Commento al Vangelo del 8 ottobre 2017 – mons. Vincenzo Paglia

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19514745932_eaeae50df7_oDa tre domeniche le Scritture ci parlano della vigna. Quando Gesรน pronunciava questi discorsi, i suoi ascoltatori sentivano riecheggiare nelle loro orecchie i numerosi testi dellโ€™Antico Testamento relativi alla vigna del Signore. Tornava loro in mente la suggestiva preghiera: โ€œDio degli eserciti, ritorna! Guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna, proteggi quello che la tua destra ha piantato!โ€ (Salmo 80). Sapevano bene che la vigna era il popolo del Signore, come aveva detto Isaia: โ€œLa vigna del Signore degli eserciti รจ la casa dโ€™Israeleโ€. E ogni volta i testi sottolineano la cura premurosa di Dio; una cura piena di attenzioni, di premure, di preoccupazioni, come puรฒ averle un innamorato. In veritร , si tratta proprio di un amore senza limiti da parte del Signore. Talora gli autori biblici, prendendo spunto dalle serenate dโ€™amore, applicano la stessa scena al Signore che canta un canto dโ€™amore per la sua vigna: โ€œVoglio cantare per il mio diletto il mio cantico dโ€™amore per la sua vignaโ€, scrive Isaia. E il profeta continua: โ€œEgli lโ€™aveva dissodata e sgombrata dai sassi e vi aveva piantato viti pregiate; vi aveva costruito una torre e scavato anche un tinoโ€.

Possiamo paragonare anche le nostre comunitร  a questa vigna di cui ci parlano le Sante Scritture. Il Signore non ha mai mancato di mandare suoi servi a curarle, ma dobbiamo riconoscere che purtroppo spesso cresceva uva selvatica. Sono cresciute cioรจ lโ€™asprezza delle nostre azioni, lโ€™ariditร  del nostro cuore, lโ€™avarizia dei nostri sentimenti, la durezza nellโ€™accogliere coloro che il Signore ci manda. Credo si possa applicare anche a noi il lamento del Signore sulla sua vigna che non produce frutti buoni: โ€œChe cosa dovevo fare ancora alla mia vigna che io non abbia fatto?โ€. Il Signore sโ€™interroga quasi a cercare una sua colpa per la mancanza di frutti che invece dipendono da noi. Egli che ha lavorato certamente piรน di noi, continua a chiedersi se doveva fare di piรน. Perchรฉ il Signore se lo chiede, e noi no? Forse siamo a tal punto pieni di orgoglio e di individualismo che continuiamo imperterriti a coltivare il nostro piccolo cespuglio. Non ci passa neppure per la mente il desiderio di alzare lo sguardo un poco piรน in alto; oppure siamo cosรฌ intontiti dai nostri lamenti da non sentire altro che noi stessi; e siamo, invece, attenti ad allontanare dalle orecchie e dal cuore le parole che il Signore non manca di rivolgerci. Il cuore di questa pagina evangelica รจ la storia di un amore senza confini; quella di Dio per la sua terra, per la nostra vita. Un amore grande, sconfinato, che non teme neppure lโ€™ingratitudine e la non accoglienza degli uomini, di quei vignaioli ribelli di cui parla il Vangelo, a cui egli ha affidato la terra. Nel brano evangelico cโ€™รจ come lโ€™aumentare di un singolare contrasto: tanto cresce lโ€™amore tanto aumenta lโ€™ostilitร , o anche lโ€™inverso, quanto piรน cresce la non accoglienza degli uomini, tanto piรน aumenta lโ€™amore di Dio per loro.

