Commento al Vangelo del 8 aprile 2018 – P. Antonio Piovano, IMC

Prima Lettura:

“La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune”.

Tra noi che diciamo di essere credenti non c’è unione e pace, perché praticamente non siamo credenti, noi compiamo solo qualche atto di fede; in qualche piccola azione solo siamo credenti. Ora Dio, Gesù risorto, vuole che siamo credenti in tutto. Solo allora si realizzerà la vera fraternità, l’uguaglianza e la pace: I primi seguaci di S. Francesco hanno incarnato questo ideale della fede.

Questa unità oggi si sta sgretolando. Sta imperando una visione falsa sia sul Crocifisso che sul Risorto. Gesù invece vuole che vi sia perfetta unità e pienezza di verità sul Risorto che è il Crocifisso e sul crocifisso che è il Risorto. La storia è una.

Questa unità va ricomposta nei singoli cristiani. Ogni cristiano deve essere il crocifisso che è risorto e il risorto che è stato crocifisso. Chi separa la croce dalla gloria mai potrà essere un vero discepolo di Gesù. Croce e gloria devono rimanere in eterno una cosa sola. Ogni discepolo di Gesù, se vuole essere creduto, deve presentarsi ai fratelli con i segni della croce nel suo corpo. È la croce che attesta la sua verità evangelica, portando alla risurrezione.

Seconda Lettura:

“In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi”.

Segno che la risurrezione di Gesù è finalizzata direttamente ed esclusivamente al perdono! La Grazia si dona, ma non si svende… La grazia del perdono, che ci salva da noi stessi – i nostri peggiori nemici siamo proprio noi! – ci è stata acquistata a caro prezzo; non può essere gettata come le perle ai porci. Mt. 7,6.

Quali sono i Comandamenti di Dio: ancora i dieci (10) Comandamenti che abbiamo imparato al catechismo e che forse abbiamo dimenticato.

Terza Lettura:

«Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

L’atto di fede dell’apostolo san Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!» (Gv 20,28).

Un atto di fede simile lo facciamo anche noi ogni volta che partecipiamo all’Eucaristia. Ogni volta che vediamo l’Ostia consacrata, noi non vediamo l’umanità di Gesù e neppure la sua divinità, eppure noi riconosciamo in quell’Ostia Gesù, vero Dio e vero uomo. Quando, durante la Messa, il sacerdote eleva l’Ostia Santa, è una cosa molto bella ripetere l’atto di fede di Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Ripetiamolo spesso e noi possiamo essere quei fortunati che non han visto e han creduto.

La Misericordia di Dio:
A santa Faustina, Gesù fece una meravigliosa promessa: «L’umanità troverà pace, solo quando si rivolgerà con fiducia alla Mia Misericordia».

– Nel piano salvifico della redenzione che si realizza in Cristo Gesù con la sua nascita, la sua vita nascosta, la sua predicazione, la sua morte in croce e la sua risurrezione e ascensione in cielo.

– Nel Cuore del Verbo incarnato, Gesù, che assume la natura umana nella persona divina del Verbo, diventando così vero Dio e vero uomo. Il suo Cuore umano è richiamo alla Misericordia di Dio ed è fonte di misericordia umana per noi pellegrini su questa terra.  Il suo Sacro Cuore è degno di adorazione.

Questi due aspetti si amalgamano nella dottrina della Chiesa rivelata da Gesù a S. Faustina e culminata nella celebrazione della festa della “Divina Misericordia” indetta da S. Giovanni Paolo II.

Fonte

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II Domenica del Tempo di Pasqua

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Gv 20, 19-31
Dal Vangelo secondo Giovanni

19La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». 20Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». 22Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. 23A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». 24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». 26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». 27Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». 28Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 29Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». 30Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. 31Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 08 – 14 Aprile 2018
  • Tempo di Pasqua II
  • Colore Bianco
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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