Un cuore duro e divorziato!
Chi non parla del matrimonio e della famiglia oggi? Ne parlano gli uomini politici, perchรฉ esso รจ al centro di una vasta – e talora anche nefasta โ revisione ed iniziativa legislativa; ne parlano i sociologi, spesso impegnati a demitizzarlo e a relativizzarlo; ne parlano i giuristi, alla ricerca, come sono, di un nuovo diritto di famiglia, insomma, tutti ma proprio tutti vogliono dire qualcosa, anche se โdireโ รจ un poco riduttivo osservando i toni ed il fervore con cui questi โtuttiโ vogliono affermare โ piรน che โdireโ โ il loro pensiero, la loro visione del mondo e della societร .
Cโรจ da domandarsi in a che titolo e con che diritto ne parla anche Gesรน Cristo?
Come rientra esso nella sua sfera di azione? Il suo titolo รจ chiaramente esibito nelle letture di oggi: Dio plasmรฒ la donna e la condusse all’uomo; all’inizio della creazione, Dio li creรฒ maschio e femmina; per questo i due saranno una sola carne. Il titolo di Cristo รจ dunque: la creazione. L’uomo e la donna sono stati creati da Dio cosi, perchรฉ si uniscano, perchรฉ formino una sola carne, perchรฉ diano vita all’unione coniugale. Gesรน ha diritto di parlare del matrimonio e di stabilire le leggi che lo devono governare, perchรฉ รจ Dio che ha creato il matrimonio ed egli parla in nome e con l’autoritร di Dio. Per un credente non ci puรฒ essere cosa piรน chiara ed evidente di questa, come non ci puรฒ essere cosa piรน consolante e gioiosa di questa. Quante ombre hanno sempre pesato sul matrimonio; talvolta si รจ persino dubitato se esso non fosse opera del maligno. Gesรน lo riconduce a un atto d’amore di Dio: Non รจ bene che l’uomo sia solo!
La pagina della Genesi ci presenta la realtร del matrimonio alla sua origine, appena uscita dal progetto e dalle mani di Dio. Una realtร ancora incontaminata, dove tutto รจ radioso, ordinato e profondo. Dio li benedisse dicendo:
Siate fecondi e moltiplicatevi: dominate la terra; tutto รจ vostro: le erbe, i semi, le bestie (cf. Gen. 1, 28-30). Essi, Adamo ed Eva, cioรจ la coppia umana – poco importa se rispondente a questi nomi e a questa descrizione – erano nudi l’uno di fronte all’altro e non provavano vergogna di sรฉ stessi (cf. Gen. 2, 25), perchรฉ erano nell’ordine, nell’armonia ed erano liberi. Dio stesso guardando questo coronamento della sua creazione ebbe quasi un fremito di gioia e di soddisfazione ed esclamรฒ: Tutto questo e molto bello! (cf. Gen. 1, 31). L’agiografo annota: E fu sera e fu mattino: era il sesto giorno della settimana creatrice.
Proviamo a penetrare tutto questo racconto piรน in profonditร ; che cosa รจ avvenuto, in realtร , con l’istituzione di questa dialettica dei due sessi? Quale forza Dio ha immesso nella creazione, creando l’uomo e la donna diversi e incompleti, fatti perciรฒ l’uno per l’altra?
Bisogna scoprirlo in quel punto di partenza del progetto divino: non รจ bene che l’uomo sia solo. L’uomo solo e autosufficiente รจ un essere statico, chiuso in sรฉ stesso e, soprattutto, esposto all’orgoglio. Dio voleva mettere la sua vita come su un piano inclinato: inclinato, perรฒ, non verso il basso, ma verso l’alto. Ha creato perciรฒ questa attrazione e questa propensione verso l’altro sesso, come una spinta che porta l’uomo a uscire fuori di se stesso, che lo mette in moto, gli rivela il suo limite, lo lancia in un viaggio e in un’avventura che alla fine dovranno condurlo – attraverso l’altro sesso e attraverso l’amore – al ยซtotalmente Altroยป e all’Amore che รจ Lui stesso.
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La donna รจ l’aiuto simile all’uomo: non dunque uno strumento di elevazione, come talvolta si รจ pensato in una atmosfera da โdolce stil novoโ, ma una compagna di elevazione, assolutamente simile all’uomo. Simile, eppure diversa, perchรฉ proprio nella diversitร รจ la spinta verso la vita, verso la ricostruzione di una nuova unita piรน ricca.
Quella dei sessi รจ unโalteritร originale e irripetibile in natura. Dio รจ altro da noi per natura e per persona; il prossimo รจ altro da noi per persona, ma non per natura; nel matrimonio, l’uomo รจ altro dalla donna per persona e per sesso. Si rende possibile e comprensibile quel dono che viene direttamente da Dio dellโuno verso lโaltro e, si sa, i doni di Dio sono comprensibili solo nella logica dellโAmore e della vita.
