Gesรน riafferma il primato di Dio
Non tutte le domande sono di pari intelligenza. Ve ne sono di goffe e di ottuse, come quella dei sadducei relativa alla risurrezione di una signora sette volte vedova, pietosamente omessa dalla liturgia domenicale. Si compie quindi una falcata dalla questione del tributo a Cesare al piรน importante comandamento. Si fa avanti un dottore della legge di ampie vedute, che desidera elevare il tono del battibecco su temi centrali, e allora scocca la richiesta: ยซMaestro, nella legge, qual รจ il grande comandamento?ยป. ร una domanda che redime almeno in parte i suoi colleghi, avvezzi a discettare di questioni marginali. Gesรน dimostra di avere gradito questa domanda e il commento alla sua risposta, tanto da congedare lโinterlocutore con un promettente commiato: ยซNon sei lontano dal regno di Dioยป (Mc 12,34).
Gesรน non deve farsi venire lโemicrania per rispondere. Pilucca infatti la risposta nella preghiera aurea del giudaismo (cfr Dt 6,5): ยซAmerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua menteยป. ร la solita storia della monaca di Monza (siamo nei Promessi sposi), scomparsa dalla circolazione perchรฉ morta e sepolta vicino a casa: invece di cercare lontano conviene scavare vicino. ร un poโ come se Gesรน avesse voluto dire al dottore della legge: ยซNon scervellarti per cercare una risposta che sai benissimo, perchรฉ la reciti tre volte al giorno nella preghieraยป. Il piรน grande comandamento si aderge verso Dio, prescrivendo per lui un amore totalizzante, che impegna cuore, anima e mente: si noti il puntiglio di quel ยซtutto/aยป ribadito ogni volta. Il Deuteronomio รจ meno cerebrale e piรน bicipitoso, perchรฉ invece di mente ha forze. Lโamore per Dio deve quindi coinvolgere le facoltร interiori dellโuomo โ cuore e anima โ ed esprimersi vigorosamente. Non dunque un ยซdolce stil novoยป, ma un vigoroso amore, quale รจ dovuto a un Dio dalla mano schiacciante (cfr 1Pt 5,6). Luca (10,30), nel passo piรน o meno parallelo, fa raccolta intera dei requisiti, facendo puntigliosamente dire a Gesรน ยซcon tutto il cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua menteยป. Alcune di queste componenti antropologiche si pestano i piedi. Non andiamo a cercare le sfumature differenziali fra cuore, anima e mente. Il concetto รจ chiaro: lโintera persona umana รจ ingaggiata nellโamore a Dio. E siccome Dio รจ lโยซessere perfettissimo, creatore e signore del cielo e della terraยป โ come recitava un catechismo presessantottino โ quello che ne impone lโamore non puรฒ non essere il โgrande comandamentoโ.
Ma una parola tira lโaltra. Visto che si sta parlando di amore, perchรฉ non tirare in ballo anche il secondo comandamento che gli รจ parente? Cosรฌ Gesรน lo sciorina dicendolo simile al primo: ยซAmerai il prossimo tuo come te stessoยป. Anche in questo complemento Gesรน non รจ autonomo. Cita infatti il piรน specialistico libro dellโAntico Testamento, il Levitico (19,18), un barboso codice sanitario e di sacrestia di altri tempi, ma non privo di perle quali la norma di amore verso il prossimo che Gesรน rammenta. Insomma questi due comandamenti, che rastremano in sรฉ quelli del classico decalogo (cfr. Es 20; Dt 5), disciplinano lโamore di cui lโuomo deve essere capace. ร ovvio che il primato va riconosciuto a Dio, ma non devโessere sottovalutato il prossimo, che sโha da amare come se stessi. In realtร non tutti si autoamano. Il suicida infatti, per il fatto stesso di essere tale, dimostra di essersi amato ben poco. E allora Gesรน, solito a levigare il dato anticotestamentario (cfr Mt 5,27-48), fa esplodere verso lโalto il ยซcomeยป equativo del secondo comandamento. Non piรน soltanto ยซama il prossimo tuo come te stessoยป, ma ยซamatevi gli uni gli altri come io ho amato voiยป (Gv 15,12). E se a qualcuno venisse voglia di misurare lo spessore di questo ยซcomeยป potenziato, Gesรน lo accontenta subito: ยซNessuno ha amore piรน grande di questo: dare la sua vita per i propri amiciยป (Gv 15,13). E cosรฌ dicendo diventa autobiografico, perchรฉ รจ esattamente ciรฒ che ha fatto.
In questo discettare di amore il verbo greco รจ agapร o, relativamente raro nella letteratura classica ma usuale nel Nuovo Testamento, che lo preferisce a philรจo. Radicalizzando, potremmo dire che il primo รจ amore che non fa distinzione fra amici e nemici (cfr Mt 5,43-48), mentre il secondo suppone reciprocitร . Gustoso รจ lo sfiorettare con questi due verbi fra Gesรน e Pietro dopo la pesca miracolosa (cfr Gv 21,15-17), ove Gesรน sfida Pietro e colpi di agapร o e ottiene in risposta dei scialbi philรจo. Tanto che in ultima battuta Cristo si adegua pateticamente al philรจo petrino, intimandogli un perentorio ยซseguimiยป. Ossia: hai ancora della minestra da mangiare!
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XXX Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Es 22, 20-26; Sal.17; 1 Ts 1, 5-10; Mt 22, 34-40
Mt 22, 34-40
Dal Vangelo secondoย Matteo
34Allora i farisei, avendo udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme 35e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogรฒ per metterlo alla prova: 36ยซMaestro, nella Legge, qual รจ il grande comandamento?ยป. 37Gli rispose: ยซAmerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38Questo รจ il grande e primo comandamento. 39Il secondo poi รจ simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. 40Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profetiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 29 Ottobre – 04 Novembre 2017
- Tempo Ordinario XXX
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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