Commento al Vangelo del 7 febbraio 2016 – d. Giacomo Falco Brini

GESU’, IL DIO VICINO AI LONTANI

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Quinta Domenica del Tempo Ordinario

Lc 5, 1-11
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 07 – 13 Febbraio 2016
  • Tempo Ordinario V, Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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Prendete il largo, Acquarello di Maria Cavazzini Fortini, aprile 2015
Prendete il largo, Acquarello di Maria Cavazzini Fortini, aprile 2015

[ads2]Quando Gesù tirò fuori nella sinagoga di Nazareth i due episodi della storia di Elia ed Eliseo profeti, il cuore dei suoi uditori si sarebbe potuto aprire al messaggio che percorre tutta la Scrittura: Dio è il padre amorevole e misericordioso di ogni essere umano, soprattutto del più lontano geograficamente, sociologicamente, culturalmente, moralmente e spiritualmente. La parola di Gesù ha il potere di far venire a galla quello che c’è dentro il cuore di ognuno. Gesù conosceva tutti, non aveva bisogno che qualcuno gli dicesse qualcosa di un altro, Egli infatti sapeva bene quello che c’è in ogni uomo (Gv 2,24b-25). Nella sinagoga, all’udire quelle parole, tutti lo rifiutarono fino al punto da desiderare la sua morte. Come dire: Gesù, anche se sei dei nostri, tu non assecondi il Dio delle nostre accomodanti interpretazioni, il Dio che vogliamo plasmare a nostra immagine e somiglianza, perciò bisogna che tu sparisca! E’ il suo destino, annunciato da Lui stesso, e di tutti i profeti che seguono il suo tracciato.

Gesù predicava nelle sinagoghe e nelle case, in montagna e anche presso il mare. Non c’era luogo che non fosse adatto alla predicazione della Parola di Dio. Sul lago di Genesaret la folla gli faceva ressa attorno per ascoltarlo (v.2). Due barche attirano l’attenzione del Signore: i loro proprietari non lo stanno ascoltando, hanno ben altro da fare. Li si può capire: c’è una delusione da smaltire perchè non si è pescato niente quella notte. Gesù chiede una cortesia a Simone e, da come si muove, sembra quasi sapere già che quel pescatore non gliela negherà. Ora la barca di Simone è diventata una insolita cattedra (v.3). Gesù finisce di parlare alla folla. E cosa fa? Fa una proposta indecente a Pietro e compagni. Prendi il largo e calate le reti per la pesca (v.4). Signore, ma cosa stai chiedendo? Ma non lo sai che si pesca di notte e non di giorno? Non ti sembra di chiedere troppo a questi uomini tornati affaticati da una notte insonne? Sono appena rientrati frustrati dalla sterile battuta di pesca e tu proponi uscire di nuovo? Ma se hanno appena terminato di lavare accuratamente le reti! (v.2) Che fai, li prendi in giro? Quel che chiedi non è logico!…

Nel film di Franco Zeffirelli “Gesù di Nazareth”, a questo punto dell’episodio del vangelo, c’è uno spezzone sublime che ci mostra Gesù fare la sua proposta mentre fissa lo sguardo su Pietro con infinita tenerezza. Pietro invece brontola verso coloro che attorno a lui cercano di convincerlo a prestare ascolto al maestro. Poi, lentamente, si lascia avvolgere dallo sguardo di quell’improbabile profeta di turno: “e tu cos’hai da guardarmi così?” – gli chiede inizialmente. Quello sguardo posato su di lui vince la ruvidezza del suo cuore: abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti (v.5). Simone ordina di uscire nuovamente con la sua barca. Le reti si spezzano, troppi pesci, è necessario chiamarne un altra. La pesca abbondante rischia non solo di spezzare le reti, ma di far affondare anche le due barche, eppure non affondano! E’ troppo, troppo bello! Un grande stupore si sprigiona nel cuore dei pescatori che si vedono improvvisamente benedetti oltre ogni attesa! (v.9)

Ma sulla tua parola…Simone tocca con mano che la parola di quell’uomo ha un potere sconosciuto. Lui stesso aveva accettato la proposta, lui stesso gli aveva lanciato la sfida: vediamo se la tua parola mi fa pescare laddove io non ci sono riuscito!…Simon Pietro vede tutto quanto sta accadendo: un’emozione profonda e inspiegabile lo afferra dal di dentro e lo fa cadere alle ginocchia di quello strano maestro (v.8a). Non so chi tu sia, ma la tua parola ha a che fare con Dio, tu sei un uomo di Dio, lo sento, e allora: Signore, allontanati da me che sono un peccatore (v.8b). E’ la più grande scoperta fatta da Pietro, anche se non terminerà qui: Gesù si è scoperto a Pietro, Pietro ha scoperto sé stesso. Se incontri davvero il Dio vivente allora incontri la verità di te stesso. In questo incontro l’uomo non può non sentire tutta la sua indegnità, la sua inadeguatezza, la sua piccolezza. Si sente lontano da Dio oppure invita Dio ad allontanarsi da lui, che è più o meno lo stesso. E’ il disagio di Adamo raggiunto nel suo nascondino. Dove non c’è timore, stupore e senso del proprio peccato, non si sta alla presenza di Dio, ma solo di un idolo più o meno maneggevole, anche se non lo si ammette (P.Silvano Fausti).

Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini (v.10). Gesù, l’uomo che sta rivelando il volto di Dio al pescatore di Galilea, non si allontana; al contrario, con la sua parola si avvicina ancora di più a quel pescatore che si sente perduto e lontano. Perché Egli è il Dio venuto a cercare e a farsi vicino ai lontani, Colui che tutto promette e niente chiede all’uomo, se non di non aver paura di Lui. La promessa è inaudita: Pietro diventerà come il suo Signore, pescatore di uomini lontani e perduti.

Fonte: il blog di d. Giacomo Falco Brini, Predicatelo sui tetti

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