Questo era all’inizio. Passiamo ora al Vangelo odierno: che quadro differente! Dalle parole di Gesรน, scopriamo un matrimonio ben diverso da quello voluto da Dio; esso puรฒ essere rotto dal marito (e dal marito soltanto! con un semplice libello di ripudio e per qualsiasi motivo (almeno secondo una delle scuole rabbiniche del tempo). Non c’รจ piรน la paritร dei sessi nel diritto; non c e piรน l’unitร non cโรจ la logica del dono; il matrimonio non รจ piรน quella cosa seria, profonda, per tutta la vita, come Dio voleva. Il matrimonio รจ largamente asservito al patrimonio e da qui il predominio assoluto della prole. Amore e vita sono asserviti alle meschine logiche del vantaggio, del guadagno ( โฆ โallora se รจ cosรฌ non conviene sposarsiโ cf. Mt 19,10. Ci ricorda lโevangelista Matteo nel brano sinottico del suo vangelo!).
ร la situazione che si intravvede nelle parole degli ultimi profeti dell’Antico Testamento (cf. Mal. 2, 14-16). Cose altrettanto e ancora piรน umilianti scopriremmo se interrogassimo altre fonti del tempo, specie fuori della Palestina, nel mondo – che pure si diceva civilissimo – della Grecia e di Roma.
Gesรน, venuto per riportare tutte le cose alla purezza della loro origine, attuรฒ questa ricapitolazione anche per il matrimonio e lo fece ripristinando la legge dell’inizio: Allโinizio non era cosรฌ…; allora un solo uomo era marito di una sola donna e per sempre; i due erano uniti al punto da formare come una sola persona; quando รจ Dio che ha congiunto un uomo e una donna, l’uomo non ha diritto di separarli.
Una volta rientrati in casa, solo con i discepoli, Gesรน spiegรฒ in modo inequivocabile il senso di queste sue parole, dicendo: Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio. Non c’รจ dubbio: Gesรน con queste parole esclude precisamente ciรฒ che noi chiamiamo il divorzio (e non lo esclude solo per la donna, com’era prima di lui, ma anche per l’uomo!). Egli parla infatti non di un semplice separarsi, che evidentemente si riconosce come possibile e necessario in certi casi (per esempio, per darsi interamente al Regno: cf. Lc. 18, 29), ma del separarsi per risposare un altro.
Il divorzio dunque: non parlarne in questo caso, solo perchรฉ l’argomento รจ diventato scottante, sarebbe un eludere il Vangelo. L’aver superato ormai (con il referendum) il problema legale e col โfan tutti cosรฌโ il problema morale, possiamo permetterci, forse, di capire piรน a fondo il Vangelo e le sue ragioni, e possiamo parlarne piรน liberamente e con piรน coraggio. Possiamo ribadire oggi, con forza, che parlare della dimensione di fede, religiosa, del matrimonio e del divorzio รจ questione importante per ogni credente, per ogni battezzato che alla sequela del Cristo vuole fortemente quella via alla santificazione che รจ lโunione fra lโuomo e la donna, il matrimonio.
Ovviamente per chi non crede o non vive la via della santificazione in Cristo, non possiamo e non vogliamo imporre nessuna delle logiche evangeliche, e ringraziare vivamente lโesistenza di norme civili e percorsi sociali che permettono, alle nostre moderne societร , una convivenza pacifica tra le sue parti, credenti e non!
Lโerrore fondamentale per noi battezzati, in questi ultimi decenni, รจ che abbiamo finito per decurtare la dimensione evangelica del problema; lo abbiamo ridotto solo al suo aspetto giuridico e sociale: divorziare รจ separarsi dalla moglie, vivere cosรฌ per un certo numero di anni, fissato dalla legge, inoltrare pratica di divorzio e poi convolare a nuove nozze. Dimenticando la dimensione evangelica e le indicazioni di Gesรน, tutti concentrati in un dialogo sociale – che nella sua innegabile importanza non contempla nessuna via alla santitร โ abbiamo dimenticato il cuore del Vangelo.
Ma come per il Vangelo si puรฒ commettere adulterio solo desiderando nel proprio cuore la donna d’altri (cioรจ senza tradire materialmente la sposa), cosรฌ cโรจ un divorzio del cuore che si puรฒ consumare, anche senza fare quegli atti giuridici, semplicemente alienandosi dal coniuge, separandosi da lui nell’intimo, per unirsi, anche se non stabilmente e con il solo desiderio, a un’altra donna o a un altro uomo. Si crea cosรฌ un muro di separazione, non fatto di carta bollata, ma ugualmente reale. Questo, per il Vangelo, รจ giร una forma di divorzio che si distingue dall’altra solo perchรฉ non รจ irrevocabile e non รจ tradotta all’esterno.
