Lo Spirito santo, compagno inseparabile di Gesรน

Il lezionario della chiesa universale prevede per la solennitร della Pentecoste il vangelo giovanneo che narra lโapparizione di Gesรน risorto ai discepoli la sera del primo giorno della settimana, quando egli soffiรฒ su di loro e disse: โRicevete lo Spirito santoโ (cf. Gv 20,19-23). Il lezionario della chiesa italiana prevede invece, a seconda dellโannata, altri due brani tratti dal quarto vangelo, che in veritร sono costruzioni un poโ artificiali, in quanto costituiti da versetti appartenenti a contesti diversi. In questa annata B il testo รจ composto da due versetti in cui Gesรน promette ai discepoli lo Spirito santo (cf. Gv 15,26-27) e da altri quattro nei quali egli specifica lโazione dello stesso Spirito nei giorni della chiesa (cf. Gv 16,12-15). Anche se non รจ unโoperazione facile commentare versetti non consecutivi, tentiamo comunque di farlo, con spirito dโobbedienza.
Gesรน รจ ancora a tavola con i suoi discepoli dopo la lavanda dei piedi (cf. Gv 13,1-20) e pronuncia parole di addio, perchรฉ รจ โvenuta lโora di passare da questo mondo al Padreโ (Gv 13,1). Sono parole che la chiesa giovannea ha custodito, meditato, interpretato e finalmente messo per iscritto, con un linguaggio e uno stile diversi da quelli delle parole uscite dalla bocca di Gesรน. Potremmo dire che il discepolo amato e la sua chiesa hanno fatto โrisorgereโ le parole di Gesรน e qui nel vangelo le ritroviamo nella loro veritร , ma pronunciate dal Risorto glorioso, il Kรฝrios, e indirizzate ai discepoli radunati nelle chiese di ogni tempo.
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Sappiamo dai vangeli sinottici che Gesรน aveva parlato dello Spirito santo, disceso su di lui nel battesimo (cf. Mc 1,10 e par.), e lo aveva promesso come dono ai discepoli, in particolare per lโora della persecuzione (cf. Mc 13,11 e par.), quando lo Spirito sarร la loro autentica difesa, โparlando in loroโ e โinsegnando loro ciรฒ che occorre direโ. Ed ecco la stessa promessa nel vangelo secondo Giovanni (cf. Gv 14,26-27): quando verrร il Parรกkletos โ il chiamato accanto come avvocato difensore, soccorritore e consolatore, lo Spirito di veritร che Gesรน, salito al Padre, invierร โ, allora lo Spirito darร testimonianza a Gesรน, e cosรฌ faranno i discepoli stessi, hanno condiviso la vita con lui fin dallโinizio della sua missione, fin dal battesimo ricevuto da Giovanni. Ma anche i discepoli futuri di Gesรน non potranno essere tali e dare testimonianza a lui se non accolgono il Vangelo dal suo inizio, cioรจ quella buona notizia di un Gesรน uomo nato da donna, vissuto come โcarne fragileโ, crocifisso e risorto da morte: un Gesรน che รจ stato sรกrx, carne, umanitร , e che ora รจ vivente in Dio nella gloria, quale suo Figlio per sempre.
Lโalito di Dio, la ruach che figurativamente indica la vita di Dio che procede dallโintimo del suo essere; lโalito di Dio che รจ la forza creatrice con cui egli ha creato il cosmo (cf. Gen 1,2); quel soffio che รจ sceso in una donna per permettere alla Parola di diventare โcarneโ (cf. Gv 1,14), Gesรน quale Signore vivente lo soffierร sui discepoli dopo la sua resurrezione. La vita stessa di Dio che รจ la vita di Gesรน risorto, sarร vita anche nei discepoli e li abiliterร a essere suoi testimoni. Avverrร cosรฌ una sinergia tra la testimonianza dello Spirito e quella del discepolo riguardo a Cristo: anche quando gli uomini sentiranno estranei i cristiani, anche nelle persecuzioni e nelle ostilitร subite da parte del mondo, nella potenza dello Spirito i cristiani continueranno a rendere testimonianza a Gesรน. Questa รจ la funzione decisiva dello Spirito santo che, come fu โcompagno inseparabile di Gesรนโ (Basilio di Cesarea), dopo che Gesรน lo ha inviato dalla sua gloria presso il Padre, รจ il โcompagno inseparabileโ di ogni cristiano. La parola del discepolo di Gesรน sarร voce dello Spirito santo (cf. Gv 3,8), sarร parola profetica rivolta al mondo come testimonianza piena di forza, pur nella debolezza e nella fragilitร della condizione dei discepoli.
