Commento al Vangelo del 3 Giugno 2018 – Ileana Mortari (Teologa)

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Questo รจ il mio sangue, versato per molti

La terza lettura della solennitร  del Corpus Domini รจ tratta dal vangelo di Marco (che viene letto nellโ€™anno liturgico B) e presenta uno dei racconti-testimonianze del Nuovo Testamento relativi allโ€™istituzione dellโ€™Eucarestia. Eโ€™ questo il principale mistero che, insieme alla Trinitร  โ€“ celebrata la scorsa domenica โ€“ distingue il cristianesimo da tutte le altre religioni.

Il testo eucaristico piรน antico รจ quello di S.Paolo in 1ยฐ Corinti 11, 23-26 (del 50-52 d.Cr.): โ€œQuesto รจ il mio corpo, che รจ per voi; fate questo in memoria di meโ€ฆ..โ€

La redazione di Marco รจ del 60-65 d. Cr. e riflette la comprensione della comunitร  che, dopo lโ€™ascensione di Gesรน e il dono dello Spirito, ha obbedito al comando di celebrare la โ€œcena del Signoreโ€.

Nel brano di oggi il Nazareno incarica due suoi discepoli di preparare la Pasqua; sarร  quella lโ€™โ€Ultima Cenaโ€ per antonomasia, lโ€™ultima di tutta una serie di circostanze in cui il Messia si era trovato nella sua vita terrena a condividere il pranzo: con i discepoli, con amici, con persone ragguardevoli, ma anche con poveracci o gente di malaffare.

Va ricordato che ogni comunanza di tavola รจ per il semita un dono di pace e fratellanza; la comunione conviviale รจ comunione di vita. Giร  il fatto del mangiare nella Bibbia non significa soltanto un atto vitale, ma contiene un senso religioso, perchรฉ il pasto รจ visto come dono di Dio, Signore della terra, datore di ogni bene. Cosรฌ il pranzo รจ considerato come un atto religioso e nei testi piรน tardivi dellโ€™Antico Testamento assume un significato profetico e messianico (cfr. Isaia 26,6-8 e 55,1-3); il pasto materiale รจ poi anche espressione dellโ€™abbondanza del dono per eccellenza di Jahvรจ: la sapienza divina, di cui pure gli uomini sono resi partecipi.

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Nel tempo di Gesรน, infine, si aspettava il banchetto escatologico (cioรจ degli ultimi tempi, al termine della storia), come espressione della salvezza definitiva.

Ora, con la comunanza di tavola (da cui nessuno era escluso!) Gesรน esprimeva lโ€™interesse e lโ€™amore misericordioso di Dio per gli uomini e spesso e volentieri utilizzava questo momento per impartire fondamentali insegnamenti sul Regno.

Anche lโ€™Ultima Cena fa parte di questa consuetudine, ma si distingue dagli altri momenti simili perchรฉ รจ la cena pasquale ebraica e anche lโ€™ultimo atto, il โ€œtestamentoโ€ di Gesรน, prima della sua passione e morte.

La Pasqua era per gli ebrei la festa piรน importante dellโ€™anno, che ricordava le grandi opere compiute da Jahvรจ per liberare il suo popolo dallโ€™Egitto; era un memoriale dellโ€™Esodo e dellโ€™alleanza stabilita da Dio con il suo popolo per mezzo di Mosรจ.

Nel corso di questโ€™ultima cena pasquale Gesรน compie dei gesti e pronuncia delle parole non previste dal rito tradizionale. Benedice il pane, lo spezza e lo dร  agli apostoli, dicendo โ€œQuesto รจ il mio corpoโ€; poi rende grazie sul calice, lo dร  da bere e dice โ€œQuesto รจ il mio sangue, il sangue dellโ€™alleanza, versato per moltiโ€ (lโ€™espressione โ€œper moltiโ€ รจ un semitismo che significa โ€œper tutti, che sono una moltitudineโ€).

Ma che cosa avranno capito gli apostoli di queste parole del Signore? Probabilmente le percepirono come espressione insolita del Maestro, come un gesto profetico e simbolico, nella linea ad esempio di Geremia ed Ezechiele, che accompagnavano le loro azioni simboliche con la parola che ne rivelava il senso.

