Due fratelli: il giusto e il peccatore
Questa domenica meditiamo la parabola del figliol prodigo o, meglio, del padre misericordioso. Cโรจ perรฒ un terzo personaggio che merita maggiore rilevanza rispetto a quella abitualmente riservatagli, e per capirlo รจ importante osservare che Gesรน racconta questa parabola ai farisei, i quali lo accusano di stare con i peccatori e lo contestano rivendicando i loro sforzi per essere giusti, con fatica, coerenza e diniego di se stessi nel portare avanti lโobbedienza alla legge. Sostengono che, in qualche maniera, dovrebbe esserci incompatibilitร fra Gesรน e i peccatori. Non รจ azzardato allora affermare che il vero personaggio importante possa essere il fratello maggiore, poichรฉ tutta la storia finalizza il problema su di lui: lโirrisolto.
La parabola narra di un fratello minore che, a un certo punto, stufo di starsene a casa, chiede una parte di โsostanzaโ, ossia desidera โessereโ qualcosa in piรน di un figlio nella casa del padre, rivendicando la propria autonomia. La storia ci ricorda che ogni allontanamento dalla casa del padre โ luogo in cui siamo principi e padroni di ogni bene โ comporta il degrado, la solitudine e la fame. Il peccato รจ morte, il peccato รจ perdersi, รจ mangiare โ anzi, neanche mangiare โ come maiali. A volte, purtroppo, solo attraverso questa esperienza di dolore sappiamo riconoscere la veritร su chi siamo e da dove veniamo, su quanto sia meravigliosa la casa del padre. Al di fuori di essa, si arriva al punto di desiderare quello che mangiano i porci, al punto di avere un desiderio โanimaleโ. Cosรฌ accade quando lโuomo si autoglorifica โ ossia cerca la propria โgloriaโ, la propria identitร distinta da quella del padre โ e si costringe a diventare lโombra di se stesso. Quando ci autoglorifichiamo ci perdiamo, ci sviliamo, diventiamo una cosetta da quattro soldi, perdendo la vera grandezza dellโuomo, che รจ fiducia e consapevolezza della propria piccolezza.
Il momento chiave del processo di veritร per il giovane sta nel โrientrare in se stessoโ: prima dovโera? La sofferenza per la bassezza nella caduta รจ un motore importante per avviare una conversione autentica: finchรฉ non odi ciรฒ che ti trascina in basso non potrai convertirti โ il cui termine indica โtornare allโorigineโ โ in modo autentico.
Non abbiamo lo spazio per osservare le mille sfaccettature di questa parabola meravigliosa, perรฒ รจ importante sottolineare lโoggetto che il giovane riceve alla festa dopo il rientro dal padre: lโanello. Esso indica la recuperata dimensione di figlio, poichรฉ lโanello contiene il sigillo di famiglia con cui si appone un timbro di proprietร sui contratti ed รจ necessario per riscattare i beni dai banchieri.
A questo punto si arriva al cuore della parabola: la festa รจ accessibile a un uomo pentito, inaccessibile a un giusto. Il fratello maggiore รจ incapsulato nel senso del dovere: vive a casa propria come fosse uno schiavo; non osa chiedere niente di piรน che un capretto, perchรฉ si aspetta che gli sia dato; ha una mentalitร di diritto e non รจ felice di stare col padre. ร identico al minore ma, rispetto a lui, che ritrova la propria identitร nella povertร , lontano dal genitore, il maggiore non cerca una via dโuscita dalla sua condizione perchรฉ si ritiene giusto. Un uomo pentito dei suoi errori tira fuori il meglio di se stesso, tira fuori la sua bellezza. Solo i peccatori possono essere salvati, al contrario di chi si ritiene giusto e rifiuta la salvezza poichรฉ pensa di non averne bisogno.
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Questo Vangelo โ che capita nella domenica laetare, al centro della Quaresima โ รจ un invito a uscire dalle nostre recriminazioni, a capire che lโobbedienza a Dio รจ premio a se stessa. Ecco perchรฉ possiamo esclamare a gran voce, nel preconio pasquale, la paradossale espressione: ยซfelice colpaยป!
