Maria, sedutasi ai piedi di Gesรน, ascoltava la sua parola
Uno dei temi piรน cari a Luca รจ quello dellโascolto. Motivo biblico per eccellenza, esso costituisce la base della preghiera quotidiana di ogni israelita, il famoso โShemร โ ( termine ebraico che corrisponde appunto allโimperativo: โAscolta!โ): โAscolta, Israele: il Signore รจ il nostro Dio, il Signore รจ uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta lโanima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore;โฆโฆli scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porteโ (Deuter. 6, 4-9).
[ads2]Ora, nellโambito della grande โcatechesi-testamentoโ con cui Gesรน forma i suoi seguaci durante il viaggio verso Gerusalemme (capp.9,51 โ 19,27), non poteva mancare un esplicito richiamo a tale essenziale atteggiamento del discepolo. Luca lo ha fatto in un brano che gli รจ proprio e che molto probabilmente riporta un episodio effettivamente accaduto (anche da Giovanni sappiamo della profonda amicizia tra Gesรน e la famiglia di Lazzaro di Betania), ma redatto in modo da farne scaturire un chiaro e forte insegnamento sullโascolto.
Contribuisce allo scopo la posizione stessa dellโepisodio, collocato tra la parabola del Buon Samaritano e la preghiera del โPadre Nostroโ, a illustrazione dei due precetti fondamentali della Torah, opportunamente citati da un dottore della legge che aveva interpellato Gesรน: โAmerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stessoโ (Luca 10, 27). Ora, se la parabola รจ una eloquente esemplificazione dellโamore del prossimo e con il โPadre nostroโ abbiamo la piรน ricca e profonda catechesi sulla preghiera (cioรจ sullโamore per Dio) dei quattro evangeli, nel brano di Marta e Maria appare chiaramente il nesso inscindibile tra queste due fondamentali dimensioni dellโesistere cristiano, spesso viste erroneamente in contrapposizione o in alternativa tra di loro.
A partire dai Padri della Chiesa, infatti, lโinterpretazione tradizionale ha sempre posto lโaccento sul contrasto tra vita attiva e vita contemplativa, incarnate rispettivamente da Marta e Maria, deducendone la superioritร della seconda (โla parte miglioreโ) sulla prima. Anche se tale interpretazione ha una sua plausibilitร , una lettura attenta del testo mostra che il problema si pone diversamente, va al di lร di una semplicistica contrapposizione e mette in luce una questione piรน radicale.
Certamente Marta appare subito come un esempio di โservizioโ del prossimo; ella intende onorare Gesรน in modo degno di Lui e si impegna al massimo in questa direzione: โera tutta presa dai molti serviziโ, sottolinea il testo. Ma cosรฌ facendo ad un certo punto travalica i confini, perde di vista il fine e arriva perfino ad imporsi allo stesso Maestro coinvolgendolo nel suo indiretto rimprovero alla sorella: โDille dunque che mi aiuti!โ; il risultato รจ che Marta giunge di fatto a snaturare quello stesso โservizioโ che le sta tanto a cuore!
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Eโ proprio questo che Gesรน le fa notare con tono di affettuoso rimprovero: tu ti preoccupi e ti agiti per โmolte coseโ (non sono piรน veri servizi quelli di Marta, ma โcoseโ!), moltiplicando i tuoi affanni e trascurando la sola realtร che รจ veramente essenziale e di cui non si puรฒ fare a meno. Invece Maria โ come dice lโoriginale greco โ โha scelto la parte buonaโ; ciรฒ che รจ โbuonoโ, in sรฉ e in assoluto, e indispensabile per il servizio stesso, รจ appunto lโascolto della Parola, lo studio della Torah, o Legge, di fronte al quale โ giร per il giudaismo โ tutte le altre attivitร perdono di valore.