Lโ€™espressione โ€œsangue dellโ€™alleanzaโ€ rimandava immediatamente al racconto di Esodo 24 (la 1ยฐ lettura di oggi): Mosรจ, dopo aver letto il testo della Legge, fa offrire olocausti e giovenchi come โ€œsacrifici di comunione, per il Signoreโ€; quindi versa metร  del sangue sullโ€™altare e con lโ€™altra metร  asperge il popolo; il sangue dei sacrifici รจ segno del patto bilaterale stabilito con Jahvรจ: Dio garantisce guida e protezione nel cammino verso la Terra Promessa e gli Israeliti si impegnano ad osservare la Legge.

Ma il sangue dei sacrifici aveva nellโ€™ebraismo anche altri significati: secondo Esodo 29,15-26 possedeva un potere santificatore nella consacrazione dei sacerdoti e degli altari e secondo Levitico 17,11 serviva per lโ€™espiazione dei peccati, significato questo molto accentuato dal giudaismo recente e ben noto al tempo di Gesรน.

Ebbene: con i suoi gesti e le sue parole il Figlio di Dio profetizza, cioรจ anticipa quello che doveva avvenire. Egli sapeva bene di andare incontro alla morte: piรน volte era stato accusato di magia, esorcismi, bestemmie, trasgressioni del sabato (che secondo il diritto giudaico comportavano la pena capitale) e da tempo i capi giudaici volevano toglierlo di mezzo a causa delle sue azioni e dei suoi discorsi.

Ora, nelle parole pronunciate nellโ€™Ultima Cena Gesรน interpreta e dร  un senso alla morte che ormai sente imminente, rileggendo il suo destino sulla falsariga del profeta-servo perseguitato, del giusto e del martire, la cui morte, secondo la mentalitร  giudaica del tempo, aveva unโ€™efficacia espiatrice e di riconciliazione. Per questo parla del โ€œsangue dellโ€™alleanza versato per tuttiโ€. Per questo aveva detto giร  prima: โ€œIl Figlio dellโ€™uomo non รจ venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per moltiโ€ (Marco 10,45).

Come si legge nella Lettera agli Ebrei (cap.9), i sacerdoti israeliti entravano nel Tempio ed offrivano il sangue delle vittime per sรฉ e per i peccati del popolo; โ€œCristo, invece, โ€ฆโ€ฆ..non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue entrรฒ una volta per sempre nel santuario, procurandoci cosรฌ una redenzione eternaโ€ (v.11)

E, come aveva fatto nei tre anni del suo ministero, anche in questo momento conviviale il Maestro impartisce un fondamentale insegnamento sul Regno. Nella certezza che Dio (il quale mai abbandona il giusto) non lo lascerร  in balia della morte, Egli afferma che berrร  ancora del frutto della vite, quello โ€œnuovoโ€, nel regno di Dio (v.25) e spalanca cosรฌ ai suoi discepoli la prospettiva luminosa della vittoria definitiva di Dio sul male e sulla morte.

Nellโ€™attesa di questo banchetto escatologico, cui tutti giungeremo, Gesรน non ci ha lasciato soli: ci ha fatto il dono immenso di Sรฉ e della comunione col Suo corpo e il Suo sangue, che si rinnova in ogni celebrazione eucaristica.

Ileana Mortari – Sito Web

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

DOMENICA del CORPUS DOMINI

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 3 Giugno 2018 anche qui.

Mc 14, 12-16. 22-26
Dal Vangelo secondoย Marco

Il primo giorno degli ร€zzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesรน: ยซDove vuoi che andiamo a preparare, perchรฉ tu possa mangiare la Pasqua?ยป.
Allora mandรฒ due dei suoi discepoli, dicendo loro: ยซAndate in cittร  e vi verrร  incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Lร  dove entrerร , dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’รจ la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerร  al piano superiore una grande sala, arredata e giร  pronta; lรฌ preparate la cena per noiยป.
I discepoli andarono e, entrati in cittร , trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
Mentre mangiavano, prese il pane e recitรฒ la benedizione, lo spezzรฒ e lo diede loro, dicendo: ยซPrendete, questo รจ il mio corpoยป. Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: ยซQuesto รจ il mio sangue dell’alleanza, che รจ versato per molti. In veritร  io vi dico che non berrรฒ mai piรน del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrรฒ nuovo, nel regno di Dioยป.
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 03 – 09 Giugno 2018
  • Tempo Ordinarioย IX
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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