ANDร, SI LAVร E TORNร CHE CI VEDEVA
Il capitolo 9 del vangelo di Giovanni contiene un severo atto di accusa contro la cecitร di un’istituzione religiosa, per la quale il bene della dottrina รจ piรน importante del bene dell’uomo. Il contesto, Gesรน esce, o meglio scappa dal tempio, dopo un tentativo di lapidazione, ma, uscendo dal tempio, incontra le persone che non possono entrare nel tempio, gli esclusi. Leggiamo il capitolo 9 di Giovanni.
โ…passando vide un uomo cieco dalla nascitaโ, la cecitร non era considerata un’infermitร , ma un castigo, una maledizione inviata da Dio per le colpe degli uomini. Per discolpare Dio dei mali, si accusava l’uomo. Perchรฉ esiste il male? Perchรฉ l’uomo ha commesso un peccato, e il Signore lo castiga. โ…e i suoi discepoli lo interrogarono: ยซRabbรฌ, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perchรฉ sia nato cieco?ยปโ, quindi che la cecitร sia una conseguenza del peccato, era indubbio, il problema era sapere se aveva peccato giร l’individuo, o i suoi genitori. Gesรน esclude tassativamente alcun rapporto tra il male, il peccato e il castigo divino. Dice: non โha peccato nรฉ lui, nรฉ i suoi genitori, ma รจ perchรฉ in lui siano manifestate le opere di Dioโ. Gesรน continua l’azione creatrice del Padre e, a questo individuo, dopo aver detto che lui รจ la luce del mondo, โfece del fango con la saliva, lo spalmรฒ sugli occhiโ, sono gli stessi gesti che ha fatto il creatore, nella creazione del primo uomo, Gesรน continua la sua azione creatrice. Poi lo manda nella piscina di Siloe, questa piscina importante di Gerusalemme, che significa, sottolinea l’evangelista, l’โInviatoโ, perchรฉ? Andando verso l’inviato, Gesรน, che ha detto di sรฉ: sono la luce del mondo, si recupera la vista. Infatti โQuegli andรฒ, si lavรฒ e tornรฒ che ci vedevaโ.
Ma cominciano i problemi per questo individuo, che non viene riconosciuto, non viene riconosciuto dai vicini, alcuni dicono: รจ lui, non รจ lui, ma come fanno a non riconoscerlo? Non รจ che gli sono cambiati i connotati, prima non aveva la luce degli occhi, ora รจ tornato a vedere, ha recuperato la vista. Perchรฉ non viene riconosciuto? Perchรฉ quando si incontra Gesรน, si acquista una libertร , una dignitร tale che si รจ come prima, ma si รจ completamente diversi. E lui, l’ex cieco, risponde non sono io, ma โio sono!โ, rivendica per sรฉ il nome divino, il nome esclusivo che, nella Bibbia, รจ adoperato per Dio, e, nei vangeli, per Gesรน. Perchรฉ? Come รจ scritto nel prologo di Giovanni, a quanti lo hanno accolto, a Gesรน, ha dato la capacitร di diventare i figli di Dio.
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Allora incomincia una serie di interrogatori, e, per la prima volta, ben sette volte sarร ripetuto, gli chiedono: โยซIn che modo ti sono stati aperti gli occhi?ยปโ ร questo il tema di questo brano: aprire gli occhi era un segno della liberazione che il messia avrebbe portato de(a)ll’oppressione del popolo. C’รจ un cieco che ha recuperato la vista, รจ una cosa buona, ma il popolo non puรฒ avere un’opinione, il popolo deve essere sempre sottomesso a quello che pensa(no) le autoritร religiose, sono loro che gli dicono se รจ bene e male, o no. Allora lo portano dai farisei, leader spirituali del popolo, quello che era stato cieco, ed ecco il problema qual era: era un sabato. Di sabato bisogna osservare quello che รจ considerato il comandamento piรน importante, c’รจ una serie di lavori, ben 1521 azioni che sono proibite e, tra queste, c’รจ fare del fango e curare gli ammalati, quindi qui c’รจ stata una trasgressione, una violazione del sabato. E i farisei di nuovo gli chiedono come ha recuperato la vista, e danno una sentenza: โquest’uomoโ, Gesรน, โnon viene da Dio, perchรฉ non osserva il sabatoโ. Per loro venire o no da Dio, dipende dall’osservanza o meno della legge. Per Gesรน venire o no da Dio, invece, dipenderร dall’atteggiamento che si ha nei confronti dell’uomo, ma, per loro, l’unico criterio di giudizio รจ l’osservanza della legge.
