Commento al Vangelo del 9 Dicembre 2018 – Piccole Suore della Sacra Famiglia

OGNI UOMO VEDRÀ LA SALVEZZA DI DIO!

  1. Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturea e della Traconitide, e Lisània tetrarca dell’Abilene,

L’evangelista Luca inizia il suo racconto fornendo precisi dati storici, geografici e politici dell’ambiente in cui si svolgono i fatti. Segue l’esempio degli storici del tempo. Anche i profeti di Israele indicavano tempi e luoghi della rivelazione per spiegare che la Parola di Dio entra nel concreto delle vicende umane, in un determinato contesto e periodo.

Ai tempi di Gesù, in Palestina vi era un governatore romano, Ponzio Pilato, ma alcuni territori erano lasciati al governo di un’autorità locale, come nel caso di Erode il Grande e della sua parentela.

“Lisània”: è stato il tetrarca (titolo inferiore a “re”) di una limitata regione della Palestina, l’Abilene, zona intorno alla città di Abile, a nord ovest di Damasco.

  1. sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.

Pur essendo uno solo il sommo sacerdote nell’ambito religioso di Israele, l’evangelista Luca cita i nomi di entrambi i sommi sacerdoti: Anna e Caifa. Nel periodo considerato, infatti, il sommo sacerdote in carica era Caifa. Tuttavia Anna, che era il suo predecessore ed anche suo suocero, continuava a esercitare una certa influenza.

Dio interviene nella storia direttamente, su un uomo concreto, Giovanni, figlio di Zaccaria. Il luogo dell’evento è il deserto, ambiente di tentazione, ma anche di intimità, di presenza di Dio. In un altro passo aveva già rivelato che Giovanni viveva nel deserto. Nel deserto Dio aveva dato la Legge per mezzo di Mosè; ora nel deserto di Giudea inizia una nuova storia, per mezzo del precursore, Giovanni.

  1. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati,

Da questo versetto risalta lo zelo apostolico di un uomo che annuncia a tutti la venuta del Salvatore. Predica la necessità di cambiare vita, di accogliere la salvezza, di riconoscere i propri peccati e di manifestare anche esteriormente la propria volontà di iniziare una nuova vita, immergendosi completamente nell’acqua (battesimo), espressione della propria morte simbolica. Essere battezzati vuol dire andare a fondo, riconoscere la propria realtà di creatura mortale e, nello stesso tempo, esprimere la volontà di riemergere, di risorgere, simbolicamente significata dall’emersione. La nuova vita che inizia dopo il battesimo implica un cambiamento di mentalità e di comportamento.

“Perdono dei peccati”: nessuna espiazione, nessun sacrificio può ottenere il perdono dei peccati perché il peccato è irreparabile da parte dell’uomo. Solo Dio ci può perdonare, perché ci ama. Il perdono è un dono di Dio, non sforzo di riparazione da parte dell’uomo. Usciamo dal peccato solo con il perdono da parte di Dio. Peccare vuole dire in ebraico “fallire il bersaglio”, non raggiungere  il fine. Quando pecca, l’uomo si discosta da Dio, si allontana dal fine per il quale è stato creato: l’Amore. L’uomo è peccatore perché, ascoltando il divisore, ha fallito il proprio fine, deviando da Dio.

Dobbiamo superare il senso di colpa che ci induce a ripiegarci su noi stessi, sul nostro fallimento, sulle nostre incapacità, alzando gli occhi verso Dio. Se accettiamo umilmente di essere amati non per i nostri meriti ma per il suo solo amore, sperimenteremo il frutto del perdono ottenuto: la gioia.

  1. com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: “Voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! 5. Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate,

Il versetto, preso dal libro del profeta Isaia, è presente in tutti i sinottici, a conferma che è stata fatta una lettura cristologica del testo fin dall’inizio della prima comunità cristiana.

“Voce di uno che grida nel deserto”: dal punto di vista cristiano questo versetto di Isaia è stato applicato a Giovanni, il Battista. Egli è la “voce”, ma non ancora una parola. Scrive Origene: “Tra noi uomini c’è distinzione tra voce e parola, in quanto si può ammettere una voce che non significa nulla essendo separata dalla parola […]. Allo stesso modo, se il Salvatore, secondo un certo aspetto, è la Parola, io penso che Giovanni differisca da lui in quanto è la voce rispetto a Cristo che è la Parola. Del resto è lo stesso Giovanni a indurmi a pensare questo, perché risponde chi egli sia a coloro che lo interrogano: “Io sono voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”. Perché l’intelletto possa afferrare la parola significata dalla voce, occorre che prima sia percepita la voce: ed ecco Giovanni nasce prima di Cristo. Noi infatti percepiamo la voce prima della parola. Giovanni poi indica Cristo, così come la parola è significata dalla voce” (Origene, In Johan., II, 32). Ognuno di noi deve essere voce di Dio, profeta del Signore. Egli non guarda alla nostra pochezza, ma agisce anche attraverso l’ultimo degli uomini, perché non lascia mancare a nessuno la Sua sapienza e la sua presenza.

“Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”: il profeta proclama, come un araldo, il ritorno degli esiliati da Babilonia. Il popolo rimasto in patria deve preparare l’accoglienza, perché la processione trionfale si possa dispiegare senza ostacoli, su una strada spianata, larga e diritta. Applicato a noi, dobbiamo preparare la strada perché non ci sia nessun orgoglio, nessuna depressione che ostacolino la venuta di Gesù nel nostro cuore.

“Monti e colli”: i monti e i colli possono essere le barriere erette apposta per dividere i popoli, per ergere confini invalicabili, come protezione, ma anche come rifiuto di chi ci scomoda. Sono la nostra volontà di emergere e di farci valere. Queste sono soprattutto le alture da abbattere!

“Burrone”: può essere un elemento naturale, ma anche può significare le trincee e i fossati scavati apposta per sparare contro il nemico, per isolarsi, per offendere. Sono i nostri pregiudizi che scavano rancore nei confronti degli altri. Riempiamoli con il perdono e la carità!

  1. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!”.

La visione universalistica di Luca si esprime anche in questo versetto. Dicendo “ogni uomo” significa “ogni carne”, cioè ogni persona umana nella sua realtà di fragile debolezza. È tutta l’umanità chiamata alla salvezza, non solo il popolo di Israele.

“Vedrà”: nel suo significato biblico “vedere” significa essere coinvolti in un avvenimento. Tutti noi siamo dentro un progetto di salvezza che si realizza veramente per iniziativa di Dio.

Pensiamo ai momenti in cui Dio ha fatto scendere su di noi la sua Parola, ci ha coinvolto e fatto innamorare. Individuiamo il giorno e l’ora in cui un evento ha segnato in modo particolare il nostro cammino terreno. Sono gli appuntamenti in cui abbiamo sperimentato di non essere soli, perché Dio si è rivelato in modo determinante.

Apriamoci alla lode e all’impegno: lode perché Dio realizza ciò che promette; impegno perché senza la nostra corrispondenza al suo amore Egli non può realizzare il suo progetto di salvezza per tutti. Facciamoci canali della grazia, perché la Sorgente possa giungere ad “irrigare” tutti gli uomini del mondo che, assetati di Dio, anche se non lo sanno, attendono qualcuno che glielo annunci e lo manifesti.

Invochiamo il Signore perché ci dia lo sguardo capace di vedere la salvezza: non c’è notte che non sia preludio di un’alba nuova.

Suor Emanuela Biasiolo

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II DOMENICA DI AVVENTO – ANNO C

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Lc 3, 1-6
Dal Vangelo secondo Luca

1Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturea e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell’Abilene, 2sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. 3Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, 4com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! 5Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. 6Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

  • 09 – 15 Dicembre 2018
  • Tempo di Avvento II
  • Colore Viola
  • Lezionario: Ciclo C
  • Anno: III
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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