Commento al Vangelo del 31 dicembre 2017 – Ileana Mortari (Teologa)

Gesù è riconosciuto come luce che illumina le genti

La pericope evangelica fa parte del cosiddetto “Vangelo dell’infanzia”, i due capitoli che Luca (come Matteo) dedica alla nascita di Gesù. L’evangelista presenta la famiglia di Nazareth ben inserita nel Giudaismo del tempo, ossequiente alle prescrizioni della Legge: circoncisione, purificazione della puerpera, sacrificio rituale, offerta del primogenito, pellegrinaggio al Tempio.

Proprio nel contesto di questi adempimenti, nell’ambito sacro del Tempio di Gerusalemme, a sottolineare la continuità fra primo e secondo patto, Luca presenta due personaggi, Simeone e Anna, che insieme rendono testimonianza al compimento delle Scritture e profetizzano sul Bambino.

La struttura del brano distingue chiaramente i due episodi, incorniciati fra una breve introduzione (vv.22-24) e una conclusione (vv.39-40), che suggella tutto l’insieme dei racconti relativi alla nascita di Gesù.

La Legge di Mosè prevede la purificazione della puerpera (cfr.Levitico 12,2-8); Luca parla al plurale, come se la purificazione riguardasse anche Gesù, o forse per estenderla all’intero popolo di Israele, di cui Maria sarebbe qui la rappresentante. Riguarda il Bambino invece la presentazione al Tempio, che Luca presenta come una consacrazione con valenza sacerdotale. Il libro dell’Esodo, nel contesto delle prescrizioni per la Pasqua, prevede la consacrazione al Signore di ogni primogenito maschio (Es.13,2), in memoria dei primogeniti di Israele risparmiati dall’Angelo Sterminatore in virtù del sangue dell’agnello. Il sacrificio di un paio di colombi, offerta richiesta ai poveri, era dovuto per la purificazione, ma Luca lo collega qui alla presentazione del bambino, e anche questo ne mette in evidenza il carattere cultuale e sacrificale.

Il primo incontro è con Simeone, presentato come uomo “giusto e pio” e sotto l’azione dello Spirito Santo (citato ben tre volte in due versetti). Non si dice subito che l’uomo è vecchio, ma che attende la “consolazione” (“paràklesis” nell’originale greco) d’Israele: altro riferimento allo Spirito, che nel Nuovo Testamento viene chiamato anche “Paraclito” = Consolatore.

Lo Spirito ha promesso a Simeone che prima di morire avrebbe “visto” il “Cristo del Signore”: la fiducia in questa promessa alimenta di speranza la sua attesa, e per ispirazione dello Spirito egli si reca in quel giorno al Tempio. Il verbo “vedere” (cfr. i vv.26 e 30) è quello usato anche dall’evangelista Giovanni per indicare il “vedere” della fede (cfr. “e vide e credette” di Giov.20,8).

L’incontro è descritto con un linguaggio liturgico e cultuale. Dapprima Simeone sembra ignorare i genitori e quasi metterli da parte: prende fra le braccia il Bambino, come un’offerta sacrificale, e benedice Dio con un cantico di lode che celebra il compimento delle profezie. La parola (il greco “rema” qui usato corrisponde all’ebraico “dabar”) del Signore si è compiuta, Simeone vede la “salvezza” di Dio. Il Signore può dunque lasciare andare “in pace” il suo servo: solo ora intuiamo l’età avanzata di Simeone, che va sereno incontro alla morte, perché ha potuto vedere l’istante su cui si concentrano tutte le profezie dell’Antico Testamento, e da cui parte la storia della nuova Alleanza verso il compimento definitivo nel Regno; “salvezza universale”, preparata davanti agli sguardi di tutti i popoli, luce delle genti e gloria di Israele. La rivelazione viene da Israele, che ne riceve gloria e non sarà mai rinnegato, ma si rivolge a tutte le genti.

Il v.33 sottolinea lo stupore e l’incomprensione di Maria e Giuseppe, un tema ricorrente in questi due capitoli di Luca (cfr.Luca 1,29; 2,19.48.51b). a questo punto Simeone (che prendendo in braccio il Bambino aveva benedetto Dio) pronuncia la seconda benedizione sui genitori, quasi a sottolineare la duplice origine del Cristo, divina tramite lo Spirito, umana attraverso Maria. E a Maria rivolge, dopo l’inno di lode, l’oracolo profetico. La parola di Simeone non è più rivolta indietro, alle profezie dell’Antico Testamento che oggi si avverano, ma in avanti, a quella che sarà l’azione nella storia del Salvatore che è nato.

La profezia consta di quattro elementi. Il Bambino “porta rovina e resurrezione per molti in Israele, è segno di contraddizione”: davanti a Lui non si potrà rimanere indifferenti o neutrali, ma bisognerà compiere scelte essenziali di vita. Egli infatti “svelerà i pensieri di molti cuori”, metterà a nudo la verità profonda dell’uomo e la sottoporrà a giudizio. E alla madre “una spada trafiggerà il cuore”: è la profezia della passione che riguarda il cuore materno di Maria, ed è anche la spada del giudizio che imporrà a Israele – di cui Maria è figura – di prendere posizione a favore o contro Gesù.

Il secondo incontro è narrato più brevemente, e tuttavia sul personaggio di Anna noi siamo più informati: sappiamo che è profetessa, abbiamo il nome suo, del padre e della tribù; ne conosciamo l’età e la durata del matrimonio, fino alla vedovanza. Benchè donna, presta servizio al Tempio giorno e notte, digiuna e prega: questo suo comportamento ce la rivela anch’essa in attesa della “liberazione di Gerusalemme”. Giunge alla stessa ora di Simeone: non lo si dice esplicitamente, ma è evidente anche qui un’ispirazione dall’alto. Anch’ella rende grazie a Dio, riconosce cioè il compimento delle promesse, e anch’ella profetizza, “parlando del Bambino” a tutti i fedeli israeliti.

Adempiute tutte le prescrizioni, la famiglia torna a Nazareth: si conclude un ciclo che va da Nazareth a Betlemme, a Gerusalemme, e di nuovo in Galilea, e che sarà lo stesso percorso della vita di Gesù fino alle apparizioni del Risorto, per tornare infine a Gerusalemme, città sacra e simbolica, con l’ascensione.

Ileana Mortari – Sito Web

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Domenica della Santa Famiglia, Gesù, Maria e Giuseppe – Anno B

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Lc 2, 22-40
Dal Vangelo secondo Luca

 22Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosé, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – 23come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore – 24e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. 25Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, 28anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: 29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, 30perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, 31preparata da te davanti a tutti i popoli: 32luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». 33Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35– e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». 36C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. 39Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. 40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 31 Dicembre 2017 – 06 Gennaio 2018
  • Tempo di Natale I
  • Colore Bianco
  • Lezionario: Ciclo B
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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