
Allโinterno del Duomo di Venzone, in Friuli, si trova una singolare scultura di legno, nella quale sono rappresentate un gruppo di persone, giovani, bambini e anziani, che protendono le mani verso il cielo. Eโ una scultura del 1996 di un artista del luogo, Franco Maschio, inserita come memoriale nella chiesa ricostruita dopo il terremoto che nel maggio 1976, giusto 40 anni fa, lโaveva praticamente rasa al suolo.
[ads2]Lโopera, il cui titolo si rifร alle parole dal salmo 129 โDal profondo a te grido o Signoreโ, vuole ricordare la tenacia e la speranza dei friulani dopo il sisma che aveva fatto quasi mille morti e ingentissimi danni.
Le figure messe a cerchio, scolpite dentro un grande tronco di cedro, hanno le mani aperte e alte sulla testa sotto la volta del Duomo del XIV secolo. Lโimpressione รจ quella di voler non solo risorgere dopo essere state atterrate dal sisma, ma anche di voler sostenere il tetto, perchรฉ il cielo non crolli di nuovo sopra di loro, distruggendo ancora le case e la vita. La scultura mi sembra voglia comunicare anche un compito che i friulani si sono dati, quello di non farsi schiacciare ancora, ma di testimoniare anche ad altri la speranza di poter sempre e comunque risorgere. Eโ un invito a tener vivo il desiderio di cielo, di speranza e di infinito che ogni persona porta in seโฆ
Mi รจ venuta in mente questa emozionante scultura, quando ho letto il doppio racconto della ascensione di Gesรน al cielo, che lโevangelista Luca fa alla fine del vangelo e allโinizio del libro degli Atti degli Apostoli.
Mi sono immaginato gli apostoli mentre vedono Gesรน sparire nei cieli, luogo simbolico dellโabitazione di Dio, spazio infinito e eternamente aperto, e con il desiderio che questi cieli non si chiudano su di loro.
Me li immagino con le mani aperte e alte, ricche di speranza e di desiderio di non farsi piรน schiacciare dalla paura e dal sentirsi abbandonati da Dio. Gesรน sale in cielo, non per scomparire, ma per diventare eternamente disponibile e per far sรฌ che lโuomo non smetta di sperare anche nelle situazioni piรน buie e โschiacciantiโ.
โDi questo voi siete testimoniโ dice Gesรน dopo aver riassunto in poche parole la sua missione e il senso della morte in croce. Morte, risurrezione e misericordia per ogni uomo: รจ tutto questo quello che i discepoli possono testimoniare a partire dalla loro esperienza da portare a persona che incontreranno.
Hanno quindi un compito non facile, ma ancora una volta dal cielo, cioรจ dallโinfinito amore di Dio sempre disponibile, scende una potenza che รจ lo Spirito Santo.
Gli apostoli, come nella scultura di Venzone, aprono le mani e il cuore a questo dono dallโalto, sentendo il cielo non minaccioso o inaccessibile, ma come casa di Dio e casa dellโuomo. Questo primo gruppo di discepoli, che iniziano a costruire la Chiesa nella quale siamo noi oggi, sanno che hanno il compito non sempre facile di tenere aperto il passaggio tra lโuomo e Dio, sullโesempio e secondo lโinsegnamento di Gesรน.
Gesรน che sale in cielo ci insegna che lui รจ sopra tutto.
Gesรน รจ sopra ogni nostra pretesa di potere con il quale spesso ci schiacciamo gli uni gli altri. Eโ sopra la nostra schiena piegata nei momenti di fatica e sfiducia. Eโ sopra le nostre piccolezze e chiusure invitandoci a ampliare lโattenzione verso gli altri.
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Gesรน รจ sopra ogni cosa e sopra ogni realtร umana, e ci invita ad alzare le mani, la mente, lo sguardo e il cuore.
Anche San Paolo pensando a Gesรน che sale in cielo scrive ai cristiani di Colossi: ยซSe dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassรน, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dioยป (Col 3,1)
Cercare Gesรน, sempreโฆ soprattutto.
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Ascensione del Signore
- Colore liturgico: bianco
- At 1, 1-11; Sal 46; Eb 9, 24-28; 10, 19-23; Lc 24, 46-53
Lc 24, 46-53
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซCosรฌ sta scritto: il Cristo patirร e risorgerร dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in cittร , finchรฉ non siate rivestiti di potenza dall’altoยป.
Poi li condusse fuori verso Betร nia e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccรฒ da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 08 – 14 Maggio 2016
- Tempo di Pasqua VII, Colore bianco
- Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