โNon vi affannate!โ dice in un altro passo Luca servendosi dello stesso verbo (โmerimnaoโ) che Gesรน usa nella sua risposta a Marta, โnon datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete; nรฉ per il vostro corpo, come lo vestireteโฆโฆChi di voi, per quanto si affanni (stesso verbo!), puรฒ aggiungere unโora sola alla sua vita?โฆ..Non cercate perciรฒ che cosa mangerete e berrete, e non state con lโanimo in ansiaโฆCercate piuttosto il regno di Dio e queste cose vi saranno date in aggiuntaโ (Luca 12, 22-31).
Dunque, lโessenziale, ciรฒ di cui nessuno puรฒ fare a meno, รจ il Regno, cioรจ fondamentalmente un dono di amore, dato dal Signore senza risparmio: Lui รจ anzitutto lโOspite cui fare spazio nel proprio cuore. Ed รฉ questo infatti che Egli desidera piรน di tutto: essere accolto e ascoltato, non onorato; o meglio, essere onorato e servito con lโascolto e la meditazione della sua Parola! Proprio come fa Maria, che Luca ritrae nellโatteggiamento tipico del discepolo, il quale per definizione รจ anzitutto โcolui che ascoltaโ, nel Primo come nel Nuovo Testamento. Sarร poi la Parola stessa a fare il suo corso (o โla sua corsaโ โ come dice S.Paolo) nel cuore di chi lโha accolta e indicargli i tempi e i modi del โservizioโ, quello vero, sia verso il Signore che verso il prossimo. La riprova di tutto ciรฒ รจ esattamente lโassenza di affanno (quello di Marta), perchรฉ il discepolo che ascolta riposa nella certezza che Dio รจ allโopera e, se veste in modo splendido lโerba del campo, che oggi cโรจ e domani si getta nel forno (cfr. Luca 12, 24), quanto piรน si cura dellโuomo, la sua creatura prediletta!
Questo Marta non lโaveva capito, come si vede dal modo in cui, forte delle sue ragioni, apostrofa il Maestro: โNon ti curi cheโฆโฆ.โ Certo che Gesรน si stava curando di lei e degli altri! Ma proprio annunciando quella Parola che Maria รจ tutta presa ad ascoltare!
Dโaltra parte รจ anche vero che Marta rispecchia una situazione abituale del cristiano di ogni tempo: nella vita quotidiana, al servizio รจ difficile sfuggire, perchรฉ รจ la vita stessa che ci obbliga. Se ci si imbatte in un povero, se ci sono in casa degli ammalati, se un amico ti chiede una mano, nessuno puรฒ astenersi dal prestare il suo aiuto. Ma il rischio sempre in agguato รจ che vengano messe da parte o comunque sottovalutate lโascolto della Parola e la preghiera. Per questo, nel vangelo, Luca addita inequivocabilmente Maria come modello del discepolo, pur senza svalutare il servizio di Marta; e sempre per questo nel libro degli Atti, quando sorge un problema circa il servizio delle mense, i Dodici istituiscono sette diaconi โperchรฉ – dicono – non รจ giusto che noi trascuriamo la parola di Dio per il servizio delle menseโ (Atti 6, 1-4) e ancora per questo nel corso della storia Dio ha sempre suscitato quei grandi testimoni dellโAssoluto che sono i santi, i quali, in momenti critici della Chiesa, hanno fortemente richiamato la dimensione del silenzio, dellโascolto della Parola e della preghiera.
Ileana Mortari – Sito Web
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XVI Domenica del Tempo Ordinario – Anno C
- Colore liturgico: verde
- Gn 18, 1-10; Sal 14; Col 1, 24-28; Lc 10, 38-42
Lc 10, 38-42
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesรน entrรฒ in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitรฒ.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: ยซSignore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiutiยป. Ma il Signore le rispose: ยซMarta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’รจ bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarร toltaยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 17 – 23 Luglio 2016
- Tempo Ordinario XVI, Colore verde
- Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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