Il Signore ci invita a entrare nella gioia
Padre Ermes Ronchi commenta il brano del Vangelo di domenica 15 Novembre 2020.
C’รจ un signore orientale, ricchissimo e generoso, che parte in viaggio e affida il suo patrimonio ai servi. Non cerca un consulente finanziario, chiama i suoi di casa, si affida alle loro capacitร , crede in loro, ha fede e un progetto, quello di farli salire di condizione: da dipendenti a con-partecipi, da servi a figli. Con due ci riesce.
Con il terzo non ce la fa. Al momento del ritorno e del rendiconto, la sorpresa raddoppia: Bene, servo buono! Bene! Eco del grido gioioso della Genesi, quando per sei volte, ยซvide ciรฒ che aveva fatto ed esclamรฒ: che bello!ยป.
E la settima volta: ma รจ bellissimo! I servi vanno per restituire, e Dio rilancia: ti darรฒ potere su molto, entra nella gioia del tuo signore.
In una dimensione nuova, quella di chi partecipa alla energia della creazione, e lร dove รจ passato rimane dietro di lui piรน vita. L’ho sentito anch’io questo invito: ยซentra nella gioiaยป.
Quando, scrivendo o predicando il Vangelo, il lampeggiare di uno stupore improvviso, di un brivido nell’anima, l’esperienza di essere incantato io per primo da una grande bellezza, mi faceva star bene, io per primo. Oppure quando ho potuto consegnare a qualcuno una boccata d’ossigeno o di pane, ho sentito che ero io a respirare meglio, piรน libero, piรน a fondo.
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ยซSii egoista, fai del bene! Lo farai prima di tutto a te stessoยป. E poi รจ il turno del terzo servo, quello che ha paura. La prima di tutte le paure, la madre di tutte, รจ la paura di Dio: so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso…ho avuto paura.ย […]
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AUTORE: p. Ermes Ronchi FONTE: Avvenire PAGINA FACEBOOK
