Commento al Vangelo del 30 aprile 2017 – dom Luigi Gioia

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Il commento alle Letture di domenica 30 aprile 2017 (audio e testo), Terza Domenica dopo Pasqua, a cura di dom Luigi Gioia.

https://youtu.be/-YxTgUcHkPk

File audio prelevato dal sito web di dom Luigiย  ed il testo del commento รจ presente nel libro “Mi guida la Tua mano – Omelie sui vangeli domenicali. Anno A” disponibile nelle seguenti librerie:

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Per aprire gli occhi

I viandanti di cui parla il vangelo di oggi siamo noi. Il cammino che percorriamo รจ quello della nostra vita. Come i due discepoli, anche noi abbiamo smarrito la meta come appare dall’indicazione geografica menzionata in questa pericope. Nella mente dell’uomo biblico il senso della vita, la direzione, sono espressi nel fatto di andare a Gerusalemme e il Vangelo ci dice invece che i nostri due discepoli se ne allontanano. Avevano creduto per un momento che Gesรน potesse indicare loro la via della vita – come dice il salmo – ma la loro speranza era stata delusa. Noi speravamo – dicono – che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele. Ma Gesรน รจ stato soppresso e loro vanno via tristi.

La loro speranza รจ stata perรฒ delusa perchรฉ avevano creduto che la salvezza proclamata da Gesรน fosse di natura politica, che fosse una liberazione dal dominio dello straniero: Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele. Avevano sperato in una felicitร  terrena, nel pane e nel pesce per tutti, in guarigioni miracolose da tutte le malattie, in predicazioni dal successo strepitoso, nell’instaurazione di un regno temporale. Gesรน era per loro un profeta potente in parole e opere. Pur vivendo con Gesรน, pur conoscendolo di persona, pur avendo mangiato e dormito con lui, pur avendolo ascoltato, non lo avevano riconosciuto, non lo avevano โ€˜visto’. รˆ possibile essere con Gesรน e non vederlo, non riconoscerlo.

Quello che succede mentre sono per via valeva giร  quando erano fisicamente con Gesรน: I loro occhi – dice il Vangelo – erano impediti a riconoscerlo. Perchรฉ โ€˜occhi’ e โ€˜speranza’ coincidono: se angusta รจ la nostra speranza, miopi sono anche i nostri occhi. Se ci aspettiamo troppo poco dal Signore, rischiamo di non vederlo per nulla, di non riconoscerlo accanto a noi, sul nostro cammino, nella nostra vita.

Non รจ forse questo il nostro problema? Ogni volta che crediamo che il Signore ci abbia abbandonati, che sia assente, non รจ forse perchรฉ lo cerchiamo nel modo o nel luogo sbagliato? Crediamo che ci abbia abbandonato perchรฉ viviamo una prova, perchรฉ attraversiamo una sofferenza, senza vedere che proprio questa prova, proprio questa sofferenza, sono le vie d’accesso ad una speranza nuova, le occasioni di un dono inaspettato.

La liberazione che Cristo รจ venuto a portarci non elimina la sofferenza, ma ne cambia il senso. Trasforma la sofferenza, inevitabile nella nostra vita, da vicolo cieco in porta d’ingresso, come dice egli stesso: per entrare nella sua gloria. Bisognava che Cristo soffrisse, ma era per entrare nella sua gloria, quella nella quale ci introduce insieme a lui. Cosรฌ la sofferenza รจ trasformata da condanna in offerta, da vicolo cieco in un orizzonte nuovo.

Cos’รจ allora che apre i nostri occhi? Cos’รจ che ci permette di riconoscere Cristo nella nostra vita, nelle nostre prove, nella nostra esperienza del limite e della morte? Il Vangelo ce lo rivela in due frasi importantissime. La prima, nella quale si dice: E, cominciando da Mosรจ e da tutti i profeti, Gesรน spiegรฒ loro in tutte le Scritture ciรฒ che si riferiva a lui. E poi la seconda frase: Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitรฒ la benedizione, lo spezzรฒ e lo diede loro.

