Dio perdona con una carezza, un abbraccio, una festa
[ads2]Un padre aveva due figli. Ogni volta questo inizio, semplicissimo e favoloso, mi affascina, come se qualcosa di importante stesse di nuovo per accadere. Nessuna pagina al mondo raggiunge come questa la struttura stessa del nostro vivere con Dio, con noi stessi, con gli altri. L’obiettivo di questa parabola รจ precisamente quello di farci cambiare l’opinione che nutriamo su Dio.
Io voglio bene al prodigo. Il prodigo รจ legione ed รจ storia. Storia di umanitร ferita eppure incamminata. Felix culpa che gli ha permesso di conoscere piรน a fondo il cuore del Padre.
Se ne va, un giorno, il piรน giovane, in cerca di se stesso, in cerca di felicitร . La casa non gli basta, il padre e il fratello non gli bastano. E forse la sua ribellione non รจ che un preludio ad una dichiarazione d’amore. Quante volte i ribelli in realtร sono solo dei richiedenti amore.
Cerca la felicitร nelle cose, ma si accorge che le cose hanno un fondo e che il fondo delle cose รจ vuoto. Il prodigo si ritrova un giorno a pascolare i porci: il libero ribelle รจ diventato un servo, a disputarsi il cibo con le bestie.
Allora ritorna in sรฉ, dice il racconto, chiamato da un sogno di pane (la casa di mio padre profuma di pane…) Ci sono persone nel mondo con cosรฌ tanta fame che per loro Dio non puรฒ avere che la forma di un Pane (Gandhi).
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Non torna per amore, torna per fame. Non torna perchรฉ pentito, ma perchรฉ ha paura e sente la morte addosso.
Ma a Dio non importa il motivo per cui ci mettiamo in viaggio. ร sufficiente che compiamo un primo passo. L’uomo cammina, Dio corre. L’uomo si avvia, Dio รจ giร arrivato. Infatti: il padre, vistolo di lontano, gli corse incontro…
E lo perdona prima ancora che apra bocca, di un amore che previene il pentimento. Il tempo della misericordia รจ l’anticipo.
Si era preparato delle scuse, il ragazzo, continuando a non capire niente di suo padre. Niente di Dio, che perdona non con un decreto, ma con una carezza (papa Francesco). Con un abbraccio, con una festa. Senza guardare piรน al passato, senza rivangare ciรฒ che รจ stato, ma creando e proclamando un futuro nuovo. Dove il mondo dice “perduto”, Dio dice “ritrovato”; dove il mondo dice “finito”, Dio dice “rinato”.
E non ci sono rimproveri, rimorsi, rimpianti. Il Padre infine esce a pregare il figlio maggiore, alle prese con l’infelicitร che deriva da un cuore non sincero, un cuore di servo e non di figlio, e tenta di spiegare e farsi capire, e alla fine non si sa se ci sia riuscito.
Un padre che non รจ giusto, รจ di piรน: รจ amore, esclusivamente amore.
Allora Dio รจ cosรฌ? Cosรฌ eccessivo, cosรฌ tanto, cosรฌ esagerato? Sรฌ, il Dio in cui crediamo รจ cosรฌ. Immensa rivelazione per cui Gesรน darร la sua vita.
p. Ermes Ronchi
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Quarta Domenica del Tempo di Quaresima
- Colore liturgico: rosa
- Gs 5, 9. 10-12; Sal 33; 2 Cor 5, 17-21; Lc 15, 1-3. 11-32
Lc 15, 1-3. 11-32
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinavano a Gesรน tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: ยซCostui accoglie i peccatori e mangia con loroยป.
Ed egli disse loro questa parabola: ยซUn uomo aveva due figli. Il piรน giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio piรน giovane, raccolte tutte le sue cose, partรฌ per un paese lontano e lร sperperรฒ il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciรฒ a trovarsi nel bisogno. Allora andรฒ a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandรฒ nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornรฒ in sรฉ e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerรฒ, andrรฒ da mio padre e gli dirรฒ: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono piรน degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzรฒ e tornรฒ da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettรฒ al collo e lo baciรฒ. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono piรน degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito piรน bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perchรฉ questo mio figlio era morto ed รจ tornato in vita, era perduto ed รจ stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udรฌ la musica e le danze; chiamรฒ uno dei servi e gli domandรฒ che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello รจ qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perchรฉ lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignรฒ, e non voleva entrare. Suo padre allora uscรฌ a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che รจ tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciรฒ che รจ mio รจ tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perchรฉ questo tuo fratello era morto ed รจ tornato in vita, era perduto ed รจ stato ritrovato”ยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 06 – 12 Marzo 2016
- Tempo di Quaresima IV, Coloreย rosa
- Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net