Quanti cristiani, in questo senso, vivono da anni in un divorzio pratico, rato e consumato, cioรจ voluto e attuato? Quando tra un marito e una moglie non c’รจ piรน neppure il desiderio di perdonarsi, di riconciliarsi, quando si stabilita l’indifferenza, รจ divorzio di fatto, del cuore. E il ripudio senza libretto! Il comandamento di Dio รจ violato, non si รจ piรน ยซuna sola carneยป.
ยซL’uomo non separiยป significa: la legge umana non separi; ma significa anche, e prima di tutto: il marito non separi la moglie da sรฉ, la moglie non separi da sรฉ il marito.
E ben poco quello che si puรฒ fare dopo che questo divorzio si รจ ormai consumato da anni. Molto invece si puรฒ fare all’inizio per impedire che esso avvenga.
Gesรน richiama all’unitร : โsaranno una carne solaโ, cioรจ come una sola persona, con concordia di progetti e di sentimenti; implicitamente inculca dunque a costruire sull’unitร , a ripristinarla giorno per giorno. Come? Sciogliendo sul nascere i contrasti, le incomprensioni, le freddezze. Non tramonti il sole sopra la vostra ira (Ef. 4, 26): questa raccomandazione dell’Apostolo, tradotta per i coniugi, suona: non tramonti il sole senza che siate rappacificati; non mettetevi a letto senza esservi perdonati, fosse pure soltanto con lo sguardo. Quante volte anche solo in questi ultimi tempi il Santo Padre Francesco ce lo ha ricordato!
Poi la confidenza reciproca; essa e come un lubrificante: parlarsi, dirsi le proprie difficoltร e anche le proprie tentazioni. Se si dicesse al proprio coniuge quello – o parte di quello – che si dice al confessore o si scrive al direttore di certe riviste o programmi televisivi, quanti guai si rimedierebbero! Finchรฉ c’รจ confidenza reciproca, il divorzio รจ lontano.
L’espressione ยซuna sola carneยป richiama velatamente un altro mezzo umano per evitare il divorzio del cuore: l’armonia sessuale; fare dell’unione un momento di autentica donazione, di abbandono, di umiltร , cosicchรฉ serva a ristabilire la pace e la fiducia reciproca. Continuare a vedere sempre nella moglie, come suggerisce la Bibbia, anche dopo che sono passati gli anni, ยซla donna della propria giovinezzaยป e nel marito l’uomo della propria giovinezza, cioรจ l’essere che ti ha dato la sua giovinezza (cf. Prov. 5, 18): anche qui il nostro Santo Padre Francesco ce lo ha recentemente ricordato ( 18 settembre 2018 ai giovani della Diocesi di Grenoble-Vienne).
Convincersi tuttavia che tutto ciรฒ non basta e che occorrono i mezzi spirituali: il sacrificio e la preghiera. Se il matrimonio incontra tanta difficoltร per mantenersi unito, รจ perchรฉ รจ venuto meno lo spirito di sacrificio e si bada solo ad avere dall’altro, piรน che a dare all’altro.
La preghiera! La migliore รจ quella fatta assieme dai coniugi. Ma ad essa aggiungiamo oggi anche quella della comunitร : preghiamo per i coniugi e per chi รจ incamminato al matrimonio: che il Signore tenga lontano da loro il divorzio del cuore.
Parrocchia San Michele Arcangelo
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 7 Ottobre 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Verde
- Gn 2, 18-24; Sal.127; Eb 2, 9-11; Mc 10, 2-16
L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10, 2-16
ย
2Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se รจ lecito a un marito ripudiare la propria moglie. 3Ma egli rispose loro: ยซChe cosa vi ha ordinato Mosรฉ?ยป. 4Dissero: ยซMosรฉ ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarlaยป. 5Gesรน disse loro: ยซPer la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. 6Ma dallโinizio della creazione li fece maschio e femmina; 7per questo lโuomo lascerร suo padre e sua madre e si unirร a sua moglie 8e i due diventeranno una carne sola. Cosรฌ non sono piรน due, ma una sola carne. 9Dunque lโuomo non divida quello che Dio ha congiuntoยป. 10A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. 11E disse loro: ยซChi ripudia la propria moglie e ne sposa unโaltra, commette adulterio verso di lei; 12e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterioยป.
13Gli presentavano dei bambini perchรฉ li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. 14Gesรน, al vedere questo, sโindignรฒ e disse loro: ยซLasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi รจ come loro infatti appartiene il regno di Dio. 15In veritร io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerร in essoยป. 16E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 07 – 13 Ottobre 2018
- Tempo Ordinario XXVII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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