Commento al Vangelo del 5 marzo 2017 – P. Marko Ivan Rupnik

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I DOMENICA DI QUARESIMA โ€“ ANNO A

Il brano delle tentazioni in Matteo arriva dopo il battesimo di Gesรน, dopo cheย  Giovanni il Battista ha raccolto al Giordano la miseria dellโ€™umanitร , e proprio lรฌ, in quel fango, lo Spirito รจ sceso su di lui e la voce del Padre ha detto che in questo Figlio si รจ compiaciuto (cf Mt 3, 17).

Questo Figlio รจ la mia gioia, la mia pienezza. Lui farร  emergere il Padre, lรฌ in quel fango.

Mosso dallo Spirito va nel deserto e arrivano le tentazioni. Dopo quaranta giorni e quaranta notti di digiuno (Mt 4, 1-2) รจ logico che abbia fame. รˆ logico che quando uno avverte i bisogni della sua natura, le necessitร , le esigenze che urgono, quello รจ il momento opportuno per la tentazione, per la seduzione. Lรฌ appare il tentatore perchรฉ proprio sulla condizione umana puรฒ far leva dopo la tragedia del peccato. รˆ importantissimo che prima ci sia il Battesimo, perchรฉ lรฌ Cristo partecipa pienamente della condizione umana, รจ immerso in essa, la conosce.

Il nemico si presenta come un amicone, uno che si mette dalla tua parte, si inserisce esattamente in ciรฒ che sarebbe la cosa piรน connaturale, gioca a tuo favore.

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Nel deserto, in cui lโ€™uomo con il peccato ha convertito il giardino, la tentazione suggerisce di usare la figliolanza per fare di questo deserto il cibo: โ€œFai diventare pane queste pietreโ€. Ma questo significherebbe andare contro la veritร : le pietre non possono diventare pane; la pietra diventerร  Cristo, ma non pane. รˆ Cristo lโ€™epicentro, รจ il Logos di tutto il creato, nessuna cosa puรฒ essere usata fuori dal Logos, perchรฉ la si perverte. Ma il diavolo insinua che puoi vivere la veritร  di figlio di Dio da demonio, in una maniera diabolica, usando Dio per soddisfare le esigenze della natura, perchรฉ cosรฌ rimaniamo quello che siamo: schiavi, anche se soddisfatti. Questa รจ la vera tentazione: vivere la fede da non credenti, vivere la figliolanza da schiavi, con qualche capriccio che ci conferma.

E questa รจ la linea di tutte e tre le tentazioni: che tu usi la figliolanza per te stesso, e non da figlio, non in relazione. Il diavolo ci ha vinti quando ci ha fatto vedere la possibilitร  di vivere la fede come unโ€™opera nostra, un impegno nostro, una nostra conquista. E perciรฒ prima facciamo le cose secondo la nostra volontร , poi vogliamo che Dio ci salvi, che sia Lui a seguire noi.

Ci siamo distratti per non vederci piรน nel Figlio, con il Padre. Questa รจ la tentazione e la possiamo riconoscere in ogni istante: ognuno, come diceva Gregorio di Nissa, รจ per lโ€™altro un angelo, quello buono o quello cattivo. Quando vediamo che la natura sta vincendo su quelli che ci sono accanto, invece di aiutarli a fermarsi peggioriamo la situazione, mettendo su di loro altri pesi, quasi in attesa diย  veder passare il cadavere: queste sono le tentazioni.

Qui sono rappresentate come un vero duello, colpo a colpo, ma le tentazioni di Cristo non sono state un episodio; una volta questo demonio si รจ presentato come Pietro cheย  gli dice che non deve soffrire (cf Mc 8,32); o come i giudei che dicono a lui di avere un demonio (cf Gv 8,52). Unโ€™altra volta come scribi e farisei:ย  โ€œMaestro vorremmo vedere da te un segnoโ€ (Mt 12,38). E il diavolo voleva un segno.

Cristo รจ stato tentato fino alla croce, e cosรฌ siamo tentati noi; almeno cerchiamo di non distrarci troppo, cerchiamo di fissare lo sguardo su Cristo e vederci dentro Cristo con il Padre. E perciรฒ siamo chiamati a una certa cura di chi ci sta accanto, a non distrarlo, ma aiutarlo piuttosto a riportare lo sguardo al punto giusto, a non essere schiavo della ferita della natura del peccato, ma essere Pietro che cammina sulle acque, in forza della Parola che ci chiama.

P. Marko Ivan Rupnik – Fonte

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Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 5 marzo 2017 anche qui.

I Domenica del Tempo di Quaresima

Mt 4, 1-11
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesรน fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinรฒ e gli disse: ยซSe tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino paneยป. Ma egli rispose: ยซSta scritto: “Non di solo pane vivrร  l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”ยป.

Allora il diavolo lo portรฒ nella cittร  santa, lo pose sul punto piรน alto del tempio e gli disse: ยซSe tu sei Figlio di Dio, gรจttati giรน; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darร  ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perchรฉ il tuo piede non inciampi in una pietra”ยป. Gesรน gli rispose: ยซSta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”ยป.

Di nuovo il diavolo lo portรฒ sopra un monte altissimo e gli mostrรฒ tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: ยซTutte queste cose io ti darรฒ se, gettandoti ai miei piedi, mi adoreraiยป. Allora Gesรน gli rispose: ยซVร ttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”ยป.

Allora il diavolo lo lasciรฒ, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 05 – 11 Marzo 2017
  • Tempo di Quaresima I, Colore viola
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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