p. Alessandro Cortesi opSono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.
Un breve brano del libro di Giobbe, testo difficile e scandaloso del Primo testamento, รจ tratto dal discorso di Dio a conclusione dei dibattiti di Giobbe con i suoi amici. Giobbe รจ giusto sofferente che ha il coraggio di alzare la sua protesta contro Dio sollevando domande difficili davanti al male e allโingiustizia. Suoi amici cercano di convincerlo che le sue proteste non sono valide ma devono riconoscere che tutto rientra in un quadro in cui il volto di Dio corrisponde alle costruzioni del pensiero umano. Ma Giobbe si ribella. Alla fine Dio interviene riconoscendo a Giobbe la sua sinceritร e accogliendo la sua sfida. Ma nello stesso tempo lo pone davanti al limite anche del suo ragionare. Gli si presenta come creatore e gli pone davanti la sua grandezza che non puรฒ essere sondata dal pensiero umano:
Chi ha chiuso tra due porte il mare, / quando usciva impetuoso dal seno materno, / quando io lo vestivo di nubi / e lo fasciavo di una nuvola oscuraโฆ?
Non dร risposte a Giobbe ma gli parla come Dio del bene e della vita e riconosce che Giobbe non si รจ accontentato di spiegazioni facili, ma ha veramente cercato il suo volto.
Il vangelo di Marco pone in luce in modo progressivo la domanda sullโidentitร di Gesรน. A Cafarnao quando, dopo la guarigione dellโindemoniato nella sinagoga, la gente dice: โChe รจ mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autoritร . Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbedisconoโ (Mc 1,27). Poi al capitolo 4, Gesรน รจ presentato nella sua capacitร di dominare non solo gli spiriti immondi, ma le forze del vento e del mare.
Nella forza della tempesta in mare sta il simbolo di forze oscure di male non dominabili dallโuomo. Marco presenta Gesรน come โil piรน forteโ, anche della tempesta, e riporta ad obbedienza il vento ed dal mare. Nel racconto della tempesta calmata lโagire di Gesรน richiama la potenza di Dio: โEgli parlรฒ e scatenรฒ un vento burrascoso che fece alzare le onde; salivano fino al cielo, scendevano negli abissi; si sentuvani venir meno nel pericoloโฆnellโangustia gridarono al Signore ed egli li fece uscire dalle loro angoscie. La tempesta fu ridotta al silenzio, tacquero le onde del mareโ (Sal 107,25-29).
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Ma Marco non solo sottolinea la potenza di un agire che vince le forze del male. Ricorda anche la debolezza e la fatica che lo opprime: il sonno profondo che lo prende sulla barca mentre si scatena la tempesta fa intuire il paradosso dellโidentitร di Cristo: debolezza e potenza sono in lui compresenti. Il Gesรน sfinito รจ anche colui che ordina al mare di tacere. Proprio questo contrasto suscita ancora lโinterrogativo: โChi รจ dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?โ Nel vangelo questa domanda rimane aperta e si fa invito ai discepoli perchรฉ seguano Gesรน.
Alessandro Cortesi op



