Commento al Vangelo del 3 maggio 2015 – mons. Francesco Alfano

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Il commento al Vangelo di domenica 3 maggio 2015 a cura di mons. Francesco Alfano, Arcivescovo di Sorrento Castellammare di Stabia.

Questo il suo contributo:

Con Gesรน siamo veramente liberi e portiamo frutti – Commento al Vangelo

[ads2] Su questo ci offre un pensiero il nostro arcivescovo, mons. Francesco Alfano: โ€œ โ€œLe parole di Gesรน sono sconvolgenti: senza di me non potete far nulla. Sembrano esagerate. Ciascuno di noi ha una responsabilitร , eppure Gesรน in questo modo si rivolge ai suoi discepoli e li invita a entrare in profonditร  nel mistero della nostra esistenza, nella storia che segna da sempre il cammino dellโ€™uomo. Noi siamo come i tralci, che hanno bisogno della linfa che viene dalla vite: non รจ uno sminuire la loro importanza, ma la capacitร  di portare frutto nasce da questo legame profondo. Gesรน non viene a uccidere la nostra ansia di libertร  nรฉ mortifica la nostra umanitร ; al contrario, ci mette in condizione di ritrovare noi stessi, inevitabilmente chiamati a fare i conti con difficoltร  e disagi fuori e dentro di noi, inseriti in una storia di cui non siamo i padroni, una storia che ci chiama ad assumerci delle responsabilitร  anche grandi, ma il cui fondamento non รจ in noi, ma fuori di noi. Ecco la veritร  che la fede ci consente di intuire non solo, ma anche di accogliere e di vivere. Non รจ un Dio che ci reprime; al contrario, รจ un Dio quello che Gesรน ci presenta Padre Suo e nostro che ci mette in condizione di essere finalmente noi stessi. Quanto importante questo cammino di fede, vissuto alla luce del Vangelo, condiviso con fratelli e sorelle che come noi cercano di prendere sul serio la proposta di Gesรน e la propria umanitร . Siamo preziosi per Dio, perciรฒ ha messo nella nostra vita lโ€™energia profonda del Suo Spirito che per mezzo di Gesรน ci consente di crescere, di realizzare qualcosa che รจ piรน grande di noi. Ci considera non servi, ma amici, discepoli non succubi, ma liberi di aderire alla proposta che ci fa e al dono che ci concede. Non abbiamo paura di andare verso di Lui e di aprire la nostra mente, il nostro cuore, la nostra vita a Gesรน che con il Vangelo ci rende veramente liberi, capaci di portare frutto per noi e per gli altriโ€.

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V Domenica del Tempo di Pasqua

Colore liturgico: bianco

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Gv 15, 1-8
Dal Vangelo secondoย Giovanni

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซIo sono la vite vera e il Padre mio รจ l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perchรฉ porti piรน frutto. Voi siete giร  puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non puรฒ portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, cosรฌ neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perchรฉ senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarร  fatto. In questo รจ glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoliยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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