Commento al Vangelo di domenica 12 Agosto 2018 – don Marino Gobbin

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IL PANE PER VIVERE

Un pomeriggio, col vescovo di Balsas, nel Brasile, si faceva un giro negli immediati dintorni della cittadina. Incontrammo un ragazzo che andava in giro con una cesta di pani per venderli nelle case. Il vescovo comprรฒ tutta la cesta e cominciรฒ a distribuire a quelli che incontravamo. Mi colpรฌ lโ€™espressione del viso di quelli, in genere ragazzi o bambini, che ricevevano una pagnottella. Qualcuno lโ€™addentava avidamente, i piรน correvano a portarla alla mamma; in tutti, una gioia, come se avessero ricevuto un tesoro. E pensavo a quello che รจ il pane, nei nostri paesi, per tanti che ne fanno spreco…

Era prezioso il pane, quella โ€œfocaccia cotta su pietre roventiโ€, che un angelo fece trovare, con โ€œun orcio dโ€™acquaโ€, ad Elia, il profeta stanco e sfiduciato, che fuggiva per sottrarsi alla persecuzione della regina Gezabele. Ci voleva quel cibo per dargli forza a proseguire il lungo cammino, โ€œfino al monte di Dioโ€. Era prezioso il pane che, il giorno precedente il discorso della sinagoga di Cafarnao, di cui il Vangelo dโ€™oggi riferisce un brano, Gesรน aveva fatto distribuire, miracolosamente moltiplicato, ai cinquemila uomini adagiati sullโ€™erba (cf Gv 6,1-15). Perchรฉ รจ il pane che sostiene il vigore dellโ€™uomo (cf Sal 103,15). Il pane รจ โ€œfrutto della terra e del lavoro dellโ€™uomoโ€: dono di Dio, che โ€œsomministra il seme al seminatore e il pane per il nutrimentoโ€ (2 Cor 9,10), che il terzo giorno della creazione disse: โ€œLa terra produca germogli, erbe che producono semi…โ€ (Gn 1,11).

Ne ringraziamo il Signore, per esempio, con la tradizionale preghiera della mensa, che รจ espressione di fede e di doverosa gratitudine al Datore di ogni bene? Gesรน ci ha insegnato a pregare: โ€œDacci oggi il nostro pane quotidianoโ€: a chiedere al Padre il pane per noi e per tutti i fratelli. Ma basterร  chiederlo? รˆ nostro dovere adoperarci perchรฉ il pane arrivi su tutte le mense, perchรฉ non ci siano piรน dei privilegiati che banchettano ogni giorno lautamente e dei miserabili che si vedono negare anche le briciole della loro tavola (cf Lc 16,19ss). A questo cโ€™impegna s. Paolo. Non solo dobbiamo star lontani da quanto offende la caritร  fraterna: โ€œOgni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza con ogni sorta di malignitร โ€, ma dobbiamo essere โ€œbenevoli gli uni verso gli altri, misericordiosiโ€. Dobbiamo essere โ€œimitatori di Dioโ€, che โ€œfa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiustiโ€ (Mt 5,45), โ€œquali figli carissimi e camminare nella caritร โ€. Dobbiamo imitare Cristo โ€œche ci ha amato e ha dato se stesso per noiโ€. Adempiremo questo dovere venendo incontro, con amore premuroso e generoso, allโ€™indigente che incontriamo sul nostro cammino. Ma non basta. Dobbiamo adoperarci, ciascuno secondo la propria vocazione e le proprie possibilitร , per eliminare le cause della fame, della miseria, cambiando la mentalitร  egoistica ed edonistica, trasformando le strutture ingiuste ed oppressive.

Ritornano in questo tratto di Vangelo temi giร  sottolineati nelle due domeniche precedenti. Qui richiamiamo ancora una volta lโ€™attenzione sulla โ€œvitaโ€ a cui Gesรน si riferisce insistentemente, vita che trascende quella che il pane di tutti i giorni รจ destinato a sostentare. รˆ la โ€œvita eternaโ€, che non si alimenta col pane comune e nemmeno con la manna piovuta miracolosamente dal cielo nel deserto, poichรฉ quelli che lโ€™hanno mangiata sono morti. Il pane che nutre questa vita รจ Gesรน stesso: โ€œIo sono il pane disceso dal cielo… io sono il pane della vita… questo รจ il pane disceso dal cielo, perchรฉ chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia questo pane vivrร  in eternoโ€.

E infine, con un realismo che in seguito prenderร  accenti ancora piรน forti: โ€œE il pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondoโ€. Potevamo attenderci un linguaggio piรน chiaro e incisivo per liberarci da quellโ€™atmosfera di materialismo teorico e pratico che ci avvolge, che pesa sullโ€™umanitร  come una cappa di piombo, riducendo tutto a questa vita che passa, alle sue esigenze e ai suoi piaceri, ai suoi pesi e alle sue miserie, e questo anche per opera di cristiani, mossi magari dalla lodevolissima intenzione di lottare per la liberazione e la giustizia? Ma se allโ€™uomo togliete Dio, se lo private della โ€œvita eternaโ€ che nellโ€™esistenza terrena lo innalza a Dio per renderlo poi felice in lui per sempre, che ne resta dellโ€™uomo? Ebbene, questa รจ la vita che Gesรน รจ venuto a portare agli uomini: โ€œIo sono venuto perchรฉ abbiano la vita e lโ€™abbiano in abbondanzaโ€ (Gv 10,10). La vita che รจ Gesรน stesso: โ€œIo sono la via, la veritร  e la vitaโ€ (Gv 14,6) si alimenta con la sua parola.

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Tocca a noi dire di sรฌ al suo invito: โ€œPrendete e mangiate: questo รจ il mio corpoโ€ (Mt 26,26). Dire di sรฌ non significa soltanto โ€œassistereโ€ alla Messa festiva per โ€œadempiere il precettoโ€ (e quanti trascurano anche questo minimo!). Sarร  bene richiamare spesso che il Concilio โ€œraccomanda molto quella partecipazione piรน perfetta alla Messa, nella quale i fedeli, dopo la comunione del sacerdote, ricevono il Corpo del Signore dal medesimo sacrificioโ€ (Sacrosanctum Concilium, 55).

Tutto questo, nella fede: โ€œChi crede ha la vita eternaโ€. Fede che impegnerร  a una partecipazione consapevole allโ€™Eucaristia nel ricordo vivo della passione, morte e risurrezione di Cristo.

Fonte

Tratto da โ€œOmelie per un anno 1 e 2 โ€“ Anno Aโ€ โ€“ a cura di M. Gobbin – LDC

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XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ Anno B

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Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6, 41-51
ย 
In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesรน perchรฉ aveva detto: ยซIo sono il pane disceso dal cieloยป. E dicevano: ยซCostui non รจ forse Gesรน, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque puรฒ dire: โ€œSono disceso dal cieloโ€?ยป.
ย 
Gesรน rispose loro: ยซNon mormorate tra voi. Nessuno puรฒ venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterรฒ nellโ€™ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: โ€œE tutti saranno istruiti da Dioโ€. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perchรฉ qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In veritร , in veritร  io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
ย 
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo รจ il pane che discende dal cielo, perchรฉ chi ne mangia non muoia.
ย 
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrร  in eterno e il pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 12 – 18 Agosto 2018
  • Tempo Ordinario XIX
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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