Commento al Vangelo di domenica 20 novembre 2011 – padre Bruno Secondin

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In questa 34.ma Domenica del Tempo ordinario, Solennitร  di Cristo Re dellโ€™Universo, la liturgia ci presenta il passo del Vangelo in cui Gesรน parla del giudizio finale, quando davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. I giusti saranno posti alla sua destra, gli empi alla sua sinistra. Ai giusti dirร :

โ€œVenite, benedetti del Padre mio, ricevete in ereditร  il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perchรฉ ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmiโ€.

Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del carmelitano, padre Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Universitร  Gregoriana:

La grandiositร  della scenografia della parabola del giudizio finale impressionรฒ sempre nei secoli: ne sono testimonianza le rappresentazioni grandiose, dalla Cappella Sistina al Duomo di Orvieto, dal portale delle cattedrali medievali alle visioni dei mistici. La parte piรน ampia della parabola รจ riservata al duplice dialogo, con una ripetizione marcata delle opere di misericordia, enumerate quattro volte. Piรน che le cose da fare, dobbiamo cogliere, in questa esemplificazione ripetuta, il re che si identifica con i piรน fragili, i โ€œpiccoli fratelliโ€ nellโ€™emergenza quotidiana. Lร  dove in concreto qualcuno ha fame, ha sete, รจ forestiero, nudo, solo, malato, carcerato, lร  Gesรน ci aspetta per incontrarci, per ricevere attenzione e riconoscerci suoi discepoli coerenti. Siamo alla chiusura dellโ€™anno liturgico, domenica prossima entriamo nellโ€™Avvento. Si tendono la mano la fine e il nuovo inizio: perchรฉ corriamo incontro al Signore della storia, con abbracci di pace, con mani solidali, con cuore generoso. Infatti la salvezza non dipenderร  dalle idee condivise, dalle prostrazioni devote, ma dal pane condiviso, dagli incontri di solidarietร , dalla compagnia con i piรน piccoli e dalle catene spezzate. Su tutto questo sรฌ il nostro Re ci valuterร  senza sconti.

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