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Riguardo a questo soffio divino Gesรน dice ancora qualche parola (cf. Gv 16,12-15). Egli รจ consapevole di aver narrato, spiegato (exeghรฉsato: Gv 1,18) Dio ai discepoli per alcuni anni con il suo comportamento e le sue parole, soprattutto amando i suoi fino alla fine (cf. Gv 13,1), ma sa anche che avrebbe potuto dire molte cose in piรน. Gesรน sa che cโรจ una progressiva iniziazione alla conoscenza di Dio, una crescita di questa stessa conoscenza, che non puรฒ essere data una volta per tutte. Il discepolo impara a conoscere il Signore ogni giorno della sua vita, โdi inizio in inizio, per inizi che non hanno mai fineโ (Gregorio di Nissa). La vita del discepolo deve essere vissuta per una comprensione sempre piรน grande, e tutto ciรฒ che una persona vive (incontri, realtร , ecc.), attraverso lโenergia dello Spirito santo apre una via, approfondisce la conoscenza, rivela un senso.
Ognuno di noi lo sperimenta: piรน andiamo avanti nella vita personale e nella risposta alla chiamata del Signore nella storia, piรน lo conosciamo! Il Vangelo รจ sempre lo stesso, โGesรน Cristo รจ lo stesso ieri e oggi e per sempreโ (Eb 13,8), non cambia, ma noi lo conosciamo meglio proprio vivendo la nostra storia e la storia del mondo. Dโaltronde, proprio il vangelo secondo Giovanni testimonia che i discepoli comprendono alcuni gesti di Gesรน soltanto piรน tardi, dopo la sua morte e la sua resurrezione: erano restati incapaci di interpretarli nel loro accadere (cf. Gv 2,22; 12,16), ma nella luce della fede nel Risorto si era aperta per loro la possibilitร della comprensione.
Per questo Gesรน confessa di non aver detto tutto: ha detto lโessenziale riguardo a Dio, quello che basta alla salvezza, ma la conoscenza รจ infinita. Ora Gesรน รจ nel Regno con il Padre, ma lo Spirito santo che egli invia ai discepoli ricorda loro le sue parole (cf. Gv 14,26), le approfondisce, rende comprensibile ciรฒ che essi non hanno compreso su di lui in precedenza. E nuovi eventi e realtร della storia sono illuminati e compresi proprio grazie alla presenza dello Spirito santo, che fa conoscere non una nuova rivelazione, non necessaria dopo Gesรน, ma rischiara e approfondisce il mistero di Dio e del Figlio suo inviato nel mondo, morto e risorto. Si faccia perรฒ attenzione:
a Cristo non succede lo Spirito santo,
allโetร del Figlio non succede quella dello Spirito,
perchรฉ lo Spirito che procede dal Padre รจ anche lo Spirito del Figlio (questo significa lโaffermazione: โTutto quello che il Padre possiede รจ mioโ), inviato da lui e suo compagno inseparabile.
Dove cโรจ Cristo cโรจ lo Spirito e dove cโรจ lo Spirito cโรจ Cristo! E la parola di Dio รจ sempre la stessa: in Mosรจ, nei profeti e nei salmi (cf. Lc 24,44) cโรจ una stessa parola di Dio, uscita dalla sua bocca insieme al suo soffio e diventata โcarneโ in Gesรน.
Leggendo la Pentecoste alla luce di queste parole di Gesรน del quarto vangelo, oggi confessiamo che lโalito, il soffio di vita di Dio รจ il soffio di Cristo, รจ lo Spirito santo ed รจ il nostro soffio di cristiani: un soffio che scende su di noi e in noi costantemente e che, soprattutto nellโeucaristia, ci rinnova, donandoci la remissione di tutti i nostri peccati, abilitandoci allโevangelizzazione, che รจ sempre testimonianza resa a Gesรน Cristo (cf. Lc 24,48; At 1,8), e rafforzandoci nelle persecuzioni e nelle prove.
p. Enzo Bianchi – Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo della domenica
Fonte: Monastero di bose
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
DOMENICA di PENTECOSTE (Messa del giorno)
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 20 Maggio 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Rosso
- At 2, 1-11; Sal.103; Gal 5, 16-25; Gv 15, 26-27; 16, 12-15
Gv 15,26-27; 16,12-15
Dal Vangelo secondoย Giovanni
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซQuando verrร il Parร clito, che io vi manderรฒ dal Padre, lo Spirito della veritร che procede dal Padre, egli darร testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perchรฉ siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrร lui, lo Spirito della veritร , vi guiderร a tutta la veritร , perchรฉ non parlerร da se stesso, ma dirร tutto ciรฒ che avrร udito e vi annuncerร le cose future. Egli mi glorificherร , perchรฉ prenderร da quel che รจ mio e ve lo annuncerร . Tutto quello che il Padre possiede รจ mio; per questo ho detto che prenderร da quel che รจ mio e ve lo annuncerร ยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 20 – 26 Maggio 2018
- Tempo Pasqualeย Pentecoste
- Colore Rosso
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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