Quando arriva il tempo della vendemmia, il padrone manda i suoi servi dai vignaioli per ritirare il raccolto. La reazione di questi ultimi รจ violenta; colpiscono, uccidono, lapidano quei servi. Il padrone โ€œdi nuovoโ€ invia altri servi, in numero maggiore, ma la reazione รจ come la volta precedente. Sembra di rileggere, in una sintesi efficace e tragica, lโ€™antica e sempre ricorrente storia dellโ€™opposizione violenta (anche fuori della tradizione giudaico-cristiana) ai โ€œserviโ€ di Dio, agli uomini della โ€œparolaโ€ (i profeti), ai giusti e agli onesti di ogni luogo e tempo, di ogni tradizione e cultura, da parte di coloro che vogliono servire, come quei contadini โ€œmalvagiโ€, solo se stessi e il proprio tornaconto. Ma il Signore ย– ed รจ qui il vero filo di speranza che sottende la storia degli uomini e la salva ย– non diminuisce lโ€™amore per gli uomini, anzi lo accresce. โ€œAllโ€™ultimoโ€, il padrone invia il suo stesso figlio, credendo che lo rispetteranno. Al contrario, la furia dei vignaioli esplode e decidono di ucciderlo per carpirne lโ€™ereditร . Lo afferrano, lo portano โ€œfuori della vignaโ€ e lโ€™uccidono. Queste parole erano forse chiare solo a Gesรน, quando furono pronunciate. Oggi le capiamo bene anche noi: descrivono alla lettera quello che accadde a Gesรน. Era nato fuori da Betlemme; muore fuori da Gerusalemme. Gesรน, molto lucidamente e coraggiosamente, denuncia lโ€™infedeltร  e lโ€™inaccoglienza dei servi che giungono ad uccidere lo stesso figlio del padrone.

Alla fine della parabola Gesรน chiede agli ascoltatori che cosa farร  il padrone a quei suoi coloni. La risposta suona logica: li punirร , toglierร  loro la vigna e lโ€™affiderร  ad altri perchรฉ la facciano fruttificare. Dio attende frutti. รˆ questo il criterio in base al quale viene fatto il trasferimento della vigna. Lโ€™ammonimento travalica gli ascoltatori di Gesรน per giungere sino a noi. Il Vangelo dice di non farsi facili illusioni rivendicando un diritto di proprietร  inalienabile sulla โ€œvignaโ€, che รจ e rimane di Dio. I nuovi vignaioli sono qualificati solo dai frutti, non dalla semplice appartenenza. Sono i frutti di giustizia, di pietร , di misericordia, di amore che ci rendono partecipi del popolo di Dio. Sta scritto: โ€œOgni tralcio che in me non porta frutto, lo tagliaโ€, scrive il Vangelo di Giovanni (15,2.1). E ancora: โ€œDai loro frutti li riconoscereteโ€.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

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XXVI Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Mt 21, 33-43
Dal Vangelo secondoย Matteo

33Ascoltate unโ€™altra parabola: cโ€™era un uomo che possedeva un terreno e vi piantรฒ una vigna. La circondรฒ con una siepe, vi scavรฒ una buca per il torchio e costruรฌ una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andรฒ lontano. 34Quando arrivรฒ il tempo di raccogliere i frutti, mandรฒ i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. 35Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. 36Mandรฒ di nuovo altri servi, piรน numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. 37Da ultimo mandรฒ loro il proprio figlio dicendo: โ€œAvranno rispetto per mio figlio!โ€. 38Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: โ€œCostui รจ lโ€™erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua ereditร !โ€. 39Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. 40Quando verrร  dunque il padrone della vigna, che cosa farร  a quei contadini?ยป. 41Gli risposero: ยซQuei malvagi, li farร  morire miseramente e darร  in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempoยป. 42E Gesรน disse loro: ยซNon avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato รจ diventata la pietra dโ€™angolo; questo รจ stato fatto dal Signore ed รจ una meraviglia ai nostri occhi? 43Perciรฒ io vi dico: a voi sarร  tolto il regno di Dio e sarร  dato a un popolo che ne produca i frutti.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 08 – 14 Ottobre 2017
  • Tempo Ordinario XXVII
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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