A chi volesse leggere il brano del Vangelo di questa domenica con le lenti del buon senso tutto risulterebbe illogico: senza razionalitร il comportamento dei servi malvagi, che prima maltrattano e poi uccidono gli inviati del padrone della vigna, per poi farsi assassini verso il figlio stesso del padrone, con la motivazione, altrettanto senza senso per ogni diritto di successione, di guadagnarne l’ereditร . Ma risulta soprattutto illogico il comportamento del padrone, che manda il proprio figlio da coloro che non hanno avuto nรฉ scrupoli nรฉ remore nell’eliminare i suoi uomini, e che si sono dimostrati violenti, temerari e senza alcuna morale.
La parabola raccontata รจ, dunque, uno scacco al buon senso: eppure รจ proprio in questo cambio di prospettiva che sta il cuore dell’azione di Dio, il quale spiazza, disorienta e ribalta l’attesa secondo le categorie dell’eccesso. ร infatti eccedente ogni umana comprensione il comportamento di un Dio che manda il figlio presso quanti si sono dimostrati non solo indegni e infedeli, ma soprattutto capaci di portare morte. ร l’eccesso del gratuito, che travalica i confini di ragione e di prudenza, per spendersi senza logica apparente. Questa รจ la misura dell’amore di Dio, obiettivo assai arduo per ogni uomo, che tuttavia nella natura immeritata di tale amore trova consolazione e pietร .
Ma, a ben rifletterci, l’eccesso del gratuito che diviene inatteso รจ quanto rende belle le nostre giornate, donando loro imprevedibilitร e calore di bene. ร nel gesto eccedente che troviamo una commozione che ci sorprende, un desiderio di accoglienza e anche un seme di imitazione: se ricevere gratuitร oltre il limite dona letizia, perchรฉ non percorrere la stessa strada?
L’eccedere nella quotidianitร , spesso grigia e pesante, รจ quanto sta alla base di Eccesso, una bella e delicata poesia di Wisลawa Szymborska, grande poetessa polacca, premio Nobel per la letteratura nel 1996:
Hanno scoperto una nuova stella,
ma non vuol dire che vi sia piรน luce
e qualcosa che prima mancava.
La stella รจ grande e lontana,
tanto lontana da essere piccola,
perfino piรน piccola di altre
assai piรน piccole di lei.
Lo stupirsi non sarebbe qui affatto strano
se solo ne avessimo il tempo.
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L’etร della stella, la sua massa, la sua posizione,
tutto ciรฒ basta forse
per una tesi di dottorato
e un piccolo rinfresco
negli ambienti vicini al cielo:
l’astronomo, sua moglie, parenti, colleghi,
atmosfera rilassata, abito informale,
si conversa soprattutto di temi locali
e si masticano noccioline.
Una stella magnifica,
ma non รจ un buon motivo
per non brindare alle nostre signore
assai piรน vicine.
Una stella senza conseguenze.
Ininfluente sul tempo, la moda, l’esito del match,
il governo, le entrate, la crisi dei valori.
Senza riflessi su propaganda e industria pesante,
sulla laccatura del tavolo delle trattative.
In sovrappiรน per i giorni contati della vita.
A che serve qui chiedersi
sotto quante stelle nasce l’uomo,
e sotto quante dopo un breve attimo muore.
Nuova.
– Mostrami almeno dov’รจ.
– Tra il bordo della nuvoletta bigia sfilacciata
e quel rametto, piรน a sinistra, di acacia.
– Ah, eccola – dico.
La scoperta di una nuova stella non porta a nulla di rilevante nelle giornate dell’uomo; nessun cambiamento, nessun miglioramento. Eppure, pur braccata nella tagliola del buon senso, รจ nella scoperta gratuita, inaspettata e sorprendente di una nuova stella che vi รจ il seme di una felicitร , la radice di un modo altro di esistere, il tentativo di una speranza che fa alzare lo sguardo e suscita curiositร . L’eccesso del gratuito non modifica (all’apparenza?) ยซtempoยป, ยซmodaยป, ยซesito del matchยป, ยซgovernoยป, e tutto quanto รจ il tessuto dei nostri giorni. Eppure รจ proprio nel suo essere inutile e ininfluente che sta la bellezza e la veritร di un eccesso. Un eccesso donato, sorprendente, travolgente: come l’amore del padrone che manda il figlio ai vignaioli che tutto hanno fatto per rendersi immeritevoli.
Per fortuna c’รจ Chi ragiona e agisce con eccesso di gratuitร .
Fonte – Vino Nuovo
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XXVI Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Is 5, 1-7; Sal.79; Fil 4, 6-9; Mt 21, 33-43
Mt 21, 33-43
Dal Vangelo secondoย Matteo
33Ascoltate unโaltra parabola: cโera un uomo che possedeva un terreno e vi piantรฒ una vigna. La circondรฒ con una siepe, vi scavรฒ una buca per il torchio e costruรฌ una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andรฒ lontano. 34Quando arrivรฒ il tempo di raccogliere i frutti, mandรฒ i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. 35Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. 36Mandรฒ di nuovo altri servi, piรน numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. 37Da ultimo mandรฒ loro il proprio figlio dicendo: โAvranno rispetto per mio figlio!โ. 38Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: โCostui รจ lโerede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua ereditร !โ. 39Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. 40Quando verrร dunque il padrone della vigna, che cosa farร a quei contadini?ยป. 41Gli risposero: ยซQuei malvagi, li farร morire miseramente e darร in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempoยป. 42E Gesรน disse loro: ยซNon avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato รจ diventata la pietra dโangolo; questo รจ stato fatto dal Signore ed รจ una meraviglia ai nostri occhi? 43Perciรฒ io vi dico: a voi sarร tolto il regno di Dio e sarร dato a un popolo che ne produca i frutti.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 08 – 14 Ottobre 2017
- Tempo Ordinario XXVII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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