IL REGNO DI DIO ร COME UN GRANELLO
ร indubbio che noi cristiani siamo minoranza nella societร attuale, anche in Italia. Vorremmo essere molti di piรน, piรน attivi, piรน incisivi e piรน importanti. Vorremmo contare di piรน in una societร che tende ad emarginarci, a sottovalutarci, perfino a denigrarci. Qualcuno di noi reagisce con spirito da crociata, con le armi della polemica apologetica o con lโimpegno affannato. Essere minoranza รจ scomodo. La tentazione di altri รจ di chiudersi in un triste isolamento, in una congrega di brontoloni lamentosi, che piange sulla cattiveria del mondo; ma รจ un atteggiamento sterile, non efficace per nessuno. Anche Gesรน e i suoi discepoli erano una piccola minoranza, un seme piccolissimo nel grande mondo. Eppure Gesรน faceva i miracoli, diceva cose stupende, era la bontร e la giustizia in persona, ma il mondo non ne voleva sapere. Perfino gli apostoli o i discepoli gli avranno forse fatto la domanda: โMa dovโรจ il regno di Dio, se il mondo sembra non cambiato e non trasformabile?โ. Per rispondere allโobiezione sullโapparente inefficienza e irrilevanza del suo ministero, Gesรน ha raccontato la parabola del granello di senapa. Anche un granellino di senapa pare una cosa insignificante, eppure…!
Per noi oggi non รจ diverso: non abbiamo anche noi forse lโimpressione dellโinutilitร , la stanchezza che deriva dalla delusione, la rassegnazione che prende chi non vede risultati evidenti? Diceva un antico rabbino in un aneddoto ebraico: โSe il mondo non รจ cambiato, non puรฒ essere giร venuto il Messiaโ. La gente ripeteva la stessa cosa a Gesรน: se il mondo รจ ancora pieno di cattiveria e di morte, non puoi dire che รจ giunto a noi il regno di Dio. La 1a lettura di oggi e il Vangelo ci fanno riflettere precisamente su questo importante problema della presenza di Dio in mezzo a noi e della segreta potenza ed efficacia della sua azione.
Un ramoscello
Il profeta Ezechiele predica e scrive durante lโesilio, in un momento di diaspora del popolo ebraico. Anzi sembrava che il popolo di Dio fosse distrutto, finito. Il profeta vuole infondere speranza e fiducia, dare le ragioni per tale speranza. E lo fa appellandosi allโazione di Dio: โIo prenderรฒ dalla cima del cedro, dalle punte dei suoi rami coglierรฒ un ramoscello e lo pianterรฒ sopra un monte alto, massiccio, lo pianterรฒ sul monte alto di Israeleโ. Il popolo รจ ridotto a un ramoscello esile e fragile in mezzo ai cedri altissimi e ai grandi alberi, cioรจ le potenze mondiali.
Le immagini di Ezechiele sono eloquenti: lโalbero รจ simbolo del re e del regno. Se il ramoscello diventerร , in Israele, un grande cedro, ciรฒ significa la restaurazione di Israele. Ma tutto sarร opera di Dio e non della politica o degli eserciti umani: cosรฌ apparirร chiaro che รจ Dio che โinnalza lโalbero bassoโ. Lโimmagine dellโalbero fa pensare a una restaurazione politica, ma Ezechiele, attribuendo tutto allโazione divina, vuol suggerire che si tratterร di una โrestaurazione religiosaโ. Nascerร una societร nuova, anche dopo il crollo della monarchia israelitica, la societร che รจ pura grazia di Dio. Sarร la parola di Dio a compiere il miracolo di una societร rinnovata: โIo, il Signore, ho parlato e lo farรฒโ. Agli Israeliti, che ascoltavano il profeta Ezechiele, occorreva una grande fede per accogliere questa gratuita promessa divina. Ma Dio chiedeva loro proprio questo: di affidarsi totalmente e senza riserve alla potenza della parola di promessa del loro Dio.
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Il granello di senapa
La parabola sottolinea che il granello di senapa รจ โil piรน piccolo di tutti i semi che sono sulla terraโ. ร una realtร apparentemente debole e insignificante. Esso non sembra avere efficacia e forza, tanto รจ piccolo. Cosรฌ appariva il ministero di Gesรน agli occhi umani: unโattivitร limitata, priva di grandi mezzi, basata sulla parola e qualche miracolo. Ma il mondo sembrava indifferente a quellโuomo di Nazaret. Come poteva quellโuomo cambiare il mondo? Ebbene, Gesรน risponde affermando che il suo ministero e la sua vita sono come il granellino di senapa, che una volta seminato โdiviene piรน grande di tutti gli ortaggiโ. Cโรจ dunque unโenergia vitale nascosta e potente nellโapparente insignificanza della vita di Gesรน.
