Commento al Vangelo del giorno – 1 Febbraio 2018 – Paolo Curtaz

Prendiamo Gesù sulla barca, così com’è. Non facciamo come molti, che di lui prendono solo ciò che li aggrada, che si ritagliano un Dio su misura, che cestinano, del Vangelo, le pagine che li mettono in crisi, prendiamolo così com’è: scomodo, inquietante, destabilizzante, perché abbiamo bisogno di averlo sulla barca della nostra vita per attraversare il lago, per andare all’altra riva, per affrontare un percorso che, di fatto, non conosciamo mai bene. E, prendendo il Signore così com’è sulla barca, forse anche a noi, durante una delle inevitabili tempeste, terribili, paurose, che sfidano il nostro guscio di noce, faremo esperienza della sua presenza, della sua potenza. Al Signore importa, e tanto, la nostra salvezza, gli sta a cuore il nostro bene. No, Dio non impedisce che la nostra barca sia coinvolta nella tempesta, non ci vuole bene evitandoci i problemi, ma ci aiuta ad affrontarli. Non si mette al timone al posto nostro, ci aiuta ad avere fiducia in lui e in noi stessi, e a capire che davvero gli stiamo a cuore. Con questa certezza, forse anche noi vedremo la tempesta svanire, e restare lui solo, il Signore, in piedi in mezzo alla nostra barca, sorridente.

Solo un bastone ci è concesso, è l’unico strumento ammesso per l’annuncio. Un bastone cui appoggiarsi quando si è stanchi, per difendersi quando qualche cane randagio digrigna i denti e ci abbaia contro, un bastone d’appoggio per aiutarsi quando si guada un torrente. Solo un bastone ci è concesso, e un paio di sandali. E una tunica. Non si diventa professionisti dell’annuncio, non esiste una divisa d’ordinanza. Solo poche cose ci sono necessarie: non è attraverso i grandi palazzi e le organizzazioni che salviamo il mondo, non siamo un organismo internazionale come la FAO e l’UNICEF e se una qualche struttura ci deve essere è tollerata solo per potere essere indipendenti dalle pressioni del mondo. Questo è lo stile che deve animare ogni discepolo, anche dopo duemila anni, e i grandi oratori e le basiliche che grondano di opere d’arte sono sempre e solo a servizio del Regno. Tutto quello che usiamo, strutture, denaro, regolamenti, sono in funzione alla conversione, nostra e di chi incontriamo. Guai se diventano peso che ci trascina in fondo, guai se la struttura soffoca lo Spirito, ne limita il battito d’ala. Solo un bastone ci è concesso.

Paolo Curtaz – qui il commento nel suo blog

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Mc 6, 7-13

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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