Commento al Vangelo di domenica 21 maggio 2017 – mons. Giuseppe Mani

“Il giusto è morto per i colpevoli”. Ecco la frase della seconda lettura che ci mette in difficoltà ma che è essenziale per capire tutta la Rivelazione. Vediamone tutte le implicanze.

“Bisognava che fosse un giusto”. La Scrittura insiste sul fatto che era necessario che fosse un giusto ad essere messo a morte. Lo dimostrano i due ladri crocifissi con Lui, la folla che preferisce Barabba, il ladro, a Gesù. La scrittura non lo fa per provocare la nostra indignazione davanti alla cattiveria e alla bestialità degli uomini: non si tratta di sentimenti ma di teologia. Si dice che la croce mette a nudo, a giorno il peccato dell’uomo, lo svela. Bisogna svelarlo perché è nascosto. Si dissimula dietro tutte le buone pretese. (Si trovan sempre buone ragioni per far morire lasciar morire o lasciar uccidere). Se Gesù non fosse stato il giusto perfetto (il “solo santo” seconda lettura) messo a morte sarebbe potuto apparire giustificato e per conseguenza non sarebbe stato smascherato il nostro peccato, la nostra violenza. “Lo hanno odiato senza ragione” (Gv 15,25)

La vita liberamente offerta. Nella Pasqua di Cristo c’è un aspetto contradittorio: una serie di testi presenta la sua morte “necessaria, “Scritta”, bisognava che il Cristo morisse. Ma un’altra serie di testi presenta questa morte come liberamente scelta (Gv 10). Se Gesù non fosse stato il giusto, questa morte non sarebbe stata liberamente scelta ma giustificata dalla sua ingiustizia , non può dare liberamente ciò che è dovuto. E’ in questo passaggio dalla necessità alla libertà, in questa libertà che soppianta la necessità che si trova la Resurrezione e la salvezza. Gesù ha il potere di riprendere la sua vita perché ha il potere di donarla. Scegliendo la morte che le circostanze e gli uomini gli impongono(Necessità)si libera e ci libera da tutte le contraddizioni che ci legano.

La rivelazione dell’amore. E’ perché Gesù è odiato senza ragione che ama senza ragione. Infatti se l’uomo si rivelasse amabile avrebbe una ragione per amare, il suo amore sarebbe obbligato da ciò che trova nell’uomo. Questo amore non sarebbe totalmente libero ma determinato. “Mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi nel tempo stabilito” (Rom 5,6) E’ un testo capitale da questo punto di vista. L’amore alla Croce non trova alcuna giustificazione che in Lui stesso. Dio ama perché Dio è Dio , perché l’amore è amore e Dio è amore. Dal nostro punto di vista innalzare la Croce avrebbe dovuto condurre Dio ad odiarci ma allora Dio sarebbe stato veramente ucciso (perché sarebbe diventato il contrario di quello che realmente è). Ora la Croce di Cristo non ha potuto che far sovrabbondare l’amore e manifestare la sua totale gratuità. Così Dio è rivelato. L’amore vero è sempre perdono nel senso forte.

Dar ragione della nostra speranza. Nella seconda lettura è messo di seguito “Cristo il solo santo” e “dar ragione della speranza che è in voi”. La nostra speranza è fondata tutta su ciò che abbiamo detto. Se noi speriamo nella vita senza conoscer la profondità della nostra attitudine all’odio e alla violenza, la nostra speranza non sarebbe che ignoranza e sarebbe così fragile da venir meno alla prima coscienza del male che è in noi. Ma la croce ci rivela la profondità del nostro male e nello stesso tempo ci mostra che Dio utilizza questo male per fare il contrario del male: l’amore. La nostra speranza non può essere lesa da niente. La morte è condannata a generare la vita. Là dove è abbondato il peccato ha sovrabbondato la grazia. (Rom 5,20)

Commento a cura di mons. Giuseppe Mani dal sito www.lamiavocazione.it

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 21 maggio 2017 anche qui.

VI Domenica del Tempo di Pasqua

Gv 14, 15-21
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 21 – 27 Maggio 2017
  • Tempo di Pasqua VI, Colore – Bianco
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO

Read more

Local News