Commento al Vangelo di domenica 26 novembre 2017 – Alberto Maggi

- Pubblicitร  -

Padre Alberto Maggi commenta il Vangelo di domenica prossima, 26 novembre 2017.

https://youtu.be/etu65TovrqU

- Pubblicitร  -

SIEDERร€ SUL TRONO DELLA SUA GLORIA E SEPARERร€ GLI UNI DAGLI ALTRI

Nel vangelo di Matteo che commentammo, cap. 25, versetti 31-46, viene riportato lโ€™ultimo importante insegnamento di Gesรน. Per questo insegnamento Gesรน si rifร  ad unโ€™immagine conosciuta nel mondo ebraico e la troviamo nel Talmud dove si legge che nellโ€™aldilร  il Santo, che benedetto sia, prenderร  un rotolo della Torah, la Legge, se lo poserร  tra i ginocchi e dirร : โ€œChi se ne รจ occupato venga e riceverร  la sua ricompensaโ€.

Ebbene Gesรน prende come modello questa descrizione, ma ne cambia i contenuti. quello che determina la realizzazione dellโ€™individuo non รจ il rapporto che avrร  avuto con la legge, con Dio, ma la relazione, il rapporto che avrร  avuto con le altre persone. Perchรฉ questo? Con Gesรน, Dio โ€“ come descrive Matteo allโ€™inizio del suo vangelo โ€“ รจ il Dio con noi. Allora con Gesรน la direzione dellโ€™umanitร  non รจ piรน verso Dio, ma con Dio e come Dio verso gli uomini.

Il Dio di Gesรน non chiederร  mai se si รจ creduto in lui, ma se si รจ amato come lui.

Vediamo allora lโ€™insegnamento di Gesรน. Gesรน si presenta come il figlio dellโ€™Uomo che appare nella sua gloria, e divide i popoli pagani. Non รจ un giudizio universale. Israele รจ giร  stata giudicata in questo vangelo, รจ il giudizio di quanti non hanno conosciuto Dio.

Ebbene, come il pastore separa le pecore dalle capre dividerร  le persone. Cosรฌ come il contadino distingue i frutti buoni dai frutti fradici, come il pescatore in questo vangelo ha saputo distinguere i pesci buoni e scartare quelli marci, cosรฌ il Signore riconosce subito chi ha orientato la propria vita per il bene degli altri.

Allora il re dirร  a quelli che saranno alla sua destra: โ€œVenite, benedetti dal Padre mioโ€, li benedice perchรฉ sono quelli che hanno realizzato il progetto di Dio sullโ€™umanitร . E poi elenca sei azioni di bisogno, di sofferenza, di necessitร  da parte dellโ€™umanitร  con le risposte che sono state date.

Di queste sei azioni nulla riguarda lโ€™atteggiamento verso la religione, nulla riguarda il comportamento verso Dio, ma quello avuto nei confronti dei bisogni dei bisognosi dellโ€™umanitร . quello che consente la vita eterna non รจ quindi il comportamento religioso, ma un comportamento umano.

Quello che distacca in queste sei situazioni รจ il carcerato. โ€œEro in carcere e siete venuti a trovarmiโ€. A quel tempo il carcerato non suscitava la compassione, non suscitava pietร , ma soltanto disprezzo. Andare a trovare un carcerato significava anche alimentarlo, visto che i carcerieri certo non provvedevano alla sua alimentazione. La sorpresa di queste persone alle quali Gesรน ha detto che hanno fatto tutte queste cose a lui a โ€œSignore, quando tโ€™abbiamo visto affamato e tโ€™abbiamo dato da mangiare, ecc.โ€.

Ebbene la risposta di Gesรน: โ€œIn veritร  io vi dico: tutto quello che avete fato a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli โ€ฆโ€ Chi sono i fratelli piรน piccoli? Sono gli invisibili della societร , sono i bisognosi, gli emarginati, gli esclusi. Ebbene Gesรน lo considera fato a lui. questo non significa che bisogna amare gli altri per Gesรน, ma amarli con Gesรน e come Gesรน.

E poi ecco il rovescio della medaglia. Poi dirร  anche a quelli che saranno alla sinistra: โ€œVia, lontano da me, maledetto โ€ฆโ€ รˆ importante sottolineare questo. Mentre prima Gesรน ai giusti li ha chiamati โ€œbenedetti dal Padre mioโ€ qui li dichiara โ€œmaledettiโ€, ma non dal Padre suo; Dio non maledice, Dio รจ soltanto benedizioni. questa maledizione โ€“ รจ lโ€™unica volta in cui appare nel vangelo โ€“ richiama la prima maledizione presente nella Bibbia, nel libro del Genesi, scagliata su Caino che ha assassinato il proprio fratello.

