p. Alessandro Cortesi opSono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.
Lโulivo con la vite costituisce una delle caratteristiche del panorama mediterraneo e la vigna รจ riferimento che attraversa il Primo Testamento. Evoca da un lato la cura appassionata e la fedeltร di Dio; conduce anche a considerare le fatiche e infedeltร allโalleanza donata. La vigna รจ cantata da Isaia con riferimento al popolo dโIsraele oggetto della cura di Dio ma che vive la durezza di cuore (Is 5,1-6; cfr. Ger 2,21; Ez 13,1-6). E nei salmi si prega Dio โvolgiti, guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna, proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato, il germoglio che ti sei coltivatoโ (Sal 80,9-10.15-16).
Nel contesto dellโultima cena il IV vangelo riporta i discorsi di Gesรน ai capp. 15 e 16 con il riferimento alla vite. Il richiamo riprende le voci dei profeti con lโindicazione della cura ma anche della mancanza di risposta e coinvolgimento. Gesรน dice: โIo sono la vera viteโ. La vite passa da essere rinvio ad Israele ad indicare Gesรน stesso: nella metafora si possono scorgere aspetti della sua identitร in rapporto inscindibile con il popolo dโIsraele ed nella relazione con tutti coloro che Gesรน ha legato a sรฉ. In lui si rende presente la cura e la fedeltร del Padre cui le pagine profetiche con il rinvio a questa immagine facevano riferimento. Eโ ancora lui a portare quei frutti che il Padre si attendeva: sono giunti allora in lui i tempi ultimi.
Lโaffermazione โio sono la vera viteโ indica anche Gesรน quale portatore di una comunione di vita: tutti possono rimanere a lui uniti e trarre una linfa di vita. Credere nel suo nome indica perciรฒ vivere un rapporto di vicinanza e sequela: essere tralci vivente della sua stessa vita apre a portare frutto cioรจ a rendere la vita significativa e piena in relazione con gli altri.
โRimanereโ รจ il verbo che esprime questo rapporto di conoscenza e intimitร . โRimanete in meโ รจ invito ripetuto: rinvia ad una familiaritร di vita, alla condivisione di esperienza (Gv 6,56).
Gli stessi tralci non vivono da soli, distaccati gli uni dagli altri, ma insieme: Gesรน propone ai suoi un โrimanereโ che implica accogliere e vivere come comunitร in rapporti di relazionalitร viva, di accoglienza reciproca: motivazione e forza dello stare insieme sta nella corrente di vita che da lui proviene. โChi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perchรฉ senza di me non potete far nullaโ.
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Alessandro Cortesi op