Ma il frutto sarร grandioso: la venuta del regno in tutto il suo splendore. Anche la parabola del seme che cresce da solo mostra come il Padre agisce attraverso il ministero di Gesรน. Con il ministero di Gesรน viene seminato il seme della parola e dellโenergia salvifica divina. Esso sembra sotterrato e inesistente; il seminatore sembra non curarsi di quel che succede al seme. ร ancora il problema dellโapparente irrilevanza della vita e dellโopera di Gesรน. Eppure quel seme cresce, si sviluppa, diventa una pianta e produce frutto.
Gesรน, dunque, ha paragonato la sua esistenza a un piccolo seme che sembra una realtร da poco, che viene nascosto nel terreno, quasi si annienti e scompaia. Come aspettarsi da quel piccolo seme il cambiamento del mondo?
Lโesistenza della comunitร cristiana non segue una legge diversa da quella di Gesรน. Anche il singolo cristiano o la comunitร ecclesiale rivive lโesperienza di Gesรน: essere minoranza, piccola cosa, apparenza irrilevante agli occhi del mondo. Pensiamo alle obiezioni rivolte ai cristiani: che cosa fate voi per migliorare e cambiare il mondo? Che contributo puรฒ dare la preghiera per un mondo piรน umano e piรน giusto? E cosรฌ via. Gli uomini che non hanno fede non possono e non sanno apprezzare la potenza divina che opera nella semplice esistenza di un discepolo di Gesรน o in una piccola comunitร cristiana. Lร รจ seminato il regno di Dio, lร รจ presente lโunica forza che salva il mondo. E quante esistenze nascoste o comunitร non appariscenti portano in sรฉ il seme del regno di Dio, cioรจ lโazione salvifica che irraggia nel mondo intero!
In esilio
Certo, noi viviamo attualmente โin esilioโ, ci dice Paolo nella 2a lettura. ร la patria della fede e non della visione. ร il luogo di una certa lontananza dal Signore, poichรฉ le nostre esistenze, cioรจ quel che Paolo chiama โcorpoโ, non abitano pienamente presso il Signore.
La consapevolezza della nostra condizione pellegrina di esuli non รจ un ostacolo per tendere al Signore e alla โpatriaโ se โsiamo pieni di fiduciaโ. Ci sentiamo soli, inutili, sterili, incamminati verso la morte e quindi tristi soltanto perchรฉ non confidiamo totalmente nel Signore.
Lโapparente insuccesso della sua vita non ha scoraggiato Gesรน, perchรฉ egli viveva interiormente unito a Dio, perchรฉ egli aveva posto tutta la sua fiducia in Dio. Anche se la sua vita sembrava soltanto un piccolo seme, Gesรน sapeva che in quel seme era racchiusa una potenza straordinaria, la stessa energia di Dio. S. Paolo ci esorta a fare come Gesรน: โSiamo pieni di fiducia, sempre, e sapendo che finchรฉ abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal Signoreโ.
Il cristiano sa relativizzare la condizione presente perchรฉ la giudica un momentaneo esilio. Non รจ la situazione definitiva. Ciรฒ che conta รจ soltanto Dio, perciรฒ โci sforziamo, sia dimorando nel corpo sia esulando da esso, di essere graditi a luiโ. Egli soltanto รจ la misura assoluta della nostra esistenza. Se invece valutiamo la nostra vita in base a criteri sociologici o di successo immediato, rischiamo di non capire che il seme diventerร una grande pianta. Guai se ci fermiamo a considerare soltanto il seme senza capire che da esso, se รจ il seme di Dio, nascerร il meraviglioso albero del regno di Dio.
Tratto da โOmelie per un anno 1 e 2 โ Anno Aโ โ a cura di M. Gobbin – LDC
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XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ Anno B
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- Colore liturgico: Verde
- Ez 17, 22-24; Sal 91; 2 Cor 5, 6-10; Mc 4, 26-34
Mc 4, 26-34
Dal Vangelo secondoย Marco
26Diceva: ยซCosรฌ รจ il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; 27dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. 28Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; 29e quando il frutto รจ maturo, subito egli manda la falce, perchรฉ รจ arrivata la mietituraยป.
30Diceva: ยซA che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? 31ร come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, รจ il piรน piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; 32ma, quando viene seminato, cresce e diventa piรน grande di tutte le piante dellโorto e fa rami cosรฌ grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombraยป.
33Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. 34Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 17 – 23 Giugno 2018
- Tempo Ordinario XI
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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