Allora Gesรน รจ molto severo. Non offrire aiuto, non rispondere agli elementari bisogni, alle sofferenze, alle necessitร  degli altri, equivale a un omicidio. Sono maledetti non da Dio, ma il loro egoismo, la loro chiusura ai bisogni degli altri, li ha come maledetti. Chiunque si chiude alla vita si maledice.

โ€œMaledetti, nel fuoco eternoโ€, il fuoco eterno significa quello che distrugge tuto, โ€œpreparato per il diavoloโ€. รˆ lโ€™ultima volta in questo vangelo che compare il diavolo nella sua distruzione finale, significa la sua sconfitta definitiva perchรฉ va a finire nel fuoco eterno che ha lโ€™immagine di quello che distrugge tuto, โ€œe i suoi angeliโ€, cioรจ i suoi emissari, quelli che si sono fatti strumenti di morte. queste persone Gesรน non le rimprovera per aver fatto qualcosa di male, ma sono diventati strumento di morte perchรฉ non hanno fatto il bene in occasioni di necessitร , in occasioni di sopravvivenza.

Anche questi rispondono โ€“ e lo fanno riassumendo tute le situazioni di disagio dellโ€™umanitร , la fame, la sete, ma รจ interessante il finale โ€œe non tโ€™abbiamo servito?โ€ che i giusti non lo dicono. Loro ovviamente credono di aver servito il Signore, di averlo servito nella liturgia, nel culto, non hanno compreso che con Gesรน Dio non chiede di essere servito, ma lui che รจ Dio si mete a servizio degli uomini perchรฉ gli uomini con lui e come lui si metano a servizio degli altri.

Ed ecco la sentenza di Gesรน: โ€œIn veritร  io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi a uno solo di questi piรน piccoli, non lโ€™avete fatto a meโ€. quindi, ancora una volta, quello che determina la riuscita nella vita e il comportamento della persona non รจ il rapporto avuto con Dio, ma il rapporto avuto con gli altri. quando ci si chiude agli altri ci si chiude a Dio.

E se ne andranno questi al supplizio eterno, questa รจ unโ€™immagine tratta dal libro del profeta Daniele, capitolo 12, versetto 2, che significa il fallimento definitivo della propria vita. Il termine tradotto con โ€œsupplizioโ€ in greco significa โ€œmutilareโ€. La punizione quindi non รจ dovuta al Padre, ma sono essi stessi che si sono puniti in quanto la loro รจ una vita mutilata, una vita che non รจ giunta alla pienezza.

Quindi non รจ un castigo, ma il fallimento totale, quello che nellโ€™Apocalisse verrร  definito โ€œmorte secondaโ€. Ma il vangelo termina con unโ€™immagine positiva, โ€œI giusti invece alla vita eternaโ€. Quanto hanno vissuto facendo del bene, comunicando vita a chi ne aveva bisogno, questi hanno realizzato la propria esistenza e soprattutto realizzato il progetto di Dio sullโ€™umanitร .

Qui tutti i commenti al Vangelo di p. Alberto Maggi

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 26 Novembre 2017 anche qui.

XXXIV Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
Nostro Signore Gesรน Cristo Re dell’Universo

Mt 25, 31-46
Dal Vangelo secondoย  Matteo

31Quando il Figlio dellโ€™uomo verrร  nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederร  sul trono della sua gloria. 32Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerร  gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, 33e porrร  le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 34Allora il re dirร  a quelli che saranno alla sua destra: โ€œVenite, benedetti del Padre mio, ricevete in ereditร  il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, 35perchรฉ ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmiโ€. 37Allora i giusti gli risponderanno: โ€œSignore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? 39Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?โ€. 40E il re risponderร  loro: โ€œIn veritร  io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli, lโ€™avete fatto a meโ€. 41Poi dirร  anche a quelli che saranno alla sinistra: โ€œVia, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, 42perchรฉ ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, 43ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitatoโ€. 44Anchโ€™essi allora risponderanno: โ€œSignore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?โ€. 45Allora egli risponderร  loro: โ€œIn veritร  io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi piรน piccoli, non lโ€™avete fatto a meโ€. 46E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eternaยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 26 Novembre – 02 Dicembre 2017
  • Tempo Ordinario XXXIV
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO

Altri Articoli
Related

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Nascita di Giovanni Battista.Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo,...

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 23 Dicembre 2025

Nascita di Giovanni Battista.Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo,...

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo di giovedรฌ 25 (Notte di Natale) Dicembre 2025

Benvenuto, Dio I pastori sono storditi dal freddo e confusi...

don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 22 dicembre 2025

"L'anima mia magnifica il Signore" Quando l'anima si innalza spontaneamente...