Commento al Vangelo di domenica 11 giugno 2017 – mons. Giuseppe Mani

La Trinità non può essere guardata in faccia: si perde la vista. Come il sole la Trinità ci permette di vedere tutto il resto : in particolare la verità dell’uomo. Il Dio monolitico, chiuso nella povera unità della solitudine “dei filosofi” e di certe religioni non può avere con noi che dei rapporti di dominazione, non può uscire da se stesso. Rapporti di violenza. Di conseguenza i nostri rapporti non possono essere che dei rapporto di dominio e di schiavitù. Dio è in effetti “la ragione di tutte le cose”. Tutto ciò che esiste segue la legge che è la sua stessa legge. Ecco perché noi crediamo che Dio è in se stesso relazione, scambio di tutto ciò che è, passaggio dall’uno all’altro, nascita dell’uno dall’altro e dell’uno attraverso gli altri che noi possiamo scoprire che la legge costitutiva dell’uomo è la relazione, lo scambio, l’amore. Dire che Dio è Trinità e dire che Dio è amore, è la stessa cosa. “La legge costitutiva”. In altri termini. È la relazione, lo scambio l’amore che fa esistere l’uomo come tale . E’ questo che ci salva.

[ads2]Dio Trinità ci dice cos’è l’amore. In Lui ci sono tre persone: Padre, Figlio e Spirito Santo ma non sono un Io ,un Tu, e un Egli ma un Io , un Tu, e un Noi. Il Noi è Lo Spirito Santo che unisce l’Io e il Tu del Padre e del Figlio. L’amore , ogni forma di amore non è che il noi che si forma tra le diverse persone. Ogni famiglia si riconosce in questo. Basta che vada alla sua origine, quando Lui vide Lei per la prima volta: erano un io e un Tu che si conoscevano e che rimasero tali fino al momento che, col passar del tempo e della conoscenza quasi insensibilmente l’io e il tu divennero “noi”. Le proprie cose divennero le “nostre” e gli altri li indicavano non più come “loro” ma come “Voi”. Era nato l’amore: una nuova realtà, quella che in Dio è Persona. Ogni famiglia umana è tale se è un “noi”, in quel momento è l’immagine di Dio Trinità. L’umanità raggiungerà la sua perfezione non tanto quando avrà fatto le più grandi conquiste ma quando avrà costituito l’universale “Noi” che è l’universale famiglia umana.

L’immagine per eccellenza di Dio è Cristo, (Col 1,15). Cosi’ essendo insieme il Corpo di Cristo ne diveniamo immagine e somiglianza. Traduciamo: noi siamo ciascuno immagine di Dio in quanto siamo legati come membri di un medesimo corpo. L’immagine di Dio Uno, non è l’individuo nella sua solitudine, è l’umanità riconciliata, l’umanità una nelle sue diversità che è quella della fine dei tempi: l’ultimo Adamo, verso il quale andiamo e che viene verso di noi (il Cristo che torna) ogni volta che noi creiamo dei legami di amore.

Commento a cura di mons. Giuseppe Mani dal sito www.lamiavocazione.it

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Santissima Trinità

Gv 3, 16-18
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 11 – 17 Giugno 2017
  • Tempo Ordinario X, Colore bianco
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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