Dio semina la bellezza in ogni sua creatura
Padre Ermes Ronchi commenta il brano del Vangelo di domenica 8 marzo 2020.

La Quaresima ci sorprende: la subiamo come un tempo penitenziale, mortificante, e invece ci spiazza con questo vangelo vivificante, pieno di sole e di luce. Dal deserto di pietre (prima domenica) al monte della luce (seconda domenica); da polvere e cenere, ai volti vestiti di sole. Per dire a tutti noi: coraggio, il deserto non vincerร , ce la faremo, troveremo il bandolo della matassa. Gesรน prese con sรฉ tre discepoli e salรฌ su di un alto monte. I monti sono come indici puntati verso il mistero e le profonditร del cosmo, raccontano che la vita รจ ascensione, con dentro una fame di verticalitร , come se fosse incalzata o aspirata da una forza di gravitร celeste: e lร si trasfigurรฒ davanti a loro, il suo volto brillรฒ come il sole e le vesti come la luce.
Tutto si illumina: le vesti di Gesรน, le mani, il volto sono la trascrizione del cuore di Dio. I tre guardano, si emozionano, sono storditi: davanti a loro si รจ aperta la rivelazione stupenda di un Dio luminoso, bello, solare. Un Dio da godere, finalmente, un Dio da stupirsene. E che in ogni figlio ha seminato la sua grande bellezza.
Che bello qui, non andiamo via… lo stupore di Pietro nasce dalla sorpresa di chi ha potuto sbirciare per un attimo dentro il Regno e non lo dimenticherร piรน. Vorrei per me la fede di ripetere queste parole: รจ bello stare qui, su questa terra, su questo pianeta minuscolo e bellissimo; รจ bello starci in questo nostro tempo, che รจ unico e pieno di potenzialitร .
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