Commento al Vangelo del 7 ottobre 2017 – Paolo Curtaz

 È tutto un dilagare di gioia questo brano! Gioia dei discepoli per il risultato ottenuto dall’evangelizzazione, gioia di Gesù per la loro gioia, gioia nel Padre che rivela una logica inattesa e privilegia i piccoli, gioia che dobbiamo scoprire perché siamo conosciuti da Dio nell’intimo (questo è il significato del fatto che i nostri nomi sono scritti nel cielo!).

Gioia che non è solo emozione ma radicale consapevolezza della grandezza di Dio e del suo progetto sugli uomini che egli ama! Gioia del saperci inseriti in un gigantesco progetto e processo di bene che Dio ha sulla sua Creazione! Concludiamo la nostra settimana con questa grande verità: se abbiamo il coraggio di fermarci e di rileggere la nostra vita alla luce della Parola scopriremo di essere inseriti in questo grande mosaico che Dio sta costruendo anche grazie alla nostra piccola disponibilità.

Impariamo allora a porre la nostra gioia nelle cose che valgono e che restano, a imparare a guardare il mondo così come Cristo ci insegna e a saper danzare nella nostra vita non perché realizziamo un nostro progetto ma perché collaboriamo a quello straordinario di Dio sul mondo!

Paolo Curtaz – qui il commento nel suo blog

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO –  Lc 10, 17-24

In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». 
Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

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