Perรฒ c’รจ dissenso, altri gli chiedono: ma come puรฒ un peccatore compiere qualcosa del genere? Lo chiedono di nuovo al cieco, e qui c’รจ l’ironia dell’evangelista, i farisei ambivano al titolo di guide dei ciechi, e sono ciechi, invece quello che era stato cieco, ora ha riacquistato la vista, lui dice โรจ un profetaโ, loro hanno detto โnon viene da Dioโ, lui dice รจ un profeta, quindi viene da Dio. Entrano in campo le massime autoritร religiose, i Giudei, che in questo vangelo non indica(no) con questo termine il popolo, ma i capi religiosi, che non vogliono credere che fosse stato cieco. Per difendere la loro dottrina, negano l’evidenza: le autoritร religiose, di fronte ai nuovi avvenimenti della vita, non avendo risposte da dare, si intrecciano nell’assolutismo della loro dottrina, negano l’evidenza, pur di non trovare contraddizioni nella loro dottrina, e lo intimidiscono. Intimidiscono i genitori con un interrogatorio, nel quale mettono in dubbio che sia loro figlio, che sia nato cieco, e i genitori rispondono in una maniera, che sembra codarda: noi non lo sappiamo, lui c’ha la sua etร , chiedetelo a lui. Perchรฉ rispondono cosรฌ? Lo dice l’evangelista: โquesto dissero i suoi genitori perchรฉ avevano paura dei Giudeiโ, i capi religiosi, che โavevano giร stabilito che se uno avesse riconosciuto Gesรน come il Cristo, venisse espulso dalla sinagogaโ. Essere espulsi dalla sinagoga non significa essere cacciati da un luogo di culto, il che non sarebbe poi un gran danno, ma significava l’esclusione dalla vita civile, dalla vita sociale. Con gli espulsi dalla sinagoga occorreva tenere una distanza di ben 2 metri, non si poteva nรฉ comprare, nรฉ vendere nulla, e quindi era la morte civile.
โDi nuovo chiamarono l’uomoโ, che, da miracolato, passa ad imputato, e gli dissero: โdร gloria a Dio!โ, questa รจ una formula, un’espressione che significa riconoscere, confessa la veritร , anche se viene a tuo svantaggio, a tuo scapito. E la sentenza. Mentre i farisei erano divisi tra chi diceva che era un peccatore e chi diceva ma come fa un peccatore, loro non hanno dubbi: le autoritร religiose non hanno mai dubbi, per loro รจ tutto chiaro: โNoi sappiamo che questโuomo รจ un peccatoreโ, ed ecco qui entra tutta l’ironia dell’ex cieco, che risponde praticamente dicendo: sentite, io di teologia non so niente, io parlo della mia esperienza, e infatti dice โse sia un peccatore non lo soโ, questo รจ affare vostro se sia un peccatore o meno, โuna cosa so, che ero cieco e ora ci vedoโ, lui parla in base alla propria esperienza, voi dite che รจ un peccatore, a me non interessa, la mia esperienza dice che per me questo รจ positivo. L’evangelista qui sta dicendo che il primato della coscienza รจ il piรน importante di qualunque dottrina, fosse pure una legge divina: il bene e il male lo decide l’uomo in base alla propria esperienza, non in base a una dottrina, che decreta quello che รจ bene o quello che รจ male. Quindi lui dice: io in campo teologico non mi ci metto, parlo della mia esperienza.
E di nuovo, per la quinta volta, per ben sette volte gli chiederanno โcome ti ha aperto gli occhi?โ, รจ questa la preoccupazione delle autoritร religiose, perchรฉ se il popolo apre gli occhi, per loro รจ finita, รจ la fine di tutto. E, sempre con ironia, quello che era stato cieco, chiede: โma volete diventare discepoli anche voi?โ. Quando le autoritร religiose non sanno come rispondere, come ribattere, passano alla violenza, violenza verbale prima, e, se possibile, anche quella fisica, โlo insultaronoโ, dice tu sarai il discepolo, noi siamo i discepoli di Mosรจ, loro non seguono Gesรน vivente, ma un morto, Mosรจ, โnoi sappiamo che a Mosรจ ha parlato Dioโ, e, poi, con un termine dispregiativo – nei vangeli i capi, i farisei non nomineranno mai Gesรน, ma sempre useranno questa espressione – โquesto non sappiamo di dove siaโ.
E qui entra il buon senso dell’ex cieco nato: il buon senso della gente รจ piรน vero e piรน importante dei valori della dottrina, e lui fa un ragionamento molto semplice: ma non si รจ mai sentito dire che un cieco nato abbia recuperato la vista, se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla. ร talmente chiaro, come fanno le autoritร religiose a non comprendere questo? Non sapendo come controbattere, gli replicano con violenza: โsei nato tutto nei peccati e insegni a noiโ, loro non desiderano apprendere, loro sono quelli che insegnano, โe lo cacciarono fuoriโ. Il povero ex cieco nato dovrebbe tornare ad essere cieco, per dare loro ragione. Aver riacquistato la vista รจ un male, perchรฉ questa vista l’ha riacquistata attraverso un peccatore. Ma, cacciato dalla religione, non รจ un danno, perchรฉ trova la fede, trova Gesรน che lo accoglie, lui dร adesione a Gesรน, e il brano termina con una sentenza molto severa di Gesรน ai farisei, che ambivano al titolo di guide dei ciechi. Gesรน dice loro: โยซSe foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: โNoi vediamoโ, il vostro peccato rimaneยปโ. Qual รจ la cecitร ? Quando si mette il bene della dottrina della legge al primo posto, prima ancora del bene degli uomini, questa รจ la cecitร che impedisce di leggere gli avvenimenti della storia.
