Commento al Vangelo di domenica 1 Luglio 2018 – mons. Giuseppe Mani

 La prima lettura rompe con le divinità di tutte le religioni e anche con la falsa idea che alcuni hanno di Dio di Israele. Ci invita a sbarazzarci definitivamente di un Dio punitore, di un Dio che esige la sofferenza. Quanti cristiani immaginano che “più è difficile, più costa, più è gradito a Dio”? Il nostro vangelo ci mostra Dio nemico della sofferenza umana. Certamente lui sa che abbiamo da soffrire nel mondo ma non canonizza questa sofferenza e soprattutto non l’attribuisce al Padre. Se si fa soffrire, se si perseguita, se si giudicano i fratelli è perché non si conosce Dio.

Dio non ha fatto la morte. C’è morte e morte. La creazione di ciascuno di noi si sviluppa in una storia. In ogni istante sono creato e mi creo un altro. E’ vero nel dettaglio in ciascuna delle nostre scelte ma vale soprattutto nelle grandi mutazioni della nostra esistenza: il passaggio dall’embrione all’infanzia, dall’infanzia all’età adulta; dall’uomo terrestre all’uomo spirituale. Ciò che noi chiamiamo morte assomiglia alla nascita e ciascuna delle tappe della nostra esistenza assomiglia ad una morte.: per esempio il passaggio alla vita adulta è la morte dell’infanzia. Questo tipo di morte si confonde con la crescita. In se stessa non è dolorosa , è dolorosa la in ragione della diffidenza,della paura. La diffidenza è il peccato ed è dello stesso genere che noi chiamiamo morte.

La gelosia del diavolo. Con la diffidenza , che ne è il corollario la Bibbia vede nella gelosia e nell’invidia la radice del peccato, di ogni peccato. E’ l’invidia che arma un fratello contro un fratello, che spinge ad impadronirsi di ciò che l’altro possiede, che incita ad impossessarsi e a dominare. Il male umano è là e la Bibbia fa cominciare la storia umana con l’uccisione di Abele da parte di Caino. Poco importa in fondo che voi personaliziate questo male dicendo “è il demonio” o che pensiate che l’uomo è fatto così. Resta il problema che l’uomo e l’intera umanità deve risolvere. E’ la sfida che ci è offerta. Noi viviamo in un mondo demoniaco perché non abbiamo che tre ipotesi: uccidere, essere ucciso o coltivare l’equilibrio del terrore. Dio non ha fatto questo. Questo mondo non è ancora umanizzato, perché non è ancora evangelizzato. Non riconosce che la sua verità è l’amore.

Gesù risuscita i morti. Dinanzi all’invidia omicida vediamo Cristo spogliarsi di tutto: la seconda lettura di oggi. Paolo ci chiede di imitare Gesù impoverendoci per ristabilire l’uguaglianza (il contrario dell’invidia) Ma c’è di più nella terza lettura vediamo Gesù restituire la salute e la vita alle vittime “dell’invidia “ del diavolo.. Non è il caso di affrontare adesso il legame(se c’è o no) tra il male che fa l’uomo e la malattia e la morte. La Bibbia vede tutto il male che è nell’uomo, male prodotto o subito, sotto un solo principio. La buona novella è che Cristo viene ad eliminare il principe di questo mondo, il principe mentitore per ristabilire il Regno di Dio. Ma non si entra in questo regno senza sceglierlo.

Commento a cura di mons. Giuseppe Mani dal sito www.giuseppemani.it

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XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

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Mc 5, 21-432
Dal Vangelo secondo Marco

21Essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. 22E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi 23e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». 24Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
25Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni 26e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, 27udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. 28Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». 29E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
30E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». 31I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». 32Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. 33E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. 34Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
35Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». 36Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». 37E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 38Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. 39Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». 40E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. 41Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». 42E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. 43E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 17 – 23 Giugno 2018
  • Tempo Ordinario XI
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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