IL FLAGELLO CHE CI “DEDICA” A CRISTO
Si ยซavvicina la Pasqua dei Giudeiยป, e Gesรน si avvia alla sua Pasqua, il passaggio con cui purificherร lโumanitร . ย Prima tappa, il Tempio, come unโouverture profetica. Il Tempio di Gerusalemme immagine di tutti noi, chiamati ad accogliere Dio ci siamo trasformati in ยซun luogo di mercatoยป, ormai impuro e inadatto al culto. ยซDivorato dallo zeloยป, Gesรน vi entra brandendo una ยซsferza di cordicelleยป, e comincia a cacciar fuori come in un esorcismo, i demoni usurpatori. Il ยซflagellumยป romano, dal greco ยซphragellionยป del vangelo, traduce il termine ebraico ยซhebelยป, che significa allo stesso tempo ยซcorda e doloriยป, in particolare ยซquelli del partoยป. ร
arrivato il Messia, e semina terrore, come annunciato dai Profeti e come anche la tradizione rabbinica ne immaginava l’avvento. Per questo i Giudei non si indignano per il gesto in sรฉ, ma chiedono a Gesรน il segno che legittimi il suo ยซfare queste coseยป. Il punto su cui verte il Vangelo di oggi non รจ il Tempio ma la figura di Gesรน. E non รจ un caso che si proclami questo brano per celebrare la Dedicazione della Cattedrale di Roma, ยซmadre e capo di tutte le chiese dellโUrbe e dellโOrbeยป. Non celebriamo un tempio di mattoni, ma Cristo, l’autentico Tempio di Dio, la sua dimora tra gli uomini. In Lui e nel suo amore, infatti, siamo chiamati a dimorare, per vivere la vita come un’interrotta liturgia di lode.
[ads2]Gesรน รจ il ยซsegnoยป rivelato nella sua Pasqua, quando il flagello che ha brandito durante la loro Pasqua, lacererร le sue carni, e sarร perdono per ogni uomo. Il flagello che, mercanti avidi e avari, non avremmo potuto schivare se il corpo senza peccato del Signore non ci avesse protettoย .ยซScioglieteยป il ยซSanto dei Santiยป e lo farรฒ ยซsorgereยป in ยซtre giorniยป: nel cuore del Tempio, il Luogo della Presenza di Dio dove era custodita l’Alleanza, aveva accesso una volta all’anno il solo Sommo Sacerdote, nel giorno solenne dello Yom Kippur, il giorno del perdono e dell’espiazione.
Vi entrava pronunciando il Nome del Dio Altissimo, nel quale ogni peccato era perdonato. Allo spirare del Signore, il velo che divideva il Santo dei Santi dal resto del Tempio รจ stato ยซscioltoยป per sempre. Da allora รจ ยซGesรนยป il Nome dellโAltissimo che ci รจ dato perchรฉ siano ยซsciolteยป le catene dal perdono che ci riammette alla santitร perduta, nuovamente dedicati a Dio. Come nel Rito della dedicazione di una Chiesa, anche noi, unti dello Spirito nel quale Gesรน si รจ offerto al Padre, diveniamo Tempio consacrato per dedicare a Dio la nostra vita sugli altari della nostra storia: il matrimonio, il fidanzamento, il lavoro, le amicizie, lo studio, ย tutto come un’eucarestia dove offrirci con Lui e prendere su di noi il peccato degli altri.
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La vita della Chiesa, la nostra vita, รจ racchiusa nei ยซtre giorniยป del mistero di Cristo, tra il flagello che strazia la carne, il dolore del parto, e la nascita di una vita nuova. La Chiesa, infatti, รจ il Corpo benedetto di Cristo dedicato a Dio che si offre come barriera a raccogliere i flagelli destinati ad ogni generazione. Nell’insulto che oggi ci toglierร l’onore; nella calunnia che ci metterร alla berlina; nella ribellione del figlio; nell’incomprensione del coniuge; nella tentazione della concupiscenza; nella malattia che ci indebolisce; nei fallimenti della missione; in tutto, si nasconde il flagello geloso di Dio che, da un lato ci purifica giorno dopo giorno, e dall’altro lacera il nostro corpo perchรฉ il mondo abbia accesso al Cielo.
Don Antonello Iapicca
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JAPAN
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Dal Vangelo secondo Giovanni 2,13-22
Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesรน salรฌ a Gerusalemme.
Trovรฒ nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco.
Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciรฒ tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettรฒ a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciรฒ i banchi,
e ai venditori di colombe disse: ยซPortate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercatoยป.
I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora.
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: ยซQuale segno ci mostri per fare queste cose?ยป.
Rispose loro Gesรน: ยซDistruggete questo tempio e in tre giorni lo farรฒ risorgereยป.
Gli dissero allora i Giudei: ยซQuesto tempio รจ stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?ยป.
Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesรน.