Commento al Vangelo del 5 febbraio 2017 – mons. Vincenzo Paglia

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19514745932_eaeae50df7_oGesรน, immediatamente dopo il Vangelo delle beatitudini, si rivolge ai discepoli e dice loro che sono sale della terra e luce del mondo. Siamo ancora allโ€™inizio della predicazione evangelica e senza dubbio i discepoli non possono vantare una esemplare condotta da โ€œuomini delle beatitudiniโ€.

Non fa quindi meraviglia che queste parole, sia a loro che a noi, appaiano eccessive, esagerate. Ma Gesรน insiste: ยซSe il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderร  salato?ยป Cโ€™รจ come una domanda di responsabilitร , una chiamata audace da parte di Gesรน, quasi a dire: non ho altro che voi per lโ€™annuncio del Vangelo.

Oppure, detto in altri termini: se la vostra funzione viene meno, se il vostro comportamento รจ insipido e senza gusto, non ho altro rimedio per lโ€™annuncio evangelico. รˆ quel che accade se la lucerna accesa la si mette sotto il secchio (a volte, rovesciato, serviva anche da mensola). Anche in questo caso non cโ€™รจ rimedio: si resta al buio.

Tutto ciรฒ non era vero solo allora, lo รจ altrettanto oggi. La funzione di essere sale della terra e luce del mondo non deve essere mai disattesa. Ognuno di noi sa bene, di fronte a queste parole, di essere una povera persona. Davvero siamo poca cosa, rispetto al compito che ci viene assegnato e alla beatitudine che abbiamo ascoltato domenica scorsa.

Comโ€™รจ possibile essere sale e luce? Non siamo tutti al di sotto della sufficienza? Lโ€™apostolo Pietro, in un momento di consapevolezza, quando riconobbe il Signore, disse: ยซAllontร nati da me, perchรฉ sono un peccatoreยป. Questa frase, che tutti possiamo, anzi dovremmo pronunciare, troppe poche volte sale alle nostre labbra. Ognuno di noi ha una buona considerazione di se stesso.

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E se talora insistiamo sulla nostra povertร , lo facciamo piรน che per un senso di vera umiltร , per un atteggiamento rinunciatario, quindi per non illuminare e per non salare pur potendolo fare. รˆ come dire che la presunta indegnitร  diventa pian piano passivitร , quindi pigrizia e infine rinuncia.

Ma il Vangelo di Matteo insiste a dire che noi, poveri uomini e povere donne, siamo sale e luce. Non lo siamo da noi stessi, ma solo partecipando al vero sale e alla vera luce che รจ Gesรน di Nazareth. Scrive lโ€™evangelista Giovanni: ยซVeniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomoยป. La luce non viene dalle doti personali di ciascuno o da una cosiddetta natura buona, nรฉ dalle nostre virtรน.

Lโ€™apostolo Paolo, nella sua lettera ai cristiani di Corinto, ricorda che egli non si presentรฒ in mezzo a loro con sublimitร  di parole: ยซMi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazioneยป. Eppure, malgrado la sua debolezza, il suo timore e la sua trepidazione, difende lโ€™onestร  del suo ministero: ยซIo ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesรน Cristo, e Cristo crocifissoยป.

La debolezza dellโ€™apostolo non oscura la luce dellโ€™annuncio, nรฉ diminuisce la forza della predicazione e della testimonianza. Al contrario ne รจ un pilastro e ne dร  la ragione: ยซPerchรฉ la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana ma sulla potenza di Dioยป.

In queste parole cโ€™รจ un profondo senso di liberazione. Noi cristiani, a differenza di quel che avviene tra gli uomini, non siamo condannati a nascondere davanti a Dio la debolezza e la miseria di cui siamo impastati. Esse non attentano alla potenza di Dio, non la mettono in crisi, non la cancellano, semmai la esaltano se noi lโ€™accogliamo. Siamo perciรฒ ben lontani dal confondere la debolezza con la pigrizia e la povertร  con lโ€™avarizia.

Siamo tuttavia consapevoli che ยซabbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinchรฉ appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noiยป (2Cor 4,7). Il primo a non vergognarsi della nostra debolezza รจ proprio il Signore. La sua luce non รจ smorzata dalle nostre tenebre. Non cโ€™รจ alcun disprezzo per lโ€™uomo da parte del Vangelo e non cโ€™รจ alcuna antipatia da parte del Signore, che a ragione viene chiamato ยซlโ€™amico degli uominiยป.

Paolo aggiunge: ยซChi si vanta, si vanti nel Signoreยป. Il nostro vanto non รจ mai in noi stessi. La grazia di Dio, il suo amore, rifulge nella nostra debolezza; non ce ne possiamo appropriare, ci supera sempre e non ci abbandona. Aggiunge il Vangelo: ยซCosรฌ risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perchรฉ vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che รจ nei cieliยป.

รˆ lโ€™invito che il Signore fa a noi perchรฉ diventiamo operatori del Vangelo. E il profeta spiega in cosa questo consiste: ยซNel dividere il pane con lโ€™affamato, nellโ€™introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parentiยป.

รˆ la caritร  la luce del Signore, una caritร  ampia che allarga le pareti del cuore. Essa รจ diretta soprattutto verso i poveri e i deboli, e nello stesso tempo non dimentica chi ci รจ vicino. Solo ยซalloraยป aggiunge il profeta ยซbrillerร  fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarร  come il meriggioยป.

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Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 5 Febbraio 2017 anche qui.

V Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Mt 5, 13-16
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrร  render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.

Voi siete la luce del mondo; non puรฒ restare nascosta una cittร  collocata sopra un monte, nรฉ si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perchรฉ faccia luce a tutti quelli che sono nella casa.

Cosรฌ risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perchรฉ vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che รจ nei cieli”.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 05 – 11 Febbraio 2017
  • Tempo Ordinario V, Colore verde
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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