La Parola di Dio ยซvieneยป anche su di te
In questo brano di Vangelo ciรฒ che ci meraviglia รจ la precisione estrema con la quale lโevangelista Luca iscrive nella storia degli uomini lโingresso ยซsolenneยป della parola di Dio. Un ingresso che non si ferma, evidentemente, a Giovanni Battista, ma include, soprattutto, la ยซvenutaยป della Parola, fatta carne, Gesรน di Nazaret. Un evento, questโultimo, che la Liturgia ci ha fatto contemplare ieri nella solennitร della Immacolata Concezione, nel suo accadere ยซsegretoยป nel seno della Vergine, in attesa della celebrazione della sua nascita che vivremo con gioia al Natale. Nel partecipare alla Messa di oggi non tralasciamo di riflettere sulla ricchezza di quanto ci viene donato: la parola che ha portato Giovanni a dare inizio alla sua missione, per la quale era giร destinato fin dal seno materno, la parola che si รจ incarnata in Maria, nuova arca dellโalleanza, la parola che ci viene donata come Corpo e Sangue ยซoffertiยป per la nostra salvezza. Una ricchezza di cui non abbiamo che da ringraziare, ma anche da accogliere e far fruttificare. La Chiesa, nel breve cammino dellโavvento, ci presenta due figure che ci fanno da guida nellโaccoglienza fruttuosa della parola: Maria, la Madre, e Giovanni, il Precursore. Su queste figure avremo modo di tornare nelle due prossime domeniche, mentre oggi vorrei fermarmi sul pensiero di avvio di questo brano di vangelo di Luca e della mia riflessione.
Luca, dunque, ci dice che in ยซquelยป preciso momento storico ยซvenne la parola di Dio su Giovanni nel desertoยป. La parola di Dio, Dio stesso, quindi, viene nel mondo, ยซaccadeยป. Eโ un evento della storia, mette la sua tenda in mezzo agli uomini e si fa loro compagno di viaggio. La dimensione storica precisa, che Luca ha voluto mettere allโinizio del suo vangelo, ci dice che Gesรน di Nazaret non รจ un mito, non รจ la costruzione fantasiosa di uomini religiosi, che hanno voluto dare un substrato realista alle ยซparole in attesaยป (le parole dei profeti) dellโAntico Testamento, bensรฌ un evento storico alla pari di ogni altro, di cui noi abbiamo certezza. A me pare che debba essere questo il primo passo da compiere nel riprendere da capo il cammino di fede a cui ci invitano sia lโAnno Liturgico appena iniziato, sia lโAnno della Fede indetto da Papa Benedetto XVI. Infatti, se non ammettiamo che Dio possa entrare personalmente nella storia, รจ impossibile accoglierla e leggerla come Storia della Salvezza e, quindi, direbbe San Paolo, noi saremmo ancora nei nostri peccati, senza alcuna speranza di salvezza.
Noi, perรฒ, crediamo che questo ยซingressoยป di Dio nella storia non solo รจ possibile, ma che รจ avvenuto: Gesรน di Nazaret ne รจ la dimostrazione. Felici noi che lo crediamo! Maโฆ lo viviamo? Ognuno di noi sente davvero che ยซla parola vieneยป anche a lui ยซoggiยป? Che viene a voi genitori, che avete perduto vostro figlio o vostra figlia sulle vie perverse della droga e dello sballo? Che viene a voi, che avete visto portarvi via persone care o case o beni, da questi reiterati disastri atmosferici? Che viene a voi sacerdoti, che oggi sentite la fatica di predicare il vangelo nel deserto di cuori inariditi, incapaci, cosรฌ sembra, di percepire la sete di valori veramente umani? E voi, coniugi, che vivete la difficoltร di vita di coppia o la ferita della separazione o il dramma del divorzio, sentite la parola che viene per consolare, fasciare le ferite, dare speranza? E tu, giovane, forse lโunico che hai avuto il coraggio di leggere queste povere righe, nello scombussolamento e nel travaglio di mente e di cuore che stai vivendo, non senti, o almeno non pensi che la parola possa venire anche a te, che Dio possa bussare alla tua porta e ti chieda semplicemente di farlo entrare e di rimanere in tua compagnia? Che non sia Lui la risposta ai tuoi interrogativi piรน profondi e la felicitร autentica a cui aspiri?
E mi fermo qui. Ognuno di noi puรฒ applicare a se stesso lโinterrogativo e, nella fede, dare una risposta positiva, qualunque sia la situazione concreta che vive, perchรฉ Dio ยซvieneยป nel cuore di ogni uomo che lo invoca con cuore sincero e vi porta salvezza.
don Armando Volpi – Fonte
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
II DOMENICA DI AVVENTO โ ANNO C
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- Colore liturgico: Viola
- Bar 5, 1-9; Sal.125; Fil 1, 4-6.8-11; Lc 3, 1-6
Lc 3, 1-6
Dal Vangelo secondo Luca
1Nellโanno quindicesimo dellโimpero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dellโIturea e della Traconรฌtide, e Lisร nia tetrarca dellโAbilene, 2sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. 3Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, 4comโรจ scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! 5Ogni burrone sarร riempito, ogni monte e ogni colle sarร abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. 6Ogni uomo vedrร la salvezza di Dio!
- 09 – 15 Dicembre 2018
- Tempo di Avventoย II
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo C
- Anno: III
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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