Commento al Vangelo di domenica 13 gennaio 2019 – don Ivan Licinio

Siamo fatti di acqua, di Spirito e di cielo

Il racconto del battesimo di Gesù in Luca è composto da due parti. Nella prima si sottolinea la differenza fra il battesimo del Battista tramite l’acqua e per la purificazione secondo l’usanza giudaica antica, e quello di Gesù con lo Spirito Santo, che trasforma il cuore donando la vita nuova. Nella seconda parte, invece, viene affermata la superiorità e la ricchezza del battesimo di Gesù, dove egli si rivela Messia e Figlio di Dio e, di conseguenza, quello cristiano, che è dono dello Spirito e nel quale si diventa figli di Dio tramite il Figlio. Il battesimo è un momento straordinario di manifestazione dello Spirito di Dio nella persona di Gesù. Egli lo riceve mentre è in preghiera, altro dono dello Spirito Santo. Come a Gesù, anche a noi Dio dice: «Tu sei il Figlio mio prediletto, in te ho posto il mio compiacimento».

Per Gesù scendere nell’acqua del fiume Giordano è un po’ come scendere nelle profondità del nostro cuore, per andare a prendere quello di cui ci vergogniamo e che vi abbiamo nascosto: errori, fragilità, rimorsi, peccati. Gesù si immerge nella nostra storia per riemergere con una vita completamente nuova. Una vita che ci ha acquistato con la sua morte e resurrezione, perché questo è il battesimo: morire alla vita vecchia e nascere alla vita nuova in Cristo. Altro che compleanno, il battesimo è il vero inizio della nostra vita! Una vita non fatta del susseguirsi di giorni, ma di occasioni di grazia.

«Tu sei il Figlio mio».

Ci affanniamo ad ottenere titoli, potenza e ricchezza dimenticando che, con il battesimo, siamo diventati figli di Dio! Figli di Dio! Possiamo chiamare Dio papà! Apparteniamo alla famiglia di Dio, siamo suoi, avvolti nel suo amore e nella sua protezione. L’unzione con il crisma che viene fatta sul capo del battezzando è segno del nostro essere sacerdoti, re e profeti, ma richiama anche quel segno che Dio fece a Caino per proteggerlo dalle eventuali vendette per l’uccisione del fratello Abele. Noi siamo di Dio, che cosa vogliamo di più?

«L’amato».

Nel giorno del nostro battesimo ci viene dato un nome e quel nome sarà usato da Dio per chiamarci nel segreto del nostro cuore per sempre. Dietro ogni nome c’è una storia di vita, ma prima di questo, per Dio noi siamo gli amati. Cioè Dio ci ama a prescindere dalla nostra storia piena di alti e bassi, di delusioni o soddisfazioni. Prima del nostro nome c’è il suo incondizionato amore di Padre.

«In te ho posto il mio compiacimento».

Compiacimento: non si tratta di un piacere assoluto, bensì relativo; non si può essere compiaciuti in generale, lo si può essere soltanto in relazione a qualcuno (piacere-con). Compiacimento è un’espressione più complessa per dire semplicemente: mi piaci! A Dio noi piaciamo, sempre. Dio è un padre orgoglioso di noi. Com’è bello sentirsi dire da un genitore: sono orgoglioso di te! Com’è bello sentirsi dire da chi si ama: tu mi piaci! Dovremmo dircelo più spesso, dovremmo dire più spesso ai nostri figli, a nostro marito, moglie, padre o madre, ai nostri amici: sono orgoglioso di te, mi piaci, mi piace quello che fai, mi piace quello che sei!

Oggi, ricordando il battesimo di Gesù, ricordiamo anche il nostro.
A proposito: ricordate la data del vostro battesimo? No? Correte subito in Parrocchia, chiamate il vostro Parroco e fatevela dire. Poi segnatevela fra le ricorrenze da non dimenticare. In quella giornata partecipate a Messa o almeno ritagliatevi un tempo per ringraziare il Padre e poi, la sera, perché no, andate a festeggiare con la famiglia, con gli amici. Festeggiamo tanti anniversari, perché escludere proprio il nostro battesimo?

Il battesimo, però, non va solo ricordato, ma vissuto. La missione che ci è stata data quel giorno è impegnativa. Tuttavia ci consola l’idea che non siamo soli, ma che, attraverso il battesimo, Dio ha riposto il suo Spirito, il suo respiro, dentro di noi. Siamo fatti di terra, la nostra umanità, e di acqua battesimale. Adamo era un fantoccio di fango fin quando il Creatore non ha alitato su di lui. Da allora senza il respiro di Dio in noi, non possiamo dirci davvero vivi perché, in fondo, siamo stati creati per il cielo.

Buon cammino, insieme.

don Ivan Licinio – il suo blog

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

BATTESIMO DEL SIGNORE – ANNO C

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 13 Gennaio 2019 anche qui.

Lc 3, 15-16. 21-22 Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». C: Parola del Signore. A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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