p. Alessandro Cortesi opSono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.
Davide รจ il re grande e ideale dโIsraele: รจ lโamato, scelto quandโera piccolo e debole per sconfiggere la presunzione dei Filistei. Sua opera fu lโunificazione delle tribรน dโIsraele attorno alla cittร di Gerusalemme. Davide รจ anche il peccatore: insegue le illusioni di un potere senza limiti quando strappa Betsabea a suo marito e quando organizza il grande censimento per affermare la grandezza dโIsraele. E riconosce il suo peccato.
Davide cammina sul sottile crinale tra lโaffidamento a Dio nella consapevolezza di essere stato amato e la pretesa di considerarsi autosufficiente, di costruirsi una grandezza umana indipendente dal legame con Dio da cui la sua vita dipende. Sta qui la radice contraddittoria del desiderio di Davide di costruire a Dio una casa: vuole porre un segno visibile della presenza di Dio al cuore del suo popolo, ma dโaltra parte nutre anche il desiderio di manifestare cosรฌ la grandezza di un regno che perde di vista il rimanere in cammino sotto la parola di Dio come nellโesodo.
Il profeta Natan, che richiama al disegno di Dio, pone in crisi questo disegno. Natan ricorda a Davide che Dio lo ha preso quando era debole e dimenticato. Il Signore non ha bisogno di segni di grandezza ma sarร lui stesso a costruire una casa a Davide. Davide รจ riportato al dono che sta alla radice della sua esperienza. Sarร ancora lโiniziativa di Dio a precederlo, sovvertendo e spiazzando i suoi progetti. Non un tempio di pietre sarร il segno della presenza di Dio in mezzo al suo popolo ma una presenza vivente, un volto. sarร questa la casa che Dio costruisce per Davide capovolgendo il suo progetto di costruire una casa a Dio. Il Dio dโIsraele si rende vicino non in luoghi e costruzioni, ma nel volto di qualcuno, allโinterno della storia.
Luca nel suo vangelo ha presente la vicenda di Davide e presenta Maria come la โnuova Gerusalemme, Sionโ. Come sullโarca stava la nube, ombra di Dio (cfr. Sal 91,1-2) e segno della sua presenza, cosรฌ in Maria sta lโombra dellโaltissimo: โLo Spirito Santo scenderร su di te, su te stenderร la sua ombra la potenza dellโaltissimoโ. Maria รจ presentata come casa vivente, in cui si rende vicina la presenza di Gesรน che รจ salvatore. Nella sua vita si puรฒ trovare il segno di un volto di Dio che non chiede per sรฉ templi e costruzioni ma si rende vicino nellโumanitร .
โNulla รจ impossibile a Dioโ. In queste parole รจ racchiuso il significato del Natale. Il Dio dโIsraele, di Maria, di Gesรน non abbandona la storia umana ma la prende con sรจ. Natale รจ invito ad aprirsi alla promessa di Dio che rende nuove tutte le cose e si umanizza nel volto di Gesรน. Nel seguire lui possiamo scorgere le possibilitร inedite di vivere accogliendo la presenza di Dio umanissimo che abita i volti.
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