si china a guardare
sui cieli e sulla terra? R.
ย 
Solleva dalla polvere il debole,
dallโ€™immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i prรฌncipi,
tra i prรฌncipi del suo popolo. R.

Seconda Lettura

Si facciano preghiere per tutti gli uomini a Dio il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
1 Tm 2,1-8

ย 
Figlio mio, raccomando, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perchรฉ possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa รจ cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della veritร .
ย 
Uno solo, infatti, รจ Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, lโ€™uomo Cristo Gesรน, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli lโ€™ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo โ€“ dico la veritร , non mentisco โ€“, maestro dei pagani nella fede e nella veritร .
ย 
Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza contese.

Parola di Dio

Vangelo

Non potete servire Dio e la ricchezza.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 16, 1-13
ย 
In quel tempo, Gesรน diceva ai discepoli:
ย 
ยซUn uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamรฒ e gli disse: โ€œChe cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perchรฉ non potrai piรน amministrareโ€.
ย 
Lโ€™amministratore disse tra sรฉ: โ€œChe cosa farรฒ, ora che il mio padrone mi toglie lโ€™amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farรฒ perchรฉ, quando sarรฒ stato allontanato dallโ€™amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa suaโ€.
ย 
Chiamรฒ uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: โ€œTu quanto devi al mio padrone?โ€. Quello rispose: โ€œCento barili dโ€™olioโ€. Gli disse: โ€œPrendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquantaโ€. Poi disse a un altro: โ€œTu quanto devi?โ€. Rispose: โ€œCento misure di granoโ€. Gli disse: โ€œPrendi la tua ricevuta e scrivi ottantaโ€.
ย 
Il padrone lodรฒ quellโ€™amministratore disonesto, perchรฉ aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono piรน scaltri dei figli della luce.
ย 
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perchรฉ, quando questa verrร  a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
ย 
Chi รจ fedele in cose di poco conto, รจ fedele anche in cose importanti; e chi รจ disonesto in cose di poco conto, รจ disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderร  quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darร  la vostra?
ย 
Nessun servitore puรฒ servire due padroni, perchรฉ o odierร  lโ€™uno e amerร  lโ€™altro, oppure si affezionerร  allโ€™uno e disprezzerร  lโ€™altro. Non potete servire Dio e la ricchezzaยป.

Parola del Signore

Oppure forma breve: Lc 16,10-13

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