Commento al Vangelo del 3 agosto 2014 – p. Ermes Ronchi

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Vide una grande folla, sentรฌ compassione per loro e guarรฌ i loro malati. Vide, sentรฌ compassione, guarรฌ: tre verbi rivelatori. Egli vide una grande folla, il suo sguardo non scivola via sopra le persone, ma si posa sui singoli e la prima cosa che vede, la prima che si alza da tutta quella gente e lo raggiunge รจ la loro sofferenza: e sentรฌ compassione .

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Dio prova dolore per il dolore dellโ€™uomo, un padre patisce insieme ai suoi figli, รจ questo che cambia tutto, che fa immergere Gesรน dentro il nostro male di vivere, e fioriscono miracoli: guarรฌ i loro malati . Il tesoro dellโ€™uomo รจ il patire di Dio, il patire di un Dio appassionato, donatore di vita. Anche il resto del racconto viene dal grembo della divina compassione โ€œ รจ tardi; congeda la folla perchรฉ vada a comprarsi da mangiare โ€. Ma Gesรน disse: โ€œVoi stessi date loro da mangiareโ€. Mi intenerisce questo Gesรน che non vuole allontanare da sรฉ nessuno, che li vuole tutti intorno anche a mangiare. รˆ una immagine materna di Dio che nutre e alimenta ogni vita, che ha fatto della tavola condivisa il simbolo piรน alto del regno dei cieli e della sua presenza fra noi. Ma anche esigente: Voi stessi date loro… Possiedono ben poco, cinque pani e due pesci, ma il miracolo รจ Dio che combatte la fame del mondo attraverso le nostre mani che imparano a donare. Lโ€™aveva detto: โ€˜ Voi farete cose piรน grandi di me โ€™. Noi abbiamo la terra, tutta la terra, folle sterminate da sfamare, ed รจ possibile se cresce il coraggio della condivisione. Secondo una misteriosa regola divina quando il mio pane diventa nostro pane , si moltiplica. Che diritto hanno i cinquemila di ricevere pane e pesce? Che cosa possono vantare? Lโ€™unico diritto รจ la fame, il solo titolo รจ il bisogno. Davanti a Dio, siamo tutti come quella folla, senza meriti o diritti se non la povertร  e la sofferenza, e la loro fame di essere abitate da Dio. E quando nella celebrazione dellโ€™eucaristia si prolungano i miracoli del pane e della compassione di Dio, quando ci incamminiamo verso la comunione, non costringiamola, per nessuno, nellโ€™alternativa meschina tra pane meritato o pane proibito, essa รจ il pane donato, pane della divina compassione, totalmente immeritato. Come per i cinquemila sullโ€™orlo del deserto, cosรฌ per noi sullโ€™orlo della notte.

Mt 14, 13-21
Dal Vangelo secondoย Matteo

In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesรน partรฌ di lร  su una barca e si ritirรฒ in un luogo deserto, in disparte.
Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle cittร . Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentรฌ compassione per loro e guarรฌ i loro malati.
Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: ยซIl luogo รจ deserto ed รจ ormai tardi; congeda la folla perchรฉ vada nei villaggi a comprarsi da mangiareยป. Ma Gesรน disse loro: ยซNon occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiareยป. Gli risposero: ยซQui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!ยป. Ed egli disse: ยซPortatemeli quiยป.
E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzรฒ gli occhi al cielo, recitรฒ la benedizione, spezzรฒ i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietร , e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

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C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: A Sua Immagine (il settimanale)

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