Commento al Vangelo del giorno – 27 Febbraio 2018 – Paolo Curtaz

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รˆ semplice, almeno come ne parla Gesรน, semplice da mandare a memoria, semplice da fare: Dio si comporta verso di noi cosรฌ come noi ci comportiamo con i nostri fratelli. Gesรน unisce intimamente e definitivamente lโ€™atteggiamento verso Dio e verso i fratelli. Non abbiamo piรน scuse, non possiamo piรน venerare Dio e rendergli onore e insultare il fratello che ci sta accanto.

Perciรฒ Gesรน ci invita a giudicare con benevolenza, guardando il lato positivo delle persone e delle situazioni, a non essere impietosi, giudicando gli altri, ma, al contrario, ad avere misericordia, come Dio usa misericordia verso di noi. La misericordia di Dio: Dio guarda alla nostra miseria con cuore largo ed accogliente. Sa che non ce la facciamo, se che siamo limitati, non spreme sangue dalle rape. Cosรฌ anche noi siamo chiamati a guardare a noi stessi e agli altri con tenerezza.

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Non si tratta di sospendere il giudizio, di non vedere la parte oscura che dilaga in noi e attorno a noi, ma di non identificare la persona con il difetto che manifesta. Una persona tende a esprimere giudizi superficiali, non รจ uno sciocco; un altro fatica ad assumersi delle responsabilitร , non รจ un fallito. Insomma: giudicare gli altri come Dio li giudica, dando sempre delle possibilitร , vedendo che al di lร  dellโ€™apparenza cโ€™รจ un capolavoro da finireโ€ฆ

Quaresima รจ tempo di conversione e di essenzialitร  proprio a partire da noi discepoli, proprio a partire da chi, nella Chiesa, ha delle responsabilitร . Troppe volte siamo scandalizzati dal comportamento incoerente di persone che si professano cristiane e non si accorgono delle ingiustizie che commettono. Salvando lโ€™apparenza, nascondendosi dietro le regole, sviliscono il vangelo che dicono di osservare.

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Ho visto con raccapriccio violare i diritti dei lavoratori dentro scuole cattoliche, ho visto logiche di raccomandazione e privilegi in mezzo a coloro che dovrebbero eccellere nella correttezza dei rapporti ad ogni livello. E il Signore ci ammonisce anche a dare il giusto peso e la giusta dimensione allโ€™aspetto storicizzato della fede: le vesti suntuose e i pavoneggiamenti clericali lasciamoli cadere, come i titoli altisonanti che stridono con la pagina del vangelo.

Questi aspetti ereditati dalla storia non vanno tolti ma ricondotti allโ€™essenziale. Non scandalizziamoci, perรฒ, come dice il Signore facciamo ciรฒ che i pastori incoerenti dicono, senza spaventarci troppo se non lo vivono! Nel nostro piccolo, da catechisti, da semplici fedeli, facciamo della coerenza un punto di forza, senza fanatismi, ma prendendo molto sul serio le indicazioni del Signore, per potere rendergli testimonianza davanti al mondo.

Paolo Curtaz – qui il commento nel suo blog

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mt 23, 1-12
Dal Vangelo secondoย Matteo

In quel tempo, Gesรน si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
ยซSulla cattedra di Mosรจ si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciรฒ che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perchรฉ essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattรจri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbรฌ” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbรฌ”, perchรฉ uno solo รจ il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perchรฉ uno solo รจ il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perchรฉ uno solo รจ la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi รจ piรน grande, sarร  vostro servo; chi invece si esalterร , sarร  umiliato e chi si umilierร  sarร  esaltatoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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