Commento al Vangelo di domenica 2 aprile 2017 – mons. Giuseppe Mani

Dopo il dialogo con la samaritana e la guarigione del cieco nato eccoci al terzo vangelo di preparazione al battesimo, alla terza catechesi battesimale, che la chiesa ci propone.
Il nostro amico Lazzaro. Lazzaro è uno strano personaggio. Si parla molto di lui ma lui non dice neppure una parola. E’ presentato come il fratello di Marta e di Maria. Sembrerebbe il fratello piccolo che le sorelle ricoprono di attenzioni e senza che lui sappia perché, Gesù lo ama molto.

Quando ammala le sorelle fanno sapere a Gesù “Colui che tu ami è malato” e Gesù dopo due giorni, contro il pare degli apostoli torna in Giudea perché “Lazzaro , il nostro amico si è addormentato, ma io vado a svegliarlo”. Quando Gesù è davanti alla tomba dell’amico piange . “Vedete come lo amava” Fu io commento dei giudei presenti.

Sono poco numerose le persone di cui il Vangelo dice che Gesù lo amava; Giovanni e il giovane ricco. Abbiamo la convinzione che Gesù ci ama da piangere per la nostra perdita?
Gesù piange sulla tomba di Lazzaro come farebbe ciascuno di noi dinanzi alla morte di un amico. Gesù ha conosciuto la sofferenza che spezza il cuore nonostante le parole di resurrezione. La fede non dispensa dalla sofferenza.

Lazzaro vieni fuori. Il vangelo di questa domenica termina con le parole forti di Gesù “Lazzaro, vieni fuori!”. Le parole di Cristo risuonano agli orecchi di Lazzaro che non è del tutto morto e ai nostri. “Vieni fuori!”, vieni a ricongiungerti col tuo amico. Poco importa che sia avvolto nelle bende del sepolcro: vieni fuori, vieni alla luce, vieni da me. Poco importa sapere se tu eri morto: dall’inizio avevo detto che la tua malattia non ti avrebbe portato alla morte ma alla gloria di Dio. Una cosa è certa: io ora ti chiamo a vivere come tutti quelli che saranno battezzati la notte di Pasqua e tutti quelli che si risveglieranno nel rinnovare il loro battesimo.

Risuscitando Lazzaro Gesù compie un gesto profetico. Sa bene che tra due settimane sarà il suo turno a essere messo nella tomba e che al mattino di Pasqua il Padre lo chiamerà con una voce forte: “Gesù, . Vieni alla vita mio Figlio prediletto, vieni fuori!” Vieni alla vita, alla luce, vieni presso di me, non temere di salire presso di me come dirai a Maria Maddalena.

IL Vangelo ci ricorda un fatto che Gesù ha compiuto nel passato ma che prosegue oggi e che si rinnova ogni anno quando la comunità cristiana celebra la Pasqua. L’invito lanciato a Lazzaro in questo 2017 è indirizzato a noi a lasciare le bende della morte e ad andare verso Cristo per partecipare alla sua vita e alla potenza della sua resurrezione. Chi ha orecchie per sentire, ascolti la voce del Signore.

Nella seconda lettura di questa domenica Paolo ci ricorda in maniera vigorosa “Voi siete sotto l’azione dello Spirito perché lo Spirito di Dio abita in voi”. Quello Spirito che ha risuscitato Gesù abita in noi e ci è donato col battesimo e la confermazione e che ci viene dato ogni volta che riceviamo l’Eucarestia per farci partecipare alla resurrezione di Cristo e farci vivere da risuscitati.

Riconosciamo che tra di noi molti non danno grande spazio alla Spirito Santo. Lasciamoci interrogare dall’affermazione di San paolo “Lo Spirito Santo è la vostra vita”. Cerchiamo di comprendere questa affermazione e di metterla in pratica. Chiediamolo a Lazzaro, che viene da lontano, di guidarci in questa ricerca.

Commento a cura di mons. Giuseppe Mani dal sito www.lamiavocazione.it

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V Domenica del Tempo di Quaresima

Gv 11, 1-45
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».

All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui».

Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».

Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.

Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».

Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».

Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 02 – 08 Aprile 2017
  • Tempo di Quaresima V, Colore – Viola
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 5

Fonte: LaSacraBibbia.net

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