Commento al Vangelo del 4 dicembre 2016 – mons. Angelo Sceppacerca

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Il commento di mons. Angelo Sceppacerca al Vangelo di domenica 4 dicembre 2016.

Come lo scalpello nella pietra, le parole di Giovanni – rivolte a tutti – dicono cosa e come: convertirsi รจ dare buoni frutti: fare il proprio dovere con serietร  e onestamente, spartire e non accaparrare, pregare e dividere il pane.

Giovanni precede il Signore per prepararci il cuore a riconoscere i grandi segni di Gesรน. A sua volta Giovanni รจ preceduto dalla parola del profeta Isaia. L’Avvento รจ immersione in questa corrente profetica e sapienziale che risana la memoria e porta la grazia di vedere il Signore in ogni persona e in ogni fatto della giornata. Anche nel terreno arido del deserto spunta il frutto della parola perchรฉ, con la nascita di Gesรน, si รจ avvicinato il Regno dei Cieli che consiste nella nostra adozione a figli.

La gioia รจ la prima parola portata da Giovanni attraverso l’imperativo di Isaia: “Consolate il mio popolo”. E la speranza raggiunge tutti quelli che, arrivando da Gerusalemme e dalla regione intorno al Giordano per essere battezzati, confessano i peccati come per una grazia che viene dall’alto.

Il deserto non รจ il luogo dell’ariditร  e del pericolo nascosto, ma dell’incontro dove lo sposo parla al cuore dell’amata per riportarla verso la terra promessa. Andare verso Giovanni, attirati dalle parole profetiche รจ spostarci dal nostro centro per rimettere al centro il mistero divino; non piรน noi al centro, ma il rapporto di comunione col Signore. Questa non รจ semplicemente una buona azione, ma una vera resurrezione perchรฉ la solitudine dell’egoismo รจ la situazione di chi dice di essere vivo e in realtร  non lo รจ. Muoversi verso la comunione รจ muoversi verso la vita. Questo รจ il vero frutto degno di conversione.

Tempo di Avvento, tempo di voci nel deserto, tempo di incontro/scontro fra la severitร  del giudizio e la misura infinita della misericordia di Dio. L'”infatti” riferito a Giovanni รจ conferma delle Scritture; tutto รจ compimento e pienezza di senso.

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Il fiume Giordano รจ anche un simbolo. Nel suo corso, forma due mari: il mare di Galilea e il mar Morto, ma mentre il mare di Galilea รจ un mare brulicante di vita e tra le acque piรน pescose della terra, il mar Morto รจ, appunto un mare “morto”, non c’รจ traccia di vita in esso e intorno ad esso, solo salsedine. Eppure si tratta della stessa acqua del Giordano. La spiegazione, almeno in parte, รจ questa: il mare di Galilea riceve le acque del Giordano, ma non le trattiene per se, le fa defluire in modo che esse possano irrigare tutta la valle del Giordano. Il mar Morto riceve le acque del Giordano e le trattiene per se, non ha emissari, da esso non esce una goccia d’acqua. Lo faceva notare, qualche anno fa, padre Raniero Cantalamessa, predicatore pontificio. “Non possiamo limitarci a ricevere amore, dobbiamo anche donarlo”. Ecco un altro vero frutto buono della conversione.

Mons. Angelo Sceppacerca

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Seconda domenica di Avvento

Mt 3, 1-12
Dal Vangelo secondo Matteo

In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: ยซConvertitevi, perchรฉ il regno dei cieli รจ vicino!ยป. Egli infatti รจ colui del quale aveva parlato il profeta Isaรฌa quando disse: ยซVoce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!ยป.

E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.

Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: ยซRazza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”.

Perchรฉ io vi dico che da queste pietre Dio puรฒ suscitare figli ad Abramo. Giร  la scure รจ posta alla radice degli alberi; perciรฒ ogni albero che non dร  buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me รจ piรน forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerร  in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirร  la sua aia e raccoglierร  il suo frumento nel granaio, ma brucerร  la paglia con un fuoco inestinguibileยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 04 – 10 Dicembre 2016
  • Tempo di Avvento II, Colore viola
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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