La sola esperienza che apre i nostri cuori รจ la frequentazione assidua della scrittura. รˆ attraverso di essa che il Signore ci parla e accende, nutre, rinnova la nostra speranza. Proprio come dice il salmo responsoriale della liturgia di oggi: Benedico il Signore che mi ha dato consiglio, anche di notte il mio cuore mi istruisce. Il Signore mi istruisce attraverso la sua Parola amata, meditata, riletta, custodita nel cuore. Il cuore che custodisce la Parola, trova la consolazione di cui ha bisogno.

Poi riconosciamo Cristo nello spezzare del pane, cioรจ nel dono di noi stessi in ringraziamento al Padre. Come solo il pane spezzato puรฒ essere condiviso da molti, cosรฌ morendo, donando la sua vita, “spezzandosi”, Gesรน diventa sorgente di vita per tutti. In Cristo ogni nostra sofferenza, ogni nostra prova, ogni nostra morte possono diventare uno spezzare il pane, un dono di noi stessi. Lo diventano quando invece di maledire la prova troviamo, in unione con Cristo, la forza di benedirla. Invece di rifiutarla, ribellandoci, troviamo con Cristo la forza di abbracciarla. Invece di considerarla una punizione, la accogliamo come una sfida, il passaggio ad una vita piรน grande, a un senso piรน profondo. Invece di chiuderci in noi stessi, lasciamo che la prova, come per il pane, ci spezzi. La prova ci spezza, per farci diventare dono di noi stessi a tutti.

Come ce lo insegna il salmo, poniamo allora sempre davanti a noi il Signore: Sta alla mia destra, non posso vacillare. Se apro gli occhi per riconoscerlo, trovo la gioia: Cosรฌ gioirร  il nostro cuore ed esulterร  la nostra anima. E anche nella morte il nostro corpo riposerร  al sicuro, perchรฉ crediamo che il Signore non abbandona la nostra vita negli inferi. Si apriranno cosรฌ i nostri occhi, arderร  il nostro cuore e potremo riconoscere Gesรน sulla via, accanto a noi, passo dopo passo, che ci indica il sentiero della vita per ricondurci al Padre: Gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 30 aprile 2017 anche qui.

III Domenica del Tempo di Pasqua

Lc 24, 13-35
Dal Vangelo secondo Luca

13Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome รˆmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, 14e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. 15Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesรน in persona si avvicinรฒ e camminava con loro. 16Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.

17Ed egli disse loro: ยซChe cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?ยป. Si fermarono, col volto triste; 18uno di loro, di nome Clรจopa, gli rispose: ยซSolo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciรฒ che vi รจ accaduto in questi giorni?ยป. 19Domandรฒ loro: ยซChe cosa?ยป. Gli risposero: ยซCiรฒ che riguarda Gesรน, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20come i capi dei sacerdoti e le nostre autoritร  lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso.

21Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciรฒ, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 22Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba 23e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli รจ vivo. 24Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non lโ€™hanno vistoยป. 25Disse loro: ยซStolti e lenti di cuore a credere in tutto ciรฒ che hanno detto i profeti! 26Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?ยป.

27E, cominciando da Mosรฉ e da tutti i profeti, spiegรฒ loro in tutte le Scritture ciรฒ che si riferiva a lui. 28Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare piรน lontano. 29Ma essi insistettero: ยซResta con noi, perchรฉ si fa sera e il giorno รจ ormai al tramontoยป. Egli entrรฒ per rimanere con loro. 30Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitรฒ la benedizione, lo spezzรฒ e lo diede loro. 31Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparรฌ dalla loro vista.

32Ed essi dissero lโ€™un lโ€™altro: ยซNon ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?ยป. 33Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34i quali dicevano: ยซDavvero il Signore รจ risorto ed รจ apparso a Simone!ยป. 35Ed essi narravano ciรฒ che era accaduto lungo la via e come lโ€™avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 30 Aprile – 06 Maggio 2017
  • Tempo di Pasqua III, Colore – Bianco
  • Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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