Gesรน Cristo, la nostra pace
Il commento al Vangelo di domenica 1 gennaio 2017, Maria Santissima Madre di Dio, a cura di Enzo Bianchi.
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Purtroppo negli ultimi decenni la semplicitร del calendario liturgico รจ smentita da una ressa di feste, ricorrenze, giornate dedicate anche a realtร cristianissime, il che โ va denunciato โ causa una perdita di quel filo rosso profondo che consentirebbe di vivere lโanno liturgico in modo piรน coerente e meno faticoso. E cosรฌ la giornata di oggi, 1ยฐ gennaio, รจ dedicata alla giornata mondiale della pace: quella pace che puรฒ solo essere dono di Dio e compito obbediente degli uomini e delle donne della terra; quella pace che Cristo, il Messia re di pace (cf. Is 9,5-6; Lc 2,14; Ef 2,14-18), ha portato, e che ancora e sempre puรฒ portare, se lo invochiamo e ci impegniamo a osservare i suoi comandi. Cercheremo dunque semplicemente di dare il primato al messaggio del Vangelo e lasceremo che da esso scaturisca il messaggio della pace, senza offuscare con le nostre parole sulla pace lโannuncio evangelico schietto e chiaro.
A Natale il testo del vangelo secondo Luca ci ha narrato come avvenne la nascita di Gesรน a Betlemme e come questo evento cosรฌ umano e poco appariscente fu rivelato a poveri pastori che quella notte vegliavano sulle loro greggi (cf. Lc 2,1-14). Ebbene, quei pastori, che non hanno ascoltato passivamente lโannuncio dellโangelo ma lโhanno accolto in โun cuore capace di ascoltoโ (1Re 3,9), si mettono in cammino per verificare ciรฒ che hanno udito. Senza indugio, in una fretta escatologica, vanno e trovano, contemplano quellโumile โsegnoโ (Lc 2,12) comunicato loro dallโangelo: โMaria, Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoiaโ. Avendo constatato la veridicitร dellโannuncio, diventano essi stessi annunciatori perchรฉ ridicono, proclamano che quel neonato รจ il Salvatore, il Messia, il Signore: tutto questo in unโumanitร reale, nella debolezza di un infante che giace non in una culla regale, ma in una greppia di una stalla della campagna di Betlemme. ร impossibile per noi seguire il processo della fede dei pastori, ma รจ certo che essi hanno compreso che lโannuncio dellโangelo andava letto โal contrarioโ, non seguendo cioรจ lโimmaginazione sollecitata dalle sue parole. Un liberatore, infatti, รจ un uomo forte; un Messia รจ un re pieno di potere e circondato da una corte; un Kรฝrios รจ un Signore, nome di Dio ma anche titolo dellโimperatore romano regnante, Cesare Augusto: tutto il contrario di ciรฒ che appare agli occhi di questi pastori!
La trasmissione delle parole ascoltate dallโangelo, ridette dai pastori a quanti incontravano, compresi Maria e Giuseppe, desta grande stupore (cf. anche Lc 2,33). E Maria, che aveva ricevuto la stessa buona notizia dallโangelo (cf. Lc 1,26-38), ora se la sente ripetere a voce alta dai pastori. Nel suo cuore, dunque, parole ed eventi si intrecciano, vengono pensati e contemplati, vengono interpretati con lโaiuto della sua fede-fiducia nel Dio che compie la sua parola (cf. anche Lc 2,51). Anche alla nascita di Gesรน Maria ha dovuto ripetere quellโโamenโ, quel โsรฌโ pronunciato al momento del concepimento (cf. Lc 1,38) e ha dovuto ridirlo nella fede e nellโamore per Dio, perchรฉ non capiva pienamente tutto ciรฒ che avveniva e che stava trasformando la sua vitaโฆ
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Il Vangelo, la buona notizia, sta facendo la sua corsa sulla terra (cf. 2Ts 3,1), e i pastori che fanno ritorno alle loro greggi compiono le stesse azioni degli angeli, quando li avevano visitati nella notte (cf. Lc 2,13-14): โglorificavano e lodavano Dio per tutto quello che avevano udito e visto, comโera stato detto loroโ. Per loro รจ chiaro che la parola del Signore รจ efficace e si realizza sempre (cf. Is 55,10-11; Eb 4,12-13): se la si ascolta e a essa si aderisce, allora si puรฒ vedere, constatare la sua puntuale realizzazione!
La narrazione evangelica prosegue raccontando ciรฒ che accade per ogni figlio nella discendenza di Abramo (cf. Gen 17,9-14; Lc 1,59): al compimento dellโottavo giorno dalla nascita, il bambino viene circonciso, cioรจ riceve nella carne del proprio corpo un taglio indelebile, che testimonia lโessere in alleanza con Dio. Purtroppo noi cristiani non diamo importanza a questo evento riguardante Gesรน, al punto che la riforma liturgica post-conciliare ha stabilito di togliere dal titolo della festa la menzione della circoncisione. Eppure questo atto รจ importante, perciรฒ va ricordato e sottolineato. Non farlo significa non riconoscere lo spessore della storia e, in definitiva, non accogliere la piena umanitร di Gesรน, ebreo nato da ebrei nel popolo santo di Israele. La circoncisione รจ il segno dellโalleanza, un segno permanente nella carne, e proprio perchรฉ i cristiani non saranno piรน tenuti a praticarla, Gesรน Cristo ha invece voluto assumerla in fedeltร alla comunione con il suo popolo, portatore delle promesse e delle benedizioni.
La chiesa, nellโoccultare o svuotare di significato la circoncisione di Gesรน (la Lettera di Barnaba giunge addirittura ad affermare che Maria e Giuseppe circoncisero Gesรน su istigazione di un angelo maligno; cf. 9,4!), dimentica che Gesรน non รจ stato un uomo qualsiasi o ideale, ma รจ stato sรกrx, carne, in un corpo discendente della stirpe di Abramo: Gesรน era un ben Jisraโel, un figlio di Israele! Nel libro dellโEsodo sta scritto che nessun incirconciso puรฒ partecipare alla Pasqua, in quanto รจ fuori dallโalleanza (cf. Es 12,48): per questo Gesรน รจ inserito nellโalleanza, per poter portare a compimento la Pasqua. Noi cristiani, venuti dalle genti, proprio โin luiโ, in Cristo, โsiamo stati circoncisi non mediante una circoncisione fatta da mano dโuomo con la spogliazione del corpo di carne, ma con la circoncisione di Cristoโ (cf. Col 2,11). Dunque Gesรน fu circonciso e noi lo ricordiamo innanzitutto a noi stessi, ma anche agli ebrei, perchรฉ Gesรน appartiene a loro e perchรฉ โla salvezza viene dai giudeiโ (Gv 4,22). Gesรน unisce per sempre la chiesa e Israele e, nello stesso tempo, su di lui la chiesa e Israele si separano! Questa ferita non dovrร mai essere taciuta, e chi รจ sentinella sulle mura della chiesa dovrร sempre gridarla, in obbedienza alle Scritture e al loro compimento.
Insieme alla circoncisione viene anche dato il Nome โGesรนโ a quel neonato: Nome che รจ la sua vocazione, Jeshuโa, โil Signore salvaโ (cf. anche Mt 1,21). Sรฌ, il Signore salva, perchรฉ โha visitato e riscattato il suo popolo e ha suscitato per noi una forza di salvezza nella casa di David, suo servoโ (Lc 1,68-69). ร il Nome datogli dallโangelo (cf. Lc 1,31), nellโora del concepimento da parte di Maria, Nome che esprime la vocazione e dunque la missione di Gesรน. Quel neonato salva Israele e le genti della terra, i pagani: รจ lui che farร dei due un popolo solo; รจ lui che farร cadere il muro di separazione, รจ lui che sarร la pace (cf. Ef 2,14), perchรฉ fino a quando durerร il conflitto tra Israele e le genti non vi sarร pace sulla terra.
Chi oggi celebra la giornata mondiale della pace si ricordi di questa buona notizia e non la offuschi con le proprie iniziative o con trovate pastorali sempre nuove, che impediscono al Vangelo di assumere la sua assoluta centralitร ed egemonia nella vita personale ed ecclesiale.
p. Enzo Bianchi
Fonte: Monastero di Bose
Ogni settimana il commento al Vangelo di p. Enzo Bianchi
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Maria SS.ma Madre di Dio, Regina della Pace (Solennitร )
- Colore liturgico: bianco
- Nm 6, 22-27; Sal.66; Gal 4, 4-7; Lc 2, 16-21
Lc 2, 16-21
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciรฒ che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesรน, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 01 – 07 Gennaio 2017
- Tempo di Natale I, Colore bianco
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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