Commento al Vangelo del 6 marzo 2016 – don Giovanni Berti – Gioba

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Commento al Vangelo a cura di don Giovanni Bertiย 

Che titolo dare a questa famosa parabola di Gesรน? La tradizione la chiama da sempre โ€œla parabola del figliol prodigoโ€, mettendo lโ€™accento sul primo personaggio, il figlio minore, che scatena tutta lโ€™azione, sconvolgendo la vita di questa famiglia e arrivando ad un degrado umano e spirituale ben sottolineato nel racconto (da ricco a misero tra i porci in punto di morte per fameโ€ฆ). Una titolazione piรน recente piรน rispettosa del vero fine del racconto di Gesรน, la chiama โ€œla parabola del padre misericordiosoโ€, mettendo ovviamente lโ€™accento sul suo atteggiamento sia verso il figlio minore che viene riaccolto in casa dopo la vita da dissoluto, sia verso il figlio maggiore il cui cuore indurito lo fa rimanere fuori dalla festa per la famiglia riunita.
Ho provato anche io a trovare un titolo che puรฒ riassumere il senso profondo del racconto cosรฌ come a me colpisce. Ancora una volta, sono stati i bambini del catechismo a farmi riflettere.
[ads2]Questo giovedรฌ alla fine del catechismo mi hanno avvicinato le due catechiste che seguono il gruppo dei piรน piccoli di prima e seconda elementare, e mi hanno raccontato quello che era successo e le aveva colpite. Con loro lโ€™ora settimanale dellโ€™incontro รจ organizzata in piccoli giochi, disegni, racconti, tutti legati ovviamente al Vangelo. Questa volta le due giovani catechiste avevano voluto raccontare ai bambini la parabola di Gesรน di questa domenica come fosse una storia vera. Il bello รจ che dopo aver raccontato del figlio piรน giovane e del suo proposito di tornare a casa dal padre, tutti i bambini alla domanda โ€œsecondo voi cosa รจ successo?โ€ hanno detto senza esitazione che รจ stato accolto dal padre con gioia, con abbracci e baci e con una bella festa. Forse qualche bambino aveva giร  sentito la parabola ma la gran parte non sapeva nulla di questa famosa storia del Vangelo. Le catechiste mi hanno raccontato del loro stupore nel vedere che i bambini senza conoscere la storia sapevano che quel papร  non puรฒ rifiutare quel figlio e che gli vuole bene sempre, anche se ha sbagliato.
Anche a me queste risposte dei bambini di prima e seconda elementare hanno fatto riflettere, e mi hanno aiutato a comprendere ancor di piรน cosa Gesรน mi vuol dire di Dio.
Gesรน quando racconta la parabola, lo fa rivolto a quei farisei e scribi che si consideravano i soli puri e i pii di fronte a Dio. Questi lo criticano aspramente perchรฉ sta con quelli che sono considerati lontani da Dio e peccatori arrivando persino a mangiare con loro. Gesรน allora, fedele alla sua missione di mostrare il vero volto di Dio come Padre misericordioso e non come Giudice spietato, racconta questa parabola che รจ altamente spiazzante per i suoi ascoltatori, rigidi come quel figlio maggiore che se ne sta fuori dalla casa in festa, chiuso nel suo giudizio paralizzante.
Il padre della parabola vede il figlio da lontano e non si cura dei beni persi e non si cura nemmeno di essere umiliato di fronte allโ€™opinione pubblica perchรฉ corre incontro e rinuncia alla vendetta. Lui รจ guidato solo dallโ€™amore verso questo figlio che vuole con se e per il quale รจ pronto a fare una festa come fosse la visita di un re. La veste nuova con i calzari (solo i padroni portano i calzari) e lโ€™anello (segno di colui che ha il potere di amministrare i beni) manifestano una misericordia paterna senza limiti.
Questo รจ Dio! Cosรฌ lo rivela Gesรน, non solo con le parole ma soprattutto con le sue opere, che tanto mettono in crisi i piรน religiosi del suo tempo (e forse anche del nostroโ€ฆ)
Dio, secondo Gesรน, ragiona come i bambini del catechismo, che non hanno la mente troppo occupata da ragionamenti, distinzioni, calcoli di convenienza e ritorsioni. Dio รจ come questo padre che non puรฒ che buttare le braccia al collo di questo figlio e soffocarlo di baci. Cosรฌ i bambini pensano ai loro genitori, ed รจ cosรฌ che vuole essere pensato Dio. Dio ama come un bambino, senza se e senza ma. Ama e amando insegna ad amare, e nellโ€™amore misericordioso ha la sua ereditร  piรน preziosa che spartisce con tutti i figli.
Ecco il titolo che allora mi sento di dare a questo meraviglioso racconto di Gesรน e che riassume quel che sento nel profondo dopo averla letta, meditata e pregata: โ€œla parabola del papร  dal cuore di bambinoโ€

Giovanni don

Quarta Domenica del Tempo di Quaresima

[ads2]Lc 15, 1-3. 11-32
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a Gesรน tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: ยซCostui accoglie i peccatori e mangia con loroยป.
Ed egli disse loro questa parabola: ยซUn uomo aveva due figli. Il piรน giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio piรน giovane, raccolte tutte le sue cose, partรฌ per un paese lontano e lร  sperperรฒ il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciรฒ a trovarsi nel bisogno. Allora andรฒ a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandรฒ nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornรฒ in sรฉ e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerรฒ, andrรฒ da mio padre e gli dirรฒ: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono piรน degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzรฒ e tornรฒ da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettรฒ al collo e lo baciรฒ. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono piรน degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito piรน bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perchรฉ questo mio figlio era morto ed รจ tornato in vita, era perduto ed รจ stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udรฌ la musica e le danze; chiamรฒ uno dei servi e gli domandรฒ che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello รจ qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perchรฉ lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignรฒ, e non voleva entrare. Suo padre allora uscรฌ a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che รจ tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciรฒ che รจ mio รจ tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perchรฉ questo tuo fratello era morto ed รจ tornato in vita, era perduto ed รจ stato ritrovato”ยป.

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C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 06 – 12 Marzo 2016
  • Tempo di Quaresima IV, Coloreย rosa
  • Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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