Il terzo tema che Gesรน affronta durante il durissimo discorso della montagna riguarda lโautenticitร e la veritร . Il giuramento era una pratica piuttosto diffusa e serviva a garantire lโonestร di un patto e della persona che lo assumeva.
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Gesรน va oltre, esagera, vola altissimo: non รจ certo giurando su Dio o sul tempio o sul tesoro del tempio che si garantisce lโonestร dellโaffermazione. Allora taglia corto: meglio non giurare. Non abbiamo potere su nulla, nemmeno su noi stessi, sul nostro destino.
Non possiamo cambiare nemmeno una virgola di ciรฒ che diciamo e facciamo, siamo fragili e limitati. Allora perchรฉ giurare? Meglio essere sinceri, sempre, essere trasparenti. Ma per esserlo dobbiamo anzitutto imparare ad esserlo con noi stessi, confrontandoci con lo specchio della Parola.
Solo in Dio scopriamo chi siamo, a cosa siamo destinati. Solo in Dio possiamo non avere paura, accogliere le nostre ombre, lasciarle illuminare dallo Spirito, chiamare per nome e cognome i nostri peccati senza che, per questo, ci assalga lo scoramento. In Dio impariamo ad essere davvero noi stessi, senza finzioni.
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Paolo Curtaz – qui il commento nel suo blog
Vangelo
Mt 5, 33-37
Dal Vangelo secondoย Matteo
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซAvete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, nรฉ per il cielo, perchรฉ รจ il trono di Dio, nรฉ per la terra, perchรฉ รจ lo sgabello dei suoi piedi, nรฉ per Gerusalemme, perchรฉ รจ la cittร del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perchรฉ non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sรฌ, sรฌ”; “No, no”; il di piรน viene dal